E’ prevista per oggi l’autopsia sul corpo di Daniela Roveri, secondo quanto riferito da L’Eco di Bergamo. La donna, 48 anni, contabile alla ‘Icra’ di San Paolo d’Argon, è stata uccisa lo scorso martedì sera nell’androne della palazzina in cui viveva con la madre. Daniela Roveri è stata ammazzata con una profonda coltellata alla gola: l’autopsia potrà far emergere altri dettagli anche se quello che sembra certo è che la donna sia morta in pochi minuti. Gli investigatori stanno seguendo varie piste, dall’omicidio passionale alla rapina. Sono stati interrogati la madre di Daniela Roveri, Silvia Arvati, i vicini di casa, il personale della palestra ‘Il Club’ di Azzano San Paolo che la donna frequentava, i colleghi di lavoro, i parenti e gli amici. E anche un uomo con cui Daniela Roveri aveva una relazione e al quale gli investigatori sono risaliti attraverso i tabulati dei cellulari della contabile. L’uomo è stato interrogato a lungo e ha risposto alle domande: poi è stato rimandato a casa e nei suoi confronti non è stato emesso alcun provvedimento.
Riversa senza vita in una pozza di sangue: così è stata trovata Daniele Roveri, 48enne dirigente d’azienda. La terribile scoperta è stata fatta dalla madre, con cui vi viveva al quinto piano in via Keplero 11 a Bergamo. Accanto al corpo della donna sono state trovate due borse, quella da lavoro e quella della palestra, non quella personale e ciò suggerirebbe l’ipotesi della rapina. Gli agenti della Squadra mobile di Bergamo, però, non escludono la pista dell’omicidio passionale o che la borsetta contenesse qualcosa di interessante per l’assassino. Gli investigatori in questa fase stanno anche ricostruendo il profilo della vittima per capire chi poteva avere motivo di farle del male. Chi era, dunque, Daniela Roveri? Dirigente di una ditta meccanica, si era trasferita a Bergamo con la sua famiglia tanti anni fa. Quando era ancora ragazzina ha perso suo padre, morto in un incidente stradale. Dopo la laurea ha cominciato a lavorare a San Paolo d’Argon in un’azienda metalmeccanica, nella quale ha fatto velocemente carriera e, infatti, è arrivata a ricoprire un ruolo di responsabilità. Estremamente riservata, la donna non era presente su nessun social network. Le persone che le stavano incontro la descrivono, infatti, come una persona dedita al suo lavoro.
Secondo la prima ricostruzione degli agenti della Squadra mobile di Bergamo, l’omicidio di Daniela Roveri è avvenuto alle 21 circa. Quando la donna è stata aggredita stava rincasando: l’assassino potrebbe averla attesa all’esterno del palazzo e poi seguita all’interno oppure si trovava già nell’androne dello stabile. Ha agito indisturbato, visto che nessuno era presente a quell’ora. Dopo aver cercato più volte al cellulare la donna, trovandolo spento, l’anziana madre ha provato ad andare incontro alla figlia, scoprendone però il cadavere davanti all’ascensore. Ha quindi chiamato subito i soccorsi, che però hanno potuto solo constatare il decesso della 48enne. Da dove è fuggito il killer? Non si esclude che possa essere fuggito all’interno del palazzo: la madre della vittima ha, infatti, notato che l’ascensore ha impiegato diversi minuti a liberarsi, come se qualcuno lo stesse usando per spostarsi. Ci sono, però, ancora molti punti oscuri che andranno chiariti. Le indagini del resto sono appena cominciate.