Non si spengono i riflettori sul caso di Saronno, a quasi un mese dall’arresto di Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, rispettivamente infermiera e medico anestesista presso il Pronto soccorso della medesima struttura ospedaliera. Dopo una prima ondata di intercettazioni che sembrano aver confermato ulteriormente i sospetti a carico della coppia di amanti killer, accusati di omicidio volontario rispetto a quattro morti sospette in corsia e di omicidio in concorso in riferimento al decesso misterioso di Massimo Guerra, marito dell’infermiera, le indagini sono proseguite spedite. Nel mirino anche altre 13 persone, accusate a vario titolo di aver taciuto o “insabbiato” quanto commesso dall'”angelo della morte”, come era noto in reparto Leonardo Cazzaniga. Intanto, proprio l’autore del cosiddetto “protocollo Cazzaniga” con il quale l’anestesista in carcere dallo scorso 29 novembre metteva fine alla vita di anziani pazienti ormai terminali, nella giornata di ieri si è presentato davanti ai giudici di Milano in occasione dell’udienza presso il Tribunale del Riesame. La sua difesa, ricordiamolo, aveva chiesto al tribunale la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del proprio assistito. Secondo quanto rivelato dal quotidiano Il Giorno nella sua versione online, però, proprio ieri è avvenuto un inaspettato colpo di scena in quanto Leonardo Cazzaniga avrebbe rinunciato al ricorso. Stando a quanto emerso dopo la fine dell’udienza alla quale era presente anche la difesa del medico arrestato per le morti in corsia presso l’ospedale di Saronno, rappresentata dall’avvocato Ennio Buffoli, con la sua scelta l’uomo non avrebbe comunque rinunciato a difendersi. Al contrario, rinunciando al ricorso al Riesame, Cazzaniga potrà ora entrare in possesso di tutti gli atti dell’inchiesta che vede coinvolta anche l’amante Laura Taroni, al fine di avere il quadro completo e chiaro rispetto alle accuse che gli sono state mosse dalla procura di Busto Arsizio. Intanto, a partire dal 30 dicembre prossimo riprenderanno anche gli interrogatori agli altri soggetti indagati in merito alla medesima inchiesta che sta facendo molto discutere non solo a Saronno ma anche nel resto d’Italia.