Se vi foste per caso chiesti se Babbo Natale sappia giocare a calcio non solo la risposta è affermativa ma gioca anche in una delle migliori squadre del mondo: il Bayern Monaco. Se vi siete persi la sua performance in maglia bavarese, Santa Claus “replica” in questo video qui sotto diventato ovviamente subito virale. In uno degli ultimi match di Bundesliga praticamente il centrocampista talentuoso ex Barcellona, Thiago Alcantara, perno del centrocampo di mister Ancelotti, ha pensato bene di effettuare un assist in profondità per uno dei suoi compagni che accorreva sulla fascia. Solo che, invece che il solito Alaba e Douglas Costa che sosta in grande movimento sulla fascia sinistra si è palesato proprio il nostro eroe: Babbo Natale, presente nei cartelloni pubblicitari animati a fondo campo, è “scattato” nelle immagini proprio in direzione del passaggio di Thiago Alcantara che probabilmente prendendolo per un proprio compagno (maglia rossa e “pantaloncini” bianchi) gli ha letteralmente passato il pallone. Una scena comica immortalata nella memoria della rete: insomma Santa Claus, non sarai come Robben o Ribery ma puoi dire di aver ricevuto un passaggio da uno dei giocatori più forti d’Europa. Mica è da tutti, caro Babbo Natale… Clicca qui per il video di Babbo Natale e l’assist di Thiago



Due giorni all’arrivo di Babbo Natale 2016 e il dubbio dei genitori nei confronti dei figli piccoli è sempre quello se rivelare o meno l’inesistenza del vecchietto che porta i doni sulla sua slitta guidata dalle renne. Non si tratta però solo di una semplice usanza legata alla festività del 25 dicembre. Esistono infatti, come riporta Focus, anche alcune ricerche scientifiche sui benefici (o i danni) del credere a Babbo Natale. Contrariamente a quando si potrebbe pensare, non ci sarebbe il pericolo di far diventare i bambini dei creduloni, visto che i piccoli sono capaci di distinguere tra immaginazione e realtà. Alison Gopnik, psicologa che si occupa di sviluppo cognitivo infantile, sostiene infatti che “quando i bambini ‘fanno finta di’, esercitano una capacità cruciale da un punto di vista evolutivo: quella di figurarsi modi alternativi in cui la realtà potrebbe essere”. Credere a Babbo Natale 2016 sarebbe infatti un esercizio per allenare le capacità di ragionamento controfattuale: scervellarsi su come il vecchietto vestito di rosso possa in una sola notte consegnare i regali in tutto il mondo richiederebbe lo stesso tipo di immaginazione che trovare la soluzione di un problema scientifico.



Quella di Babbo Natale 2016 non sarebbe proprio una bugia. Si tratterebbe invece secondo gli esperti, come riferisce Focus, di una una fase normale dello sviluppo cognitivo dei bambini. Jacqueline Wooleey, psicologa all’università del Texas, sostiene infatti che “in fin dei conti, quella su Babbo Natale non è una bugia vera e propria, ma una sorta di esortazione a partecipare a una storia di fantasia”. E la psicologa Carole Slotterback, psicologa, tranquillizza i genitori sul rischio di traumi per i figli dovuti al fatto di aver creduto a Babbo Natale. Dopo avere raccolto interviste tra centinaia di studenti, la psicologa ha infatti affermato “di aver trovato un solo caso di trauma significativo causato dalla scoperta della non-esistenza di Babbo Natale: a una bambina, il padre aveva a un certo punto semplicemente detto che Babbo Natale non c’era più perché aveva avuto un infarto ed era morto”. C’è però anche chi ritiene che quella di Babbo Natale 2016 sia “un’inutile bugia” che mina la fiducia nei grandi, come dichiara ad esempio David Kyle Johnson, professore di filosofia.