Dall’ospedale parla per la prima volta dopo la clamorosa azione di questa notte il poliziotto ferito da Anis Amri, Cristian Movio, appena uscito dall’operazione per il ferimento alla spalla. «Sono contento di essere stato utile in questo marasma che sta succedendo in Europa», sono le primissime parole rilasciate dall’agente, eroe assieme a Luca Scatà della neutralizzazione del ricercato tunisino e killer di Berlino. Al Giornale rilascia le sue prime parole da uomo salvo, anche se ricoverato in ospedale a Monza: il racconto della dinamica dell’attacco è dettagliato, «Non ho documenti, ma sono calabrese. Continuava a dire che era di Reggio Calabria e che non aveva documenti, che li aveva lasciati da qualche parte – spiega Movio. Gli agenti, a quel punto, gli hanno chiesto di appoggiare sul cofano della volante lo zainetto che portava sulle spalle». Secondo quanto raccontato dall’agente ferito, solo a quel punto Anis Amri ha tirato fuori dal bagaglio la pistola e ha cominciato a sparare: Luca Satà, che era a qualche metro dal tunisino, ha premuto il grilletto della sua pistola e lo ha ferito mortalmente. Amri si è accasciato a terra ed è morto circa 10 minuti dopo. 



Versa per fortuna in buone condizioni Cristian Movio, l’agente scelto che è stato ferito da Anis Amri prima che il collega Luca Scatà potesse freddarlo con due colpi di pistola, salvando di fatto la vita allo stesso Movio. È stato operato in un ospedale di Monza dopo essere stato ferito ad una spalla e per fortuna l’esito dell’operazione è andata perfettamente a buon fine: «sta bene ed è tranquillo, non è mai stato in pericolo», ha detto il medico che lo ha operato all’Ansa. Un siciliano e un friulano, due agenti normalissimi che nella polizia milanese hanno di fatto fermato il più ricercato dei terroristi in circolazione da una settimana. È originario della provincia di Udine Cristian Movio, nato a Latisana nel 1981, Movio presta servizio come agente di Polizia dal 23 settembre 2008, in precedenza risulta avesse fatto servizio anche presso il reggimento alpini di Venzone (Udine). In Friuli negli ultimi tempi risiedeva tra Moimacco e Povoletto.



Due giovani agenti di polizia, uno addirittura in prova: sono Luca Scatà e Cristian Movio i due protagonisti inaspettati della notte appena passata. Con sorpresa clamorosa, sono loro ad aver ucciso il ricercato numero 1 in Europa, Anis Amri, killer ritenuto responsabile dell’attentato di Berlino dello scorso 19 dicembre 2016. Dopo un semplice controllo alla stazione di Sesto San Giovanni (alle porte di Milano) verso le 3 di notte, il sospettato ha tirato fuori una pistola (forse la stessa con cui ha ucciso l’autista polacco di Berlino) e ha cominciato a sparare contro Cristian Movio del Commissariato di Sesto. A quel punto, Luca Scatà, giovane agente in prova appena arrivato a Milano, spara per difendere il collega con due colpi, uno mortale per il tunisino poi rivelatisi proprio Anis Amri. «Classe 87, appassionato di moto e proveniente da Canicattini Bagni, Scatà – si legge sul suo profilo Facebook – ha studiato al liceo del suo paese, poi dopo due anni di Ingegneria Informatica a Catania, nel 2011 ha fatto un anno di servizio volontario nell’Esercito. Si trovava a Milano da pochi mesi come agente in prova e prima della partenza aveva ricevuto il sostegno di familiari e amici. “Oggi inizia una nuova fase della tua vita! Ti auguro che sia serena e felice!”, lo incoraggia a novembre il padre, dipendente comunale», si legge sul profilo Facebook di Luca Scatà e sul report immediato di Huffington Post. Prima della sparatoria su Facebook aveva scritto un pensiero “sulla strada diretta c’è il sole e non ci sono ombre”. Le ombre sono arrivate ma per i due poliziotti per fortuna non ci sono stati ripercussioni gravissime: Scatà è illeso, Movio è ferito e ricoverato ma non in pericolo di vita.



È proprio Cristian Movio, 36 anni del Commissariato di Sesto San Giovanni, ad essersi diretto verso il sospetto tunisino che si aggirava nella stazione alle 3 di notte alle porte di Milano: lui ha chiesto i documenti e la verifica di quello strano figuro che in piena notte si aggirava per le vie di Sesto San Giovanni. Nel momento in cui si è avvicinato però, colui che poi è stato riconosciuto come Anis Amri tira fuori una pistola e spara senza colpo ferire al corpo di Movio il quale per fortuna viene preso sul braccio rimanendo ferito ma non in maniera grave. A quel punto il collega Luca Scatà esce dalla volante e risponde al fuoco uccidendo il tunisino che stava per colpire di nuovo contro l’agente scelto Movio. «una persona straordinaria, un ragazzo molto motivato. L’ho ringraziato per la professionalità dimostrata insieme al suo collega», ha detto Minniti nel corso della conferenza stampa al Viminale. «Gli ho trasmetto la mia gratitudine personale e gli ho fatto gli auguri di una pronta guarigione. Nei prossimi giorni andrò personalmente ad abbracciarlo. Gli ho anche fatto gli auguri di Buon Natale, dicendogli che grazie a persone come lui gli italiani potranno fare un Natale ancora più felice». Due uomini, due semplici poliziotti che hanno di fatto senza saperlo fermato il principale ricercato di tutta Europa.