La famiglia Sempio si è chiusa in casa dopo l’iscrizione di Andrea nel registro degli indagati per la nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. Il giovane, che lavora in un negozio di cui è dipendente all’interno dell’Iper di Montebello della Battaglia, è rimasto in silenzio, come la padre. Suo padre è l’unico di casa a parlare. Non sa ancora cosa fare, perché non ha ricevuto ancora nulla, ma presto nomineranno un avvocato per avere un’idea sul da farsi. I Sempio non si aspettavano che il nome dell’ignoto, il cui Dna sarebbe risultato compatibile con quello trovato sotto le unghie di Chiara Poggi, fosse quello di Andrea. Il padre ha ammesso di non aver avuto la sensazione che i legali di Alberto Stasi avessero avviato un’indagine privata nei confronti del figlio, né che qualcuno seguisse la sua famiglia da vicino: «Non ci siamo mai accorti di niente, il Dna preso dal cucchiaino e dalla bottiglietta sono cose che sentiamo e scopriamo dagli organi di stampa» ha spiegato, come riportato da Repubblica. Poi ha aggiunto che suo figlio «vuole essere sentito da chi di dovere per difendersi».



Il biologo forense che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio per l’omicidio di Chiara Poggi è Pasquale Linarello: l’esperto, ufficiale in congedo dei carabinieri del Ris di Parma, ha trovato il Dna dello sconosciuto e ora analizzerà i risultati delle tracce biologiche trovate sulle unghie della vittima. L’esperto, però, ha preferito non fare il nome di Andrea Sempio: «Non posso rilasciare dichiarazioni in questo momento» ha dichiarato all’Adnkronos. Le sue analisi comunque potrebbero cambiare gli scenari attorno all’omicidio di Garlasco. «Ci sono altre indagini in corso, per questo per me adesso è preferibile non rispondere» ha tagliato corto Linarello, il quale però non ha dubbi sulla validità della traccia genetica che ha acceso i riflettori su Andrea Sempio. Ascoltato cinque giorni dopo l’omicidio, l’amico del fratello di Chiara Poggi aveva dichiarato di essere stato in una libreria a Vigevano, ma per i legali di Alberto Stasi era chiusa quel lunedì mattina. Nel 2008 ha poi esibito lo scontrino di un parcheggio, ma l’orario non lo scagionerebbe. Inoltre, destano sospetti tre telefonate, tutte durate pochissimo. Le ultime due sono state effettuate quando Chiara Poggi era sola in casa. Infine, Andrea Sempio ha un numero di scarpe compatibile con la dimensione delle impronte insanguinate lasciate sul pavimento dopo il delitto.



Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati nell’inchiesta-bis sull’omicidio di Chiara Poggi da parte della Procura di Pavia, Andrea Sempio è rimasto chiuso in casa. Mentre veniva diffusa la sua identità, il padre ripeteva che il ragazzo è tranquillo: «Sa di essere innocente e di non avere nulla da temere». Il prossimo passo del procuratore aggiunto Mario Venditti, secondo il Corriere della Sera, è la ripetizione dell’esame del Dna sull’amico del fratello della vittima. Intanto emergono alcuni particolari in merito alle reazioni di Andrea Sempio alle condanne di Alberto Stasi: il 17 dicembre 2014, quando è arrivata la prima dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano, aveva pubblicato su Facebook un disegno con un ragazzo e una ragazza e due frasi in francese, «L’essenziale è invisibile agli occhi» e «Non dimenticare il mio segreto». Una coincidenza? Non sarebbe l’unica… Dopo la sentenza definitiva dello scorso dicembre, invece, Andrea Sempio ha pubblicato un’immagine con un antico paleolitico che raffigurava un sacrificio animale. Le testimoni Franca Bermani e Manuela Travain, inoltre, avevano ricordato la presenza di una bici fuori da via Pascoli nel periodo utilizzato dall’omicida per uccidere Chiara Poggi. La famiglia della vittima aveva raccontato che le uniche persone che andavano in bici nella villetta erano Sempio, tre amici di Marco e i genitori delle cugine della vittima.



Potrebbero essere riesaminati scontrini e telefonate di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi e nuovo indagato per l’omicidio di Garlasco. Il giovane è stato iscritto nel registro degli indagati nell’inchiesta-bis sull’omicidio di Chiara Poggi da parte della Procura di Pavia. Ad essere stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere è Alberto Stati, ex fidanzato della vittima. Ma ora la nuova inchiesta potrebbe riaprire il caso: i punti clou, come riporta La Repubblica, potrebbero essere riguardo ad Andrea Sempio lo scontrino di un parcheggio conservato per un anno e due mesi e tre telefonate fatte a casa della famiglia Poggi alcuni giorni prima del delitto. Andrea Sempio fu sentito due volte: “il 18 agosto, cinque giorni dopo il delitto, e poi il 6 ottobre 2008, nel corso di alcuni approfondimenti. Ed è nella seconda deposizione che spunta una strana circostanza: il ragazzo, che aveva detto di trovarsi a Vigevano il giorno del delitto di Chiara Poggi, fornisce lo scontrino di un parcheggio”. E dai tabulati telefonici sono emerse sei chiamate: tre provenienti proprio dal cellulare di Andrea Sempio il 4, il 7 e l’8 agosto: “Queste ultime brevissime, di 10, 2 e 21 secondi. Ma alla seconda e alla terza dall’altro capo del filo non poteva esserci il fratello di Chiara Poggi, che era partito con i genitori in vacanza in Trentino”.

Il nome di Andrea Sempio, nelle ultime ore è entrato con prepotenza nell’ambito dell’inchiesta bis sul delitto di Garlasco. Si tratta del giovane iscritto nel registro degli indagati in riferimento alla nuova inchiesta aperta a Pavia sul delitto di Chiara Poggi. Come evidenzia l’agenzia di stampa Ansa nel darne notizia, al momento si tratterebbe di un atto dovuto dopo che la Procura Generale ha trasmesso ai pm di Pavia gli atti depositati dalla difesa di Alberto Stasi. Quest’ultima, attraverso una serie di indagini genetiche condotte da un esperto di fiducia, negli ultimi giorni ha permesso la presenza di un vero e proprio colpo di scena nel caso, a distanza di undici anni: sotto le unghie di Chiara Poggi, infatti, sarebbe stato trovato un Dna diverso da quello del loro assistito. Le tracce biologiche rinvenute, sarebbero compatibili con quelle di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi.

Clamorosa svolta nel delitto di Garlasco: come vi abbiamo riportato qui sotto, Andrea Sempio è il nuovo indagato  per “atto dovuto” in merito alle indagini, in teoria finite fino a ieri ma ora riaperte nell’ambito del processo clamorosamente riaperto. Come riporta SkyTg 24, «Uno dei primi atti della nuova inchiesta sarà una consulenza genetica del pm per stabilire se davvero il dna di Sempio sia compatibile con quello estrapolato dalle unghie di Chiara, come ha sostenuto il genetista della difesa di Stasi». Proprio i nuovi dubbi sul dna hanno fatto riaprire l’inchiesta che aveva stabilito Alberto Stasi colpevole in grado definitivo dell’omicidio della fidanzata, Chiara Poggi. «Secondo il legale di parte civile, gli elementi portati dalla difesa di Stasi, come già stabilito dalla perizia sul dna disposta dai giudici al processo d’appello ‘bis’, non sono “validi scientificamente” perché già allora era stato stabilito che “la quantità di materiale genetico era modesta e la qualità degradata” per una comparazione. Non si tratta, dunque, di un “elemento decisivo”», si legge sul Corriere della Sera.

Secondo quanto rivelato da Today.it, ai tempi del delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, Andrea Sempio, essendo amico di Marco, fratello della vittima, era solito frequentare la sua famiglia. Tramite le indagini condotte dal pm di Pavia, Mario Venditti, sarà possibile fare chiarezza sulle tracce di Dna e che, come auspica la difesa di Alberto Stasi, potrebbero scagionare il proprio assistito dalle pensanti accuse per le quali è stato condannato. Il Giornale nella versione online aggiunge ulteriori particolari sull’indagato Andrea Sempio: all’epoca dei fatti era appena maggiorenne. Già durante le indagini sul delitto di Garlasco fu sentito due volte in qualità di testimone ma contro di lui non furono trovati elementi tali da ritenere un qualche suo coinvolgimento nella vicenda. Il Corriere della Sera ha approfondito la notizia clamorosa sul nuovo indagato – sebbene, ricordiamolo, si tratti di un atto dovuto – rivelando come all’epoca l’alibi del ragazzo fu considerato solido ma presenterebbe comunque alcune anomalie e delle incongruenze non di poco conto. Andrea Sempio, dunque, non avrebbe detto tutta la verità suoi movimenti relativi al giorno del delitto di Chiara Poggi.