A distanza di quasi un anno, si sono chiuse ufficialmente le indagini sull’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego uccisa misteriosamente nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso. Per la Procura, Freddy Sorgato, la sorella Debora e la sua ex amante Manuela Cacco sarebbero tutti e tre coinvolti nella tragica fine della donna 55enne. Le indagini sono state lunghe e complesse e risultano ora racchiuse in 12 faldoni. Uno di questi contiene nello specifico le inquietanti conversazioni intercettate in carcere tra i membri di quello che è stato ribattezzato il “trio diabolico” ed ancor prima del loro arresto. Il settimanale Giallo ne ha svelata una importantissima che vedrebbe ancora una volta protagonista proprio Freddy Sorgato, ex fidanzato di Isabella Noventa, nonché l’ultima persona ad averla vista in vita la sera in cui la donna fece perdere per sempre le sue tracce. Il trio, ad oggi, ha puntato tutto su quello che resta il grande enigma dell’intero giallo: il non ritrovamento del cadavere della vittima. “Non hanno prove, non hanno nulla! Isabella? Dove sta? Io l’ho buttata nel fiume, se non la trovano non è colpa mia!”: sono queste le parole con le quali Freddy Sorgato si rivolge alla madre, apparendo sicuro di sé nel corso di un drammatico colloquio avvenuto in carcere. Ed è proprio qui, pochi giorni dopo il suo arresto, che l’autotrasportatore parlando con la madre lascia intendere le responsabilità di Debora nell’uccisione di Isabella Noventa. A destare molti sospetti è anche l’intercettazione telefonica tra la Sorgato e la madre. E’ il 21 marzo scorso, a distanza di un mese dal suo arresto, quando Dolores Rossi, rivolgendosi a Debora, le rivela di essere andata a casa sua a prendere del cibo dal congelatore. “Ci sono delle polpettine che non vanno bene, non si possono mangiare!”. La madre l’avverte che proprio le polpette sarebbero state portate via dall’ex compagno, il maresciallo Giuseppe Verde ma Debora di contro si raccomanda con la madre di non mangiarle. Cosa c’è sotto a queste parole? Si tratta di un messaggio in codice? E soprattutto, cosa c’era nell’impasto e a chi erano destinate? Misteri, questi, che si vanno ad aggiungere ai tanti interrogativi che da mesi ruotano attorno al caso.