Il 24 dicembre, giorno che precede il Santo Natale, si celebra la memoria dei Santi “Antenati di Gesù”, tra i quali vi è anche il patriarca san Giacobbe. Secondo il Libro della Genesi, Giacobbe è figlio di Isacco e di Rebecca, nemico del gemello Esaù già dal seno materno. Al momento del parto, san Giacobbe s’afferra al calcagno del fratello (da cui deriva l’etimologia del suo nome che significa proprio ” che tiene il calcagno”) ma, nonostante questo, nasce per primo Esaù. Nella fanciullezza, san Giacobbe si mostra ben più astuto e previdente del fratello. Con l’aiuto di Rebecca, che predilige il figlio più giovane, ottiene con l’inganno la benedizione del padre che questi crede di dare al fratello. Di fronte a Easù infuriato, san Giacobbe fugge presso lo zio Labano, a Carran. Per strada, Dio gli appare in sogno e gli conferma la benedizione del padre: tutte le generazioni della terra saranno benedette nella discendenza di san Giacobbe, dichiara Dio dalla cima di una scala che sale fino al cielo, lungo la quale gli angeli salgono e scendono. San Giacobbe nomina Betel (”casa di Dio”) la località dove ha avuto il sogno profetico, erige una stele memoriale e promette che se tornerà da Carran sano e felice sceglierà Dio come unico protettore e verserà a lui un’offerta, la decima. Al pozzo di Carran, san Giacobbe incontra Rachele, la figlia di Labano. Per poterla sposare, presta servizio presso lo zio per sette anni. Labano, però, vuole prima dare in sposa la figlia più anziana Lia, che passa a san Giacobbe nella notte sponsale al posto di Rachele. Quando san Giacobbe s’accorge dell’inganno, Labano gli promette Rachele in cambio di altri sette anni di servizio. Lia, non amata, dà a san Giacobbe sei figli (Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zabulon) e la figlia Dina. Soltanto dopo, anche Rachele resta incinta: suo figlio è Giuseppe. L’astuto san Giacobbe chiede a Labano, per il lungo lavoro prestato presso di lui, gli animali macchiati del gregge. Bada a far moltiplicare gli animali robusti e macchiati, sicché a Labano restano poche bestie deboli. Con greggi e mogli, san Giacobbe parte per Canaan. Labano lo rincorre e lo raggiunge al settimo giorno sui monti Galaad. san Giacobbe e Labano segnano i confini dei rispettivi territori con un mucchio di pietre (in ebraico ”Gal-Ed”). Labano benedice i suoi figli e i suoi nipoti, dopodiché san Giacobbe prosegue il cammino. Pieno di paura, aspetta l’incontro con Esaù; il mattino seguente, san Giacobbe lo incontra e i due fratelli si riconciliano. Ripartito con la famiglia, san Giacobbe si insedia a Sichem. I suoi due figli Simeone e Levi sono decisi a vendicare la sorella Dina, violentata dal figlio del re di Sichem, e uccidono tutti gli uomini della città. Dopo questa impresa, san Giacobbe raccoglie tutte le riproduzioni di idoli stranieri, le seppellisce e prosegue per Betel. Qui ha una visione in cui Dio gli comunica il suo nuovo nome: Israele. Rachele muore mettendo al mondo il figlio più giovane, Beniamino, e muore anche Isacco, la cui salma viene sepolta da san Giacobbe ed Esaù. Dopo lunghe esitazioni, san Giacobbe si reca in Egitto a incontrare il figlio Giuseppe, creduto morto per tanto tempo. Qui il patriarca muore e, secondo il suo volere, viene sepolto nella grotta Macpela, in Palestina, accanto ad Abramo e a Isacco.
Oltre a san Giacobbe, il giorno 24 dicembre si ricordano gli altri Antenati di Gesù, San Delfino di Bordeaux, Santa Tarsilla, Santa Paola Elisabetta Cerioli, Sant’Adele, Sant’Irmina e Beato Bartolomeo Maria Dal Monte.