E’ morto oggi, giorno di Natale, Padre Romano Scalfi. Aveva 93 anni e aveva fondato il Centro Studi Russia Cristiana. Il Centro, al quale era associata la rivista Russia Cristiana, era stato fondato da Padre Scalfi nel 1957 a Milano. Come riferisce Russiacristiana.org, l’obiettivo del Centro era quello di far conoscere la tradizione letteraria, artistica e religiosa della Russia e di dar voce al samizdat (autoeditoria clandestina) facendosi portavoce della difesa dei diritti religiosi ed umani. Padre Scalfi aveva conosciuto don Luigi Giussani ed era stato vicino al movimento di Comunione e Liberazione e Russia Cristiana aveva condiviso l’esperienza del Meeting di Rimini, divulgando alcuni temi della cultura russa. Clicca qui per leggere la notizia approfondita.



E’ scattato questa mattina a Napoli un allarme attentato a Napoli per un’autobotte sospetta Allarme a piazza Garibaldi, autobotte sospetta in piazza Garibaldi nei pressi della Stazione Centrale. Come riferisce Rainews è scattato subito l’allerta e la polizia è subito intervenuta sul posto. Visto il recente attentato terroristico a Berlino, in cui è morta anche una ragazza italiana di 31 anni che viveva e lavorava in Germania, l’attenzione è massima. L’autocisterna sospetta ha targa polacca ed è parcheggiata nei pressi del presepe di ghiaccio che si trova nella piazza della città. Si teme che l’autobotte sia stata abbandonata da qualche terrorista e tra i cittadini si è diffuso il panico per una possibile esplosione del mezzo pesante. Al momento l’area è stata chiusa al traffico e anche al passaggio dei pedoni e sono in corso le verifiche da parte della polizia.



Un aereo russo è caduto questa mattina nel Mar Nero: a bordo c’erano 92 persone tra cui il Coro dell’Armata Rossa che doveva esibirsi, come riporta La Repubblica, in una serie di spettacoli per le truppe russe di stanza in Siria in occasione delle festività di fine anno. Il Tu-154 è scomparso dai radar pochi minuti dopo il decollo da Sochi: l’aereo russo era diretto alla città portuale siriana di Latakia. I rottami sono sparsi in un’area di 1,5 chilometri lungo la costa, alla profondità di circa 50-100 metri. A renderlo noto è l’agenzia Ria Novosti ripresa dai media russi. Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l’apertura di un’inchiesta sulle cause del disastro aereo: secondo alcune fonti la causa della disgrazia sarebbe un guasto o un errore umano e sarebbe escluso al momento un attacco terroristico. Clicca qui per leggere la notizia approfondita.



Non accenna a diminuire la collaborazione delle polizie europee, alla ricerca di eventuali legami del terrorista tunisino Anis Amri, probabile autore della strage nel mercatino di Natale a Berlino, e ucciso dalla polizia del nostro paese dopo uno scontro a fuoco. Gli investigatori teutonici hanno portato con se le analisi balistiche dell’arma usata dal tunisino per uccidere l’autista polacco proprietario del TIR, vogliono sapere se l’arma con la quale Amri ha fatto fuoco a Milano è la stessa, e in caso affermativo riuscire a capire come gli sia stato possibile portarla con se, durante l’attraversamento di almeno 3 confini europei. Inoltre c’è il nodo di eventuali coperture, il tunisino con se aveva poco più di 1.000 euro, soldi sicuramente insufficienti per rimanere “in latitanza” per più di qualche giorno. Intanto il poliziotto ferito nello scontro a fuoco è stato dimesso oggi dall’ospedale, le sue condizioni non destano preoccupazioni, e tra qualche mese potrà tornare in servizio attivo.

È ritornata in Italia la salma di Fabrizia di Lorenzo, la giovane donna di Sulmona che il 19 dicembre ha perso la vita durante l’attentato ai mercatini di Natale, avvenuto a Berlino. Il feretro trasportato dalla Germania con un aereo dell’Aereonautica militare, messo a disposizione dalla presidenza del consiglio, è atterrato prima dell’ora di pranzo nella zona militare dell’aeroporto di Ciampino, li ad attenderla le maggiori cariche statali, tra di esse il Presidente della Repubblica Mattarella e il ministro della difesa, Pinotti. Immediatamente dopo lo sbarco la salma di Fabrizia è stata benedetta da un cappellano militare, ed ha iniziato il suo ultimo viaggio verso la sua città, Sulmona, dove il 26 alle 11.00 sarà celebrata la cerimonia funebre. Toccante l’abbraccio tra il capo dello stato e i parenti della vittima, parenti che com’era prevedibile erano affranti dal dolore.

Sono tra le 100 e le 130 le persone che da oggi pomeriggio sono bloccate su una funivia sul Cervina. I turisti, la maggior parte sciatori che stavano passando qualche giorno di vacanza in concomitanza con le festività natalizie, sono rimasti all’interno degli “ovetti” a causa del forte vento, che levatosi improvvisamente rendeva pericolosa la continuazione delle corse. Dopo qualche tempo passato a sperare che le condizioni meteorologiche migliorassero, la società ha deciso di evacuarli grazie all’intervento degli uomini del servizio alpino. La paura è infatti quella che con il sopraggiungere della notte le operazioni debbano essere sospese, costringendo i malcapitati a passare la notte all’addiaccio. Le operazioni che stante l’alta quota sono abbastanza lente, potrebbero procedere per buona parte della serata.

È arrivato in mattinata in elicottero il premier Paolo Gentiloni, che ci ha tenuto particolarmente a portare la sua vicinanza ai nostri concittadini colpiti dal terremoto in centro Italia. Gentiloni ha voluto visitare le zone più colpite, per valutare personalmente come stia procedendo l’opera di ricostruzione, e durante le tante domande dei giornalisti ha voluto sottolineare più volte, come l’opera di normalizzazione sia in cima all’agenda politica dell’esecutivo da lui presieduto. Il premier non ha fatto mancare un ringraziamento al suo predecessore, affermando che senza il “forte impegno di Matteo Renzi non si sarebbe avuta tutta questa attenzione al problema della ricostruzione”

Un Allegri per niente “allegro”, quello che dopo la finale persa ai rigori contro il Milan a Doha, si è scagliato contro i suoi giocatori apostrofandoli duramente. Al tecnico toscano non è andato per niente giù aver perso contro i “cugini” che nel passato ha finanche allenato, con l’aggravante caso mai non bastasse la sconfitta, rappresentata dall’essere arrivato in uno stato di forma ottimale all’appuntamento. Allegri sa benissimo che la Juve poteva stravincere, con due limpide occasioni nel finale, e la “mancanza di fame agonistica” evidenziata dalle sue pedine migliori lo ha fatto letteralmente imbufalire. Il tecnico dei campioni d’Italia da uomo di calcio qual è sa che adesso sarà importantissimo metabolizzare la sconfitta, una sconfitta che potrebbe influire in maniera negativa al ritorno in campo dei suoi giocatori.

Forse non se lo aspettavano neppure loro, ma quando i giocatori del Milan sono usciti dal tunnel degli arrivi internazionali di Malpensa oltre 200 tifosi festanti erano ad attenderli. Pacche sulle spalle e applausi per tutti, con i più festeggiati Donnarumma, Montella e Galliani. Soprattutto verso il portiere, vero eroe della notte di Doha i complimenti si sono sprecati, con i giornalisti che lo hanno intervistato lungamente. Per Montella invece questa vittoria “può essere l’inizio di un ciclo”, Galliani invece ha voluto porre l’attenzione come tenesse particolarmente a questo trofeo, trofeo che potrebbe essere l’ultimo della gestione di Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato aveva promesso al presidente che i ragazzi avrebbero fatto di tutto per dargli quest’ultima soddisfazione, ed essere riuscito a “portare a casa” la coppa lo ha letteralmente inorgoglito.

Dopo le continue figuracce dell’Olimpia Milano, soprattutto in campo internazionale, la “storia d’amore” tra la maggiore squadra cestistica del nostro campionato e il suo allenatore sembrerebbe essere arrivata ai titoli di coda. Gli appassionati, i tifosi e forse anche lo stesso coach, ormai attendono la decisione del presidente Proli, presidente che in queste ore sta valutando le possibili alternative. Di certo le strade percorribili non sono molte, e questo potrebbe far pensare a una sorta di stasi, una “guerra armata” tra il tecnico e la squadra, in vista dei rinforzi annunciati, ma che probabilmente non riusciranno a cambiare la deriva che 7 sconfitte consecutive in Eurolega hanno evidenziato. Da parte sua il coach si dice tranquillo, anche se nelle ultime interviste più che di tranquillità a molti addetti ai lavori Repesa è apparso… rassegnato.

Un esame fortemente volute dall’atleta e che alla fine probabilmente arriverà a cura del Ris di Parma. È infatti una situazione complessa quella che vede al centro l’ex marciatore, atleta al quale è stato impedito la partecipazione alle olimpiadi di Rio, per una presunta recidività di uso di sostanze dopanti. Nell’immediatezza della sospensione, Schwazer aveva denunciato alla procura di Bolzano la “manomissione” delle sue urine, il tribunale altoatesino ha per questo con una rogatoria internazionale sequestrato la provetta, che si trovava presso il laboratorio di Losanna, adesso la stessa verrà concentrata presso il laboratorio dei RIS di Parma, alla ricerca di eventuali “presenze esterne” che possano dare ragione all’ex medaglia olimpica. Il procedimento è calendarizzato per il 17 gennaio, data nella quale formalmente avverrà il conferimento dell’incarico ai Carabinieri.