Sua Santità Papa Francesco, anche in questo giorno di festa e di raccoglimento, ha recitato la preghiera mariana dell’Angelus Domini in Piazza San Pietro a Roma. Oggi 26 dicembre 2016 Papa Bergoglio ha deciso di parlare del martirio di Santo Stefano, ovvero il primo martire, invitando i fedeli a celebrare il sacrificio da lui compiuto. Papa Francesco ha anche spiegato di aver scelto questo argomento non solo per la particolare giornata di festa che celebriamo oggi, ma anche perché il martirio è sempre stato presente nel corso della storia della Chiesa ed i fatti di attualità cui assistiamo giorno per giorno ne sono una prova. Il Papa spiega che Gesù ci ha sempre avvertiti del fatto il suo nome avrebbe provocato odio e rabbia verso tutti coloro che lo avrebbero seguito. I fedeli sarebbero stati costretti a subire, a causa sua, ogni tipo di persecuzione e violenza. Attraverso l’Angelus di oggi Papa Francesco prova a spiegare, con rammarico, il motivo di tali persecuzioni nei confronti di chi professa la religione cristiana.
Il Santo Padre aggiunge che il mondo intero prova tutto questo odio verso i cristiani in quanto essi sono i portatori della luce di Dio: il mondo invece è portato a prediligere le tenebre affinché tutta la cattiveria, la malignità e la crudeltà di cui gli individui sono capaci possano essere offuscate da queste ultime. Il Papa afferma, inoltre, che tale motivazione rappresenta la stessa per la quale anche Gesù è stato molto odiato e perseguitato. Sua Santità ha poi proseguito l’Angelus affermando che vi è opposizione tra quanto affermato dal Vangelo e la mentalità odierna del mondo: seguire Gesù vuol dire seguire la sua luce, accesasi nella notte di Betlemme, lasciandosi alle spalle tutta la malvagità che il mondo è in grado di sprigionare. Papa Francesco fa riferimento, inoltre, alle persecuzioni di cui i fratelli cristiani sono stati protagonisti in ciascuna parte del mondo: dalla Siria ai Paesi Medio Orientali dilaniati dalla guerra e dal terrorismo islamico estremista, sino ad arrivare agli attentati di Parigi, Bruxelles e Berlino.
Ai fratelli perseguitati in tutto il mondo, odiati e vittime di angherie e violenze in quanto portatori della luce di Gesù, Papa Francesco volge il suo pensiero e le sue preghiere. Il Santo Padre invita anche i fedeli a pregare e a stare vicini, affettuosamente, a queste persone mediante le loro preghiere e le loro lacrime. Papa Bergoglio rivela, inoltre, che i martirii verso i cristiani cui assistiamo oggi sono presenti in un numero maggiore rispetto ai martirii che avvenivano in passato. Il Santo Padre invita tutti i fedeli a seguire Cristo con fedeltà, coraggio e volontà ritenendolo l’unica guida possibile seguendo l’esempio dei cristiani perseguitati in Iraq. Questi ultimi hanno, infatti, celebrato la Messa del Santo Natale all’interno della loro Cattedrale distrutta. Per il Papa questo è un esempio di fedeltà a Cristo: gli iracheni testimoniano con coraggio la loro appartenenza a Cristo ed è questo il modello da seguire rifiutando il modo di pensare di chi vuole, con prepotenza, governare questo mondo.
Papa Francesco ha poi rivolto la sua preghiera alla Vergine Maria, Madre di Dio, affinché possa sostenere i fedeli nel loro cammino. Alla fine dell’Angelus il Santo Padre ha anche rivolto un pensiero e una preghiera alle vittime del disastro aereo in Russia, avvenuto ieri 25 dicembre nel Mar Nero, chiedendo a Dio di proteggere tutti coloro che attualmente sono impegnati nelle ricerche dei corpi. 



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