Papa Francesco ha fatto gli auguri di Buon Santo Stefano oggi 26 dicembre 2016 nel giorno in cui la Chiesa Cattolica festeggia il protomartire. Il Santo Padre ha rivolto l’augurio, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, al termine dell’Angelus proclamato per la festività di oggi: “A tutti voi, venuti dall’Italia e da diverse Nazioni, rinnovo l’augurio di pace e di serenità: siano questi, per voi e per i vostri familiari, giorni di gioia e di fraternità. Saluto e invio gli auguri a tutte le persone che si chiamano Stefano o Stefania”. Papa Francesco ha poi ringraziato tutti per gli auguri ricevuti negli ultimi giorni: “In queste settimane ho ricevuto tanti messaggi augurali da tutto il mondo. Non essendomi possibile rispondere a ciascuno, esprimo oggi a tutti il mio sentito ringraziamento, specialmente per il dono della preghiera. Grazie di cuore! Il Signore vi ricompensi con la sua generosita! Buona festa! Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci”.



La Chiesa Cattolica festeggia oggi Santo Stefano protomartire: fu infatti il primo martire cristiano e proprio per questo viene celebrato subito dopo la nascita di Gesù. Santo Stefano, come ricorda Santiebeati.it, fu arrestato nel periodo dopo la Pentecoste, e morì lapidato. In Santo Stefano si realizza in modo esemplare la figura del martire come imitatore di Cristo: contempla la gloria del Risorto, ne proclama la divinità, gli affida il suo spirito, perdona ai suoi uccisori. Santo Stefano è stato un uomo pieno di fede e di Spirito Santo: primo dei sette diaconi scelti dagli Apostoli come loro collaboratori nel ministero, fu anche il primo tra i discepoli del Signore a versare il suo sangue a Gerusalemme. Quando fu lapidato, mentre pregava per i suoi persecutori, Santo Stefano rese la sua testimonianza di fede in Cristo Gesù, affermando di vederlo seduto nella gloria alla destra del Padre. Saulo fu testimone della sua lapidazione e ne raccolse l’eredità spirituale diventando Apostolo delle genti.



Santo Stefano è il santo Patrono della città di Prato. In questa città, il 26 Dicembre di ogni anno, nel Duomo si celebra una Santa Messa, in cui si ricorda il sacrificio di santo Stefano, che si fece lapidare, pur di continuare a professare la propria fede in Gesù Cristo. Il 26 Dicembre, a Prato, si organizza anche una processione, in cui il Patrono viene portato in giro per le strade della città e a cui partecipano le principali cariche religiose e civili. In onore della festa di santo Stefano, ci sono nella suddetta città toscana delle sagre, in cui la gente del posto e i visitatori in generale hanno la possibilità di assaggiare i prodotti tipici del posto. Tra queste prelibatezze, ci sono gli amaretti e il Berlingonzo, che è un dolce tipico della Toscana, la cui origine risale ad un periodo molto antico. Non si conosce in modo esatto la data di nascita di santo Stefano, nè la sua provenienza. Secondo alcuni documenti, si sa che il futuro santo è stato un ebreo, cresciuto secondo la cultura greca. Ciò che è certo è che santo Stefano è stato uno dei primi giudei a convertirsi al Cristianesimo. Dopo essere diventato un seguace della religione cristiana, il giovane decide di seguire gli Apostoli. Successivamente, santo Stefano diventa uno dei primi diaconi della città di Gerusalemme. Durante il suo servizio, il diacono compie un’importante attività di conversione degli ebrei in cristiani. A causa della sua predicazione, santo Stefano viene accusato dagli ebrei ellenici di Gerusalemme di aver usato alcune espressioni blasfeme contro Mosè. Così, alcuni scribi arrestano il diacono e lo portano nel Sinedrio, il principale organo di Gerusalemme che si occupava del rispetto della legge. In quel luogo, santo Stefano pronuncia delle parole in favore di Gesù Cristo, Figlio dell’uomo, che siede alla destra di Dio. A causa di ciò, il popolo, presente nel Sinedrio, si scaglia contro santo Stefano e incomincia a linciarlo. Sotto i colpi violenti dei suoi assalitori, santo Stefano muore. Mentre sta esalando l’ultimo respiro, il diacono prega coraggiosamente. Santo Stefano viene considerato il primo martire della Chiesa e, in seguito alla sua morte, viene eletto Santo. La sua festa ricade il 26 Dicembre di ogni anno. 



Santo Stefano è la festa che chiude questi tre giorni di Santo Natale e che riporta alla memoria il primo Martire riconosciuto dalla Chiesa cattolica. E’ importante fare un po’ di chiarezza su una figura così importante e che merita di essere ricordata nei giorni. Troppo spesso infatti la tradizione vuole che si associ questo giorno solo ed esclusivamente al Natale solo perchè cade il 26 dicembre, ma c’è da fare una attenta analisi su chi era Santo Stefano. Questi è stato ucciso tramite lapidazione, e non crocifissione come all’epoca era di certo molto più usuale. Questo metodo barbaro di omicidio ci porta anche alla datazione storica e cioè al momento di vuoto amministrativo che era arrivato dopo che Ponzio Pilato aveva deposto il suo ordine. La decisione è arrivata dal Sinedrio dato che al potere in quel preciso momento c’era la Palestina e che proprio in questi posti era usuale la lapidazione. Una fine che sicuramente nobilita Santo Stefano morto con un sacrificio immenso dentro al cuore.

Domani è Santo Stefano e sicuramente è una festa molto sentita in Italia con il Santo che è il primo Martire riconosciuto della Chiesa. Sono tantissime le strutture e le Chiese dedicate proprio a Santo Stefano nel nostro paese. Partiamo dalla capitale, a Roma infatti ci sono ben otto Chiese dedicate al Santo a partire dalla Basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio. La regione con più chiese in Toscana sono addirittura ventitré con tantissimi punti di riferimento per la cultura e la storia. Si parla di Chiesa di Santo Stefano alla Lizza a Siena. Saranno sicuramente stati molti i punti di riferimento nel nostro paese da questo punto di vista ci sono le tante chiese che sono presenti in Lombardia undici di cui una distrutta l’11 novembre 1561 a Bergamo. Anche la Liguria è culla dell’architettura e del talento artistico, con la splendida Chiesa di Santo Stefano del Ponte a Sestri Levante in provincia di Genova oppure la Chiesa di Santo Stefano di Marinasco a La Spezia.

Prato è un comune della Toscana, che ha quasi 200 mila abitanti. La città è frutto della fusione di due centri abitati molto antichi, risalenti al X secolo. Questi centri si chiamavano Castrum Prati e Borgo al Cornio. Tra le architetture religiose di questa città, c’è innanzitutto la Cattedrale romanica del Duomo. Questa Chiesa è dedicata al Patrono Santo Stefano, infatti all’interno di essa c’è un affresco, in cui è stata rappresentata la lapidazione del primo martire. Il Duomo conserva al suo interno anche la reliquia della Sacra Cintola, che era la cintura della Madonna. Prato è famosa per ospitare numerosi santuari mariani. Tra questi, i più importanti sono La Chiesa di Santa Maria delle Carceri e il Santuario della Madonna del Soccorso. Altri luoghi di interesse in questa città sono il Palazzo Pretorio, che era l’antica sede del Podestà e il Palazzo Comunale con la sua facciata neoclassica. Tra le architetture militari, spicca il Castello dell’Imperatore e Cassero, che è un castello svevo, fatto costruire da Federico II. A Prato c’è anche il Centro di Scienze naturali, che è una fondazione che si trova alle pendici del Monferrato. 

Oltre a santo Stefano, il 26 Dicembre è anche la festa di San Zosimo, San Dionisio, San Zenone di Maiuma e Sant’Eutimio di Sardi. I Beati del 26 Dicembre sono: Piero Fedele Pagano, Secondo Pollo, Pietro Boffet e Alessandro Sirdani.