Papa Francesco si è affacciato ieri a San Pietro, in un giorno pieno di significato per i fedeli e non solo, al fine di portare il suo messaggio di pace ‘Urbi et Orbi’ (alla città e al mondo intero). Nel Santo Natale, consacrazione della nascita di Gesù Cristo, il messaggio papale assume un significato importante fin dai tempi di Papa Pio XII, in quanto porta speranza a tutti a prescindere dagli eventi disumani che ci circondano. La folla non è straboccante, la sicurezza delle guardie svizzere affiacanta da quella militare italiana è serrata e la paura dopo i fatti di Berlino ancora si avverte, nonostante l’aria festosa.



Ore 12, il Papa giunge alla Loggia di San Pietro; la banda lo saluta con l’inno pontificio, seguito dall’inno di Mameli e poco dopo Francesco prende la parola: “Cari Fratelli e Sorelle, buon Natale. Oggi la Chiesa rivive lo stupore della Vergine Maria contemplando la nascita del Salvatore. Gesù è nato per noi”. Il Salvatore è il Principe della Pace, quindi il Papa intercede questo suo compito per mezzo della parola. Il messaggio di pace, continua il Papa, percorre tutta la Terra e giunge specialmente nelle terre colpite da aspri conflitti, che sentono maggiormente il bisogno di pace. Si rivolge dunque alle donne e agli uomini della martoriata Siria, in cui “troppo sangue è stato sparso. Soprattutto nella città di Aleppo, teatro nelle ultime settimane di una delle battaglie più atroci”. Esorta di conseguenza gli aiuti umanitari alla popolazione stremata e una negoziazione tra le parti. “È tempo che le armi tacciano definitivamente”. Israeliani e Palestinesi devono avere il coraggio di scrivere una nuova pagina della storia, segnata dalla comprensione e dall’armonia.



Lo stesso segnale di pace viene indirizzato anche a Iraq, Libia, Yemen “Dove le popolazioni patiscono la guerra ed efferate azioni terroristiche”. In generale ricorda anche le vittime del terrorismo, ponendo un accenno velato alle vittime di Berlino uccise da Amri. Bergoglio non dimentica di abbracciare l’Africa nel suo messaggio pacifico, nello specifico la Nigeria (dove i terroristi sfruttano senza pietà i bambini per perpetrare orrore e morte) e il Congo, nonché la Cambogia. Promuove un percorso oltre gli scontri, verso il dialogo. Il Papa getta uno sguardo al Myanmar, isola corena regione di scontri con la Cina già tra i suoi itinerari di viaggio, per consolidare una ‘pacifica convivenza’ e sollecitare aiuti urgenti. E ancora a chi è colpito dal conflitto in Ucraina; al popolo colombiano che ambisce al cammino della riconciliazione, dopo la pace con le Farc e al Venezuela, lacerata dai contrasti. Pace ai profughi, migranti vittime della tratta di uomini. Pace a coloro che soffrono economicamente per l’ingordigia di pochi e l’avida ingordigia del Dio Denaro che porta alla schiavitù. E pace più di tutti ai bambini, privati delle gioie infantili. Francesco ringrazia invece chi aiuta a rendere il mondo più umano. Sul finire il Santo Padre pronuncia il consueto Angelus, seguita dalla benedizione apolostica Urbi et Orbi del cardinale Sandri. Un augurio di buon Natale simboleggiato dalla figura del Principe della Pace.



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Erano quarantamila i fedeli presenti per la benedizione Urbi et Orbi di Papa Francesco a San Pietro. I numeri arrivano dalla Gendarmeria vaticana come riporta il vicedirettore della sala stampa Paloma Ovejero che parlano di quanto si è visto in Piazza San Pietro. Sono arrivati solo messaggi positivi dal Santo Padre che ha professato la pace e anche i buoni sentimenti in un periodo che ha più volte definitivo come una ‘‘Terza Guerra Mondiale spezzata”. Il messaggio di Pace è stato lanciato a chi: “E’ stato ferito o ha perso una persona cara a causa degli atti di terrorismo che hanno seminato solo paura e morte nei cuori di tantissimi paesi e città. Popoli che soffrono per l’avida ingordigia del dio denaro e per le ambizioni economiche di poco”. Perchè almeno a Natale la volontà e che tutte le persone siano uguali come lo sono sempre e comunque sotto gli occhi della Fede. Staremo a vedere se questo enorme flusso di persone presenti per l’Urbi et Orbe avrà messo in moto il cuore del popolo.

Sarà pronunciata tra poco la Benedizione Urbi et Orbi: Papa Francesco parlerà affacciato dalla loggia centrale della basilica di San Pietro e si rivolgerà “Alla città (di Roma) e al mondo”. In attesa di conoscere quale sarà la Benedizione Urbi et Orbi per il Natale 2016 riascoltiamo le parole che Papa Francesco ha rivolto ieri sera ai fedeli durante l’Omelia della Santa Messa di Natale 2016. Il Santo Padre ha sottolineato l’importanza di “lasciarsi interpellare dai bambini che giacciono nelle squallide ‘mangiatoie di dignità’”. Bisogna quindi accogliere non solo Gesù Bambino nella mangiatoia ma anche i bambini che si trovano “nel rifugio sotterraneo per scampare ai bombardamenti, sul marciapiede di una grande città, sul fondo di un barcone sovraccarico di migranti”. E ancora, ha aggiunto Papa Francesco, “lasciamoci interpellare dai bambini che non vengono lasciati nascere, da quelli che piangono perché nessuno sazia la loro fame, da quelli che non tengono in mano giocattoli, ma armi”. Il Natale infatti può anche essere una festa del rifiuto e non dell’accoglienza. Papa Francesco ha ricordato che “Gesù nacque rifiutato da alcuni e nell’indifferenza dei più. Anche oggi ci può essere la stessa indifferenza, quando Natale diventa una festa dove i protagonisti siamo noi, anziché Lui; quando le luci del commercio gettano nell’ombra la luce di Dio; quando ci affanniamo per i regali e restiamo insensibili a chi è emarginato”.

La benedizione “Urbi et Orbi”, che viene pronunciata in latino, contiene una formula di remissione dei peccati e indulgenza. Nella giornata di oggi per festeggiare e augurar il Santo Natale a tutti i fedeli cristiani, papa Francesco pronuncerà dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro il messaggio e la benedizione Urbi e Orbi a tutti. Ecco il testo integrale con relativa traduzione: “Sancti Apostoli Petrus et Paulus, de quorum potestate et auctoritate confidimus, ipsi intercedant pro nobis ad Dominum / Precibus et meritis beatæ Mariae semper Virginis, beati Michaelis Archangeli, beati Ioannis Baptistæ et sanctorum Apostolorum Petri et Pauli et omnium Sanctorum misereatur vestri omnipotens Deus et dimissis omnibus peccatis vestris, perducat vos Iesus Christus ad vitam æternam / Indulgentiam, absolutionem et remissionem omnium peccatorum vestrorum, spatium verae et fructuosae pænitentiæ, cor semper pænitens et emendationem vitae, gratiam et consolationem sancti Spiritus et finalem perseverantiam in bonis operibus, tribuat vobis omnipotens et misericors Dominus / Et benedictio Dei omnipotentis: † Patris et Filii et Spiritus sancti descendat super vos et maneat semper” (in italiano: “I Santi apostoli Pietro e Paolo, nel cui potere e autorità confidiamo, intercedano per noi presso Dio / Per le preghiere e i meriti della beata sempre vergine Maria, del beato san Michele arcangelo, del beato Giovanni Battista, dei santi apostoli Pietro e Paolo, e di tutti i santi, Dio onnipotente abbia misericordia di voi, e, perdonati tutti i vostri peccati, Gesù Cristo vi conduca alla vita eterna / Dio onnipotente e misericordioso vi dia l’indulgenza, l’assoluzione e il perdono di tutti i vostri peccati, un periodo di pentimento genuino e fruttuoso, un cuore sempre penitente e una conversione della vita, la grazia e il consiglio dello Spirito Santo, e la perseveranza continua nelle opere buone / E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre”).

Nel messaggio che Papa Francesco ha recitato assieme alla benedizione Urbi et Orbi dello scorso Natale 2015, era stata la grande occasione di “lancio” della concessione di indulgenza plenaria nell’anno Santo straordinario del Giubileo della Misericordia. In questo modo aveva introdotto il Natale con l’augurio a tutti i fedeli Papa Francesco al termine dell’Urbi et Orbi: «E’ il Natale dell’Anno Santo della Misericordia, perciò auguro a tutti di poter accogliere nella propria vita la misericordia di Dio, che Gesù Cristo ci ha donato, per essere misericordiosi con i nostri fratelli. Così faremo crescere la pace!». Il suo discorso collegato alla benedizione aveva riportato la centralità della misericordia come opera unificante del Signore su ogni epoca e su ogni uomo: «Gesù è il “giorno” luminoso che è sorto all’orizzonte dell’umanità. Giorno di misericordia, nel quale Dio Padre ha rivelato all’umanità la sua immensa tenerezza. Giorno di luce che disperde le tenebre della paura e dell’angoscia. Giorno di pace, in cui diventa possibile incontrarsi, dialogare, e soprattutto riconciliarsi. Giorno di gioia: una «gioia grande» per i piccoli e gli umili, e per tutto il popolo». Secondo Papa Francesco e secondo la grande dottrina sociale della Chiesa Cattolica, solo Cristo e la sua Misericordia può liberare l’umanità da tante forme di male: «La grazia di Dio può convertire i cuori e aprire vie di uscita da situazioni umanamente insolubili.Dove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza. Dove nasce Dio, nasce la pace. E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra». Dopo un anno il Giubileo è concluso ma la necessità della misericordia e del perdono per la propria salvezza di sicuro non si è esaurita.

Come ogni Natale, anche per oggi avverrà il rito della Benedizione Urbi et Orbi che verrà pronunciata da Papa Francesco dalla loggia centrale della basilica di San Pietro a Roma. Prima di Giovanni Paolo II, non era solito che il Pontefice recitasse anche un suo discorso personale assieme alla benedizione e alla preghiera antichissima e pronunciata in latino, ma dopo il pontificato del santo Papa polacco è prassi che sia Benedetto XVI che Francesco abbiano tenuto importanti discorsi assieme alle benedizioni “Urbi et Orbi”, nelle sacre occasioni di Natale, Pasqua ed inizio Pontificato. al giorno d’oggi la benedizione viene utilizzata non solo in questi giorni particolari ma anche in altri documenti pontifici, messaggi e benedizioni dirette ai fedeli di Roma e del mondo intero. “Urbi et Orbi” è una locuzione latina che significa “Alla città (di Roma) e al mondo” (letteralmente: all’Urbe e all’Orbe), e come ripetiamo anche qui sotto si tratta di una delle preghiere più antiche della tradizione cattolico-cristiana: non solo una benedizione però ma anche l’annessa e collegata indulgenza plenaria che comporta per tutti i fedeli cristiani la remissione di tutti i peccati e le pene dovute per essi, per chi ha assistito dal vivo in Piazza San Pietro o ha ricevuto tramite i vari mezzi di comunicazione sociale. In questo caso, resta la consueta tradizione della Chiesa Cattolica in caso di indulgenza: animo sgombro dall’attaccamento al peccato anche veniale, confessione e comunione entro gli otto giorni prima o dopo, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.

“Contempliamo la semplicità fragile di un piccolo neonato, allora come oggi”. Sono queste le parole di Papa Francesco nell’Omelia della Santa Messa di Natale 2016 che si sta celebrando nella Basilica di San Pietro a Roma. Nella notte in cui la Chiesa Cattolica ricorda la nascita di Gesù, Papa Francesco ha voluto ricordare a tutti i fedeli il senso di questa festività del Natale 2016. Papa Francesco ha poi fatto un’aggiunta a braccio all’Omelia della Santa Messa di Natale 2016: “Anche oggi ci può essere la stessa indifferenza – ha sottolineato – quando i protagonisti siamo noi invece che Lui, quando ci affanniamo per i regali ma restiamo insensibili verso chi è emarginato”. “Ma il Natale – ha aggiunto poi il Santo Padre – ha soprattutto un sapore di speranza, la luce di Dio ci illumina e Gesù nasce povero in mezzo a noi e viene alla vita per darci la sua vita, viene nel nostro mondo per darci il suo amore”. Papa Francesco ha poi ricordato che “c’è un filo diretto che collega la mangiatoia e la Croce” e ha concluso il suo discorso ai fedeli nella Santa Messa di Natale 2016 rivolgendosi a Gesù che nasce: “Grazie perché hai fatto tutto questo per me”.

Stanno per iniziare, con la Santa Messa di Natale 2016, le celebrazioni di Natale. Papa Francesco celebra per la quarta volta la Santa Messa nella notte in cui la Chiesa Cattolica ricorda la nascita di Gesù. Sono in tanti i fedeli che si sono radunati nella Basilica di San Pietro per assistere alla Santa Messa di Natale 2016 questa sera. Ma chi non potrà essere a Roma ad assistere alla celebrazione di Papa Francesco potrà lo stesso partecipare all’evento anche da casa. La Santa Messa di Natale 2016 sarà infatti trasmessa in diretta tv e streaming video su Rai Uno, Tv2000 e sul canale Youtube del Centro televisivo vaticano. La celebrazione eucaristica prevede, prima dell’inizio della Santa Messa di Natale 2016 il canto della Kalenda. Appuntamento tra pochi minuti con l’avvio delle celebrazioni per il Santo Natale 2016 con la Messa presieduta da Papa Francesco in ricordo della nascita del Salvatore.

In tutto il mondo si festeggia la nascita del Salvatore, ma nella Basilica di San Pietro si terrà la Messa della Notte di Natale, presieduta da Papa Francesco. Appuntamento alle 21:30 per l’evento che verrà anche trasmesso in diretta: la celebrazione verrà trasmessa da Rai Uno, da Tv2000 e dal canale Youtube del Centro televisivo vaticano. La Santa Messa sarà caratterizzata da alcuni momenti particolarmente toccanti e uno di questi riguarda il Presepe sistemato in Piazza San Pietro. Come anticipato da Radio Vaticana, al momento del “Gloria” un gendarme ed un vigile del fuoco del Vaticano si recheranno nella piazza per sistemare l’immagine del Bambino Gesù nella mangiatoia del Presepe, che quest’anno arriva da Malta. Al termine di questo rito verrà eseguito il tradizionale canto natalizio “Tu scendi dalle Stelle”: quest’anno verrà seguito fedelmente il manoscritto originale dell’autore Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.

Comincerà alle 21:30 la Santa Messa di Natale 2016 nella Basilica di San Pietro e sarà la quarta per Papa Francesco. La celebrazione eucaristica sarà introdotta dal tradizionale canto della Kalenda che annuncia la nascita di Gesù. Poi la preghiera dei fedeli, in varie lingue. Si pregherà in cinese affinché la Chiesa sia sempre custodita «nell’integrità della fede» e sia una «casa accogliere per ogni uomo alla ricerca della gioia vera». In francese, invece, si pregherà affinché i governanti si occupino anche della «edificazione della civiltà dell’amore». In arabo poi si pregherà per coloro che vivono «nelle tenebre del peccato e dell’errore» nella speranza che «la luce di Dio fatta carne vinca la notte del loro cuore e mostri loro la bellezza della comunione di Dio». Si pregherà anche in malayalam e in questo caso affinché la vita dei bambini sia custodita «nella purezza». Infine, come riportato da Radio Vaticana, in russo si pregherà per i poveri e le persone sole, affinché «Emmanuele li consoli e li faccia sentire preziosi agli occhi del Padre».

Papa Francesco celebrerà la Santa Messa di Natale oggi, sabato 24 dicembre 2016, dalla Basilica di San Pietro in Vaticano: la celebrazione sarà trasmessa anche sul primo canale nazionale, con un appuntamento che prenderà il via a partire dalle 21.15. L’eucarestia sarà preceduta dal canto della Kalenda. “Contemplando il presepe, ci prepariamo al Natale” sono state le parole del Pontefice pronunciate durante l’udienza generale in Aula Paolo VI, come si legge sul sito di Radio Vaticana “sarà veramente una bella festa, se accoglieremo Gesù, seme di speranza che Dio depone nei solchi della nostra storia personale e comunitaria”. Ricordiamo inoltre che nella giornata di domani, domenica 25 dicembre 2016, Papa Francesco impartirà la benedizione “Urbi et Orbi” dalla loggia di San Pietro, accompagnata come ogni anno dal suo messaggio di auguri nel giorno di Natale.

Sarà possibile seguire la Santa Messa celebrata dal nostroPontefice in questa notte di Natale 2016 anche in diretta streaming video: la celebrazione, che prenderà il via dalla Basilica di San Pietro in Vaticano a partire dalle 21.25 circa, verrà infatti trasmessa su Rai 1, e resa fruibile anche a coloro che non potranno trovarsi di fronte alla televisione tramite il servizio di diretta video streaming offerto da RaiPlay. Chiunque, dunque, si trovi in possesso di un tablet, di uno smartphone o di altri dispositivi in grado di collegarsi con la rete, potrà sintonizzarsi su Rai Play e seguire la diretta. La rete Tv2000 seguirà inoltre in diretta tutti gli appuntamenti con il Pontefice, a partire dalla Santa Messa della vigilia: da non dimenticare la possibilità di seguire le celebrazioni dal canale YouTube del Centro televisivo vaticano.