Un Presepe fuori dalla convenzioni quello che è stato allestito nella Chiesa S.Anna a Potenza. Si può immaginare una Maria con il burqua e un Giuseppe Mustafa? Questo secondo quanto realizzato nella Chiesa in questione è un messaggio di pace e di apertura nei confronti delle culture a noi lontane in un momento molto difficile come quello descritto da Papa Francesco. Un muro che definisce la separazione e una scritta con un arcobaleno sopra la grotta: “Costruiamo ponti non muri”. Un’opera realizzata per andare al di là delle differenze e per aprire la mente di fronte a un periodo complicato e fatto di diverse situazioni troppo complicate per essere considerate superflue e fuori dal nostro interesse. Un bel messaggio mandato proprio per sensibilizzare e far aprire gli occhi a chi magari vi riflette poco su un mondo che ha bisogno di unione e non di divisione.
Parla Franco Corbo Parroco della Chiesa di S.Anna a Potenza: “La rappresentazione del Presepe di quest’anno vede la Santa Famiglia ferma vicina al muro che non riesce a oltrepassare per andare nella famosa grotta di Betlemme. Qual è il messaggio che abbiamo provato a dare? Annunziare pace nel giorno di Natale significa dire in quale contesto storico noi oggi parliamo di pace. Papa Francesco ha parlato nel discorso di Natale delle situazioni di guerra del mondo, facendo una lista precisa e dettagliata. Noi in un certo senso abbiamo anticipato il discorso in maniera sintetica. Con i muri ricordiamo i sessantacinque muri costruiti nelle varie parti del mondo. Il più scandaloso è quello costruito in Israele dagli israeliani per tenere fermi i palestinesi. L’altro messaggio rimanda al mondo musulmano scosso dall’Isis. L’Italia è tra gli altri uno di quei paesi che vende gli armi all’Arabia che poi le rigira all’Isis. La Santa Famiglia in costume arabo vuole rappresentare questa apertura mentale e messaggi di pace per tutte le religioni, tutti i popoli e tutte le culture. Non tutti hanno capito questa rappresentazione, ma questo dipende dalla chiusura mentale e dall’integralismo. Noi abbiamo dato un messaggio d’apertura su tutti i fronti”.