Sono giorni frenetici in merito alle indagini sulla morte di Gianna Del Gaudio e che potrebbero comportare un colpo di scena imminente. Tutto dipende dagli esiti degli accertamenti, a partire da quello relativo all’ultimo esame compiuto nella villetta di Seriate attraverso l’impiego di un Radar 3D. Come riferisce AvellinoToday.it, lo scorso 23 dicembre sarebbe stato compiuto il nuovo sopralluogo con il quale è stato possibile conoscere la traiettoria e la provenienza degli schizzi di sangue lasciati in casa dall’assassino di Gianna Del Gaudio. Questa è stata poi ricostruita al pc e sarà ora sottoposta ad un importante confronto con le dichiarazioni fornite ad oggi dal marito indagato della vittima, Antonio Tizzani. Da questo passaggio si potrà sapere se il suo racconto trova riscontro o meno rispetto agli ultimi sviluppi emersi dalle indagini sul giallo di Seriate. Proprio gli schizzi di sangue, dunque, rischiano ora di smentire la versione di Tizzani, mettendolo forse nei guai.



Questi giorni appena trascorsi e quelli a venire saranno di grande attesa per l’intera famiglia di Gianna Del Gaudio, l’ex professoressa sgozzata a Seriate nella notte tra il 26 ed il 27 agosto scorso. Secondo quanto rivelato dal settimanale Giallo, tuttavia, fondamentali potrebbero risultare le analisi sul taglierino, ritenuto l’arma del delitto della 63enne e sul quale è già stato trovato il Dna di Antonio Tizzani, marito della vittima e unico indagato a piede libero. In merito si è espresso anche il genetista Giorgio Portera, consulente della difesa il quale ha commentato: “Potrebbe esserci stato un trasferimento di Dna dal sacchetto al taglierino”. I Ris di Parma, tuttavia, avrebbero ritenuto improbabile questa ipotesi. Certo è che in caso di ritrovamento delle impronte di Antonio Tizzani sui guanti e sul sacchetto (qui sarebbe stata rinvenuta un’impronta parziale quasi certamente attribuita al marito di Gianna Del Gaudio), allora la sua posizione potrebbe risultare ufficialmente compromessa ed il caso sarebbe vicino all’attesa e auspicata svolta.



Quello appena trascorso per l’intera famiglia Tizzani è stato il primo Natale senza Gianna Del Gaudio. Sul caso dell’ex professoressa di Seriate vige ancora il massimo riserbo ma soprattutto un alone di mistero in attesa degli esiti degli accertamenti in corso e dai quali potrebbe dipendere il destino dell’unico indagato, il marito Antonio Tizzani. L’uccisione di Gianna Del Gaudio, oltre a lasciare un vuoto incolmabile ha anche portato a separare in parte la famiglia. Lo si apprende dalle dichiarazioni del figlio minore Paolo Tizzani, che intervistato dal settimanale Giallo ha dichiarato: “Non sono certo felice di trascorrere questo Natale senza mio padre e senza mio fratello Mario, con il quale dopo il delitto non c’è più stata una grande intesa”. E così, mentre per le vacanze Natalizie Antonio Tizzani ha deciso di trascorrere alcuni giorni ad Avellino, tra i due fratelli, Paolo e Mario, dal giorno in cui la madre Gianna Del Gaudio è stata misteriosamente sgozzata sarebbe giunto un certo clima di tensione soprattutto a causa della presenza del padre in casa del figlio minore, considerata “ingombrante” anche dalla stessa moglie.



Il giallo sul delitto dell’ex professoressa di Seriate, Gianna Del Gaudio, sarebbe entrato ufficialmente in una fase delicatissima delle indagini. Dai responsi in merito agli accertamenti ed ai confronti in corso, infatti, potrebbe dipendere il destino di Antonio Tizzani, marito della vittima ed unico nome iscritto nel registro degli indagati. I dubbi che finora si sono concentrati su di lui non accennano a diminuire e oltre agli inquirenti sarebbe emerso un certo scetticismo anche da parte dei figli. E’ quanto trapela dal settimanale Giallo, il quale ha riportato di recente le parole del figlio minore Paolo, il solo ad aver accettato di accoglierlo nella sua abitazione dopo l’uccisione misteriosa della madre Gianna Del Gaudio. Al settimanale diretto da Andrea Biavardi, il giovane ha dichiarato: “Ho sempre chiesto la verità e soprattutto le prove, ma fino a oggi prove schiaccianti non ne ho viste”. Eppure, a sua detta lo avrebbe ospitato in casa sua solo perché “non potevo farlo dormire in auto, visto che mio fratello non mi dava una mano”. Dal canto suo Antonio Tizzani si sarebbe detto tranquillo. L’uomo ha cambiato più volte versione passando dall’uomo incappucciato – quasi certamente un ladro -, ad un conoscente che avrebbe agito per ripicca contro di lui. La sua posizione, tuttavia, a quattro mesi dal delitto di Gianna Del Gaudio appare sempre più in bilico lasciando spazio al tempo stesso a tutta una serie di interrogativi: come mai non si è macchiato di sangue quando ha ritrovato il corpo esanime dell’amata moglie? Come faceva ad essere certo che la donna fosse morta, se aveva la testa rivolta a terra? Ed ancora, come mai sono state rinvenute macchie di sangue anche in bagno e sui sanitari? Grande importanza avrebbe anche il tentativo dell’assassino di ripulire le sue tracce, aspetto che non collimerebbe affatto con la versione del ladro in fuga sostenuta inizialmente dal marito di Gianna Del Gaudio. Fondamentali però saranno le analisi attualmente in corso e relative non solo al taglierino, l’arma usata per sgozzare l’ex professoressa e sul quale è stato trovato anche il Dna di Antonio Tizzani, ma anche quello degli schizzi di sangue avvenuto attraverso il metodo del radar 3D e che confermerà o meno il racconto fornito dall’indagato. Solo in seguito ai risultati relativi a questi importantissimi accertamenti potremmo davvero trovarci alla svolta definitiva in riferimento all’omicidio di Gianna Del Gaudio.