Il cane che disturba i condomini abbaiando continuamente o emettendo cattivi odori per le sue precarie condizioni igieniche può essere sequestrato preventivamente: lo stabilisce una nuova sentenza della Corte di Cassazione. Il provvedimento è destinato a far discutere per la sua severità, ma la priorità è la quiete pubblica. La sentenza riguarda una donna di Trieste che è stata denunciata dai vicini, i quali per anni si sono lamentati delle cattive condizioni igieniche dei suoi tre cani e del fatto che abbaino tutto il giorno. Come ricostruito dallo Studio Cataldi, dopo la denuncia sono partite le indagini sanitarie e i rilievi fonometrici dell’Arpa, tenuti in considerazione dal tribunale. La sentenza, come vi anticipavamo, sta facendo discutere, perché con il sequestro si equipara il cane ad un oggetto e non viene tenuto conto che potrebbe soffrire lontano dal suo padre. E in effetti su questi due aspetti si è basata la difesa della donna, considerata però inefficace dalla Cassazione, secondo cui prevale l’interesse dei condomini anche sulla sofferenza causata dall’allontanamento dalla padrona. «La comunque non dimostrata e niente affatto pacifica e indiscutibile sofferenza dei cani derivante dall’allontanamento è priva di rilevanza rispetto alle esigenze umane, che sono tutelate dalle norme penali» recita uno stralcio della sentenza della Cassazione, secondo cui comunque il sequestro non provoca sofferenza per i cani, perché «non vengono né uccisi, né feriti né maltrattati, ma soltanto trasferiti».



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