La testimonianza che segue è del 17 dicembre scorso, quando un gruppo di ragazzi e ragazze della comunità terapeutica educativa “L’Imprevisto” di Pesaro hanno terminato il loro cammino in comunità. Leggi qui l’intervento di Silvio Cattarina, fondatore de L’Imprevisto e responsabile del programma.
Salve a tutti, mi chiamo Beatrice, ho 22 anni e vengo da Civitanova Marche.
Il mio cuore ha sempre sentito un grandissimo disagio, quasi soffocante, a causa di alcune problematiche che ci sono state in famiglia: sono nata in Romania, ho visto cose e provato cose che una bambina non dovrebbe né vedere né provare.
Quando sono venuta in Italia ho fatto molta fatica ad integrarmi, perché mi sentivo diversa, come se dentro portassi un segreto talmente grande che gli altri non potevano neanche capire o immaginare. Un giorno ho detto a mia madre, “una persona a te cara ha oltrepassato il limite, si è approfittata” ovviamente ha sofferto moltissimo. Ed io sfogavo su di lei la mia rabbia, la mia ferita.
Crescendo non riuscivo a costruire nessun tipo di legame. Ad un certo punto è come se avessi smesso di crescere, avevo un paraocchi fatto con le mie mani ed ero sempre più sola.
Dopo molta sofferenza, ho aperto gli occhi, e mi sono sentita guardata, amata, al caldo. Il mio cuore ormai indurito, ha imparato ad aprirsi, ad amare. A guardare la vita in un modo completamente diverso. Anziché farmi aiutare nel modo giusto, nella mia vita ho sempre preso le vie più facili, inganni, sotterfugi, trasgressioni. A livello umano ero un disastro. Nessuno credeva più in me.
Non so come, non so quando, qualcuno mi ha messo una mano sulla testa, e mi ha guidato a L’Imprevisto. Posso solo dire un grandissimo grazie, grazie, grazie e ancora mille volte grazie.
Grazie Marino, perché mi hai accolto nella tua vita e perché hai colmato quei vuoti come nessun altro avrebbe mai potuto colmare. Grazie perché mi hai amato dal primo giorno che mi hai vista, grazie per la pazienza e grazie a Dio che mi ha dato un padre come te.
Grazie mamma, per la tua dolcezza, grazie per i No, per la forza che mi hai sempre trasmesso. Per la pazienza con cui mi sei stata vicina, anche se fisicamente siamo state lontane tre lunghi anni. Posso dire con certezza che non ti ho mai sentita così vicina. Nella vita hai sempre lottato, anche solamente per vivere, ed io non posso fare altro che usarti come esempio.
Grazie alle mie compagne di percorso. Vi ho tutte nel cuore. Dalla prima all’ultima mi avete insegnato a tirar fuori la vera me stessa.
Grazia, che dire di te? Da quando ti ho conosciuta sono stata subito attratta dalla tua schiettezza, dal tuo sorriso, dal tuo modo di dire “sei un casino, d’accordo, ma sei anche un bellissimo fiore che sta sbocciando” e di come vedi il bello anche nelle situazioni difficili. In questi anni mi hai insegnato a guardare oltre, al di là dell’errore e che se cadi, basta che ti guardi intorno e chiedi una mano. Questo è importantissimo per la mia vita.
Gianchi, che pazienza. Grazie infinitamente per le volte che hai tenuto duro, che non hai ceduto davanti ai miei capricci. Per i tuoi abbracci calorosi e per l’impegno che metti in ogni cosa che fai.
Silvio, sei un dono prezioso per il mondo. Attraverso di te, moltissime persone come me hanno potuto salvarsi e riconquistare la propria vita.
Grazie per la tua umiltà, per la tua fede.
Dei valori che con fatica, dedizione e tantissima passione, voi, operatori ci avete aiutato a far si che diventino nostri. Un immenso grazie ancora.