Dopo le dichiarazioni su una possibile correlazione tra meningite e flussi migratori, dichiarazioni fatte dalla deputata toscana di Forza Italia Deborah Bergamini, scoppia la polemica. Contro quanto affermato da Bergamini è intervenuto infatti Federico Gelli, medico epidemista del Partito Democratico. Gelli, come riporta La Repubblica, ha affermato che quanto dichiarato da Bergamini “è una demagogia utile soltanto ad incentivare una disinformazione pericolosa e irresponsabile. Bergamini si preoccupi piuttosto di come festeggiare il capodanno”. Gelli ha poi spiegato che “non c’è alcuna evidenza scientifica che sostenga una correlazione di questo tipo così come non vi è alcun legame con nessuna malattia infettiva grave registrata sul nostro territorio. L’unica forma d’infezione che abbiamo registrato è la scabbia che è totalmente sotto controllo grazie alla seria attività di monitoraggio eseguita nei centri di accoglienza dal nostro sistema sanitario e i cui casi sono immediatamente individuati e diagnosticati e curati”.



Per quanto riguarda il caso di meningite della donna peruviana ricoverata a Genova, sta regredendo l’infezione da meningococco. La donna peruviana di 34 anni, residente a Chiavari, è stata ricoverata nei giorni scorsi in rianimazione nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova. “Qualche segnale incoraggiante ci arriva dagli esami del sangue – spiega l’infettivologo Valerio Del Bono, come riporta l’agenzia di stampa Ansa – perché l’infezione non progredisce, anzi c’è qualche segnale di regressione. Ma questo non ci deve spingere ad ottimismo. Certo più tempo passa in questa situazione le possibilità che la paziente superi la fase critica. La donna resta in prognosi riservata”. La donna peruviana si era sentita male la sera di Natale: prima è stata sottoposta a un controllo al pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna, poi è stata trasferita al San Martino, dove è arrivata in condizioni già gravi.



Resta alto l’allarme meningite nel nostro paese. Dopo l’ultimo caso di un bambino di 22 mesi morto a Firenze per meningococco di tipo C interviene anche la deputata toscana di Forza Italia Deborah Bergamini. Come si legge sul sito della deputata, Bergamini scrive: “a fronte della persistenza dei casi di meningite in Toscana torniamo a chiedere alle autorità regionali e nazionali se non sia riscontrabile una correlazione tra l’incidenza della malattia e i flussi migratori sul nostro territorio”. Riguardo ai casi di meningite nella regione Deborah Bergamini sottolinea che “è sempre meno credibile la vulgata ufficiale delle istituzioni regionali e nazionali per cui la malattia sarebbe approdata in Toscana con una nave da crociera. Un solo individuo non può diffondere tanto la malattia, soprattutto a fronte della grande campagna di vaccinazione in corso”. Le morti a causa della meningite preoccupano dunque e Bergamini annuncia che alla riapertura della Camera presenterà una nuova interrogazione urgente al Ministro della Sanità, e lo stesso faranno i colleghi di Forza Italia in Consiglio regionale, “nella speranza, questa volta, di non ricevere risposte retoriche ma operative”.



Continua l’allarme meningite In Italia. Dopo gli ultimi casi registrati non solo a Firenze ma anche in altre città, l’Istituto superiore di sanità pubblica un vademecum in cui spiega quali sono i batteri responsabili della meningite e come difendersi con il vaccino. Tra gli agenti batterici che causano la meningite “il più temuto è Neisseria meningitidis (meningocco), oltre a Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae. Del meningococco esistono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X”. Il batterio più aggressivo è “il meningococco di sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa”. Secondo l’ISS “nel 2015 si sono verificati in Italia quasi 200 casi di malattia invasiva da meningococco, la maggior parte dei quali causati dai sierogrupppi B e C”. L’Istituto superiore di sanità pubblica sottolinea poi che i bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre la malattia.

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L’allarme meningite non si placa nel nostro Paese dopo i casi sospetti degli ultimi giorni. L’ultimo in termini cronologici riguarda un 46enne di Napoli del cui decesso si sospetta possa aver avuto un ruolo proprio la meningite. Per tale ragione, come riporta Il Mattino nell’edizione online, si è svolto oggi un vertice nella sede della Regione, durante il quale è emerso che “allo stato in Campania non esiste ceppo epidemico”. All’incontro hanno preso parte, oltre al governatore Vincenzo De Luca anche i responsabili delle strutture sanitarie e dell’ospedale Cotugno di Napoli, centro campano di riferimento in merito alle malattie infettive. Durante il vertice che è stato organizzato dopo la morte del 18enne di Agerola e quella del 46enne di Napoli, è stato chiarito come a tutte le aziende sanitarie sia stata fornita una guida operativa da seguire anche nei casi in cui vi sia il solo sospetto di meningite. “Sarà inoltre potenziata la campagna vaccinale antimeningococcica per i bambini e gli adolescenti”, si è aggiunto. Già da mesi nella Regione sono in atto misure ed iniziative pensate per affrontare nel migliore dei modi una eventuale emergenza meningite. Per tale motivo le strutture sanitarie della Campania sono “mobilitate ai massimi livelli per garantire i servizi necessari” in casi di accertata o sospetta patologia.

Mentre sono in corso gli esami per stabilire se ci sia un allarme meningite a Napoli dopo la morte sospetta di un 46enne, a Genova le condizioni della peruviana ricoverata sono stabili. In ogni caso, come riporta l’agenzia di stampa Ansa, la donna resta in condizioni critiche e quindi in prognosi riservata. La donna di origini peruviane vive a Chiavari, in provincia di Genova, ed è stata ricoverata in rianimazione all’ospedale San Martino di Genova per una meningite da meningococco. Secondo quanto riferito dall’ospedale San Martino, la situazione clinica della donna rimane stabile e la profilassi nei confronti delle persone venute a contatto con la peruviana è stata completata. I medici sono comunque in attesa dei risultati degli esami di laboratorio effettuati dai tecnici e con i quali si cerca di isolare il ceppo del meningococco. La donna ha 34 anni ed è stata ricoverata ieri in gravi condizioni.