È ormai una psicosi la paura da brogli sul referendum costituzionale scatenata dalla vicenda della matita per votare: come abbiamo spiegato qui sotto, usando le parole del Viminale, si tratta di una mera psicosi visto che per legge le matite sono copiative, fatte apposte perché sulla carta speciale della scheda elettorale possano essere cancellate solo tramite evidente abrasione e non con una normale cancellatura da gomma, come invece avviene su un normale foglio di carta (cosa che ha tratto in inganno da Piero Pelù fino a migliaia di italiani, anche addetti al lavoro e politici). Ma ad Empoli si è rischiato l’assurdo: come spiega un testimone a La Nazione, una donna ha preteso di entrare in cabina elettorale con una biro perché non si fidava della matite; «Voglio votare con la biro, non mi fido della matita», avrebbe detto la donna presentata al seggio di Ponzano. Difficile è stato spiegare alla donna visto che per votare è assolutamente vietato usare penne o altri strumenti (proprio per il rischio brogli). «C’è stata una discussione con le forze dell’ordine ma poi la donna ha votato normalmente, con la matita. Ed è stata informata che avrebbe comunque potuto fare un esposto successivamente», riporta ancora il testimone al seggio toscano.
Le matite saranno non indelebili, ma stanno lasciando il loro segno su questo referendum costituzionale. Continuano infatti ad affiorare segnalazioni di casi di elettori che constatano il fatto che il voto apposto sulla scheda è cancellabile con una gomma. E ci sono anche presidenti di seggio che hanno annullato il voto di alcuni di loro. Ora anche Gianluigi Paragone lancia l’allarme e parla di “cose gravissime” che stanno avvenendo nei seggi. Il noto giornalista ha diffuso via Facebook un video in cui riferisce di aver saputo che anche una sua collega ha potuto constatare il medesimo problema al suo seggio. Per Paragone, c’è chi ha paura di perdere perché ha capito di aver impostato male non solo la propria campagna elettorale, ma anche le proprie politiche, che hanno evidentemente generato malcontento tra gli italiani. Clicca qui per il video di Gianluigi Paragone.
Il timore di brogli elettorali nel referendum costituzionale 2016 sta generando di fatto una psicosi in tutta Italia. Sono già diverse, infatti, le segnalazioni fatte ai carabinieri o ai presidenti di seggio per evidenziare la presenza di presunte matite cancellabili che ben si presterebbero al tentativo di qualche malintenzionato di manipolare il voto. Altri due casi simili, come riportato da La Repubblica, sono stati riscontrati in Liguria: il primo ha avuto luogo nel seggio di via Linneo a Rivarolo, dove un elettore, insospettito dalla presenza di due matite datate 2005 e di una datata 1995, ha prima avvertito i carabinieri e poi allertato il presidente del seggio che ha provveduto a sostituire le matite con altre datate 2013 fornite dal Viminale pure nelle altre sezioni della struttura che ospita le operazioni di voto, ovvero la scuola Morante di Genova. Il secondo caso, invece, si è verificato a Sant’Ilario, nella scuola Marsano, la stessa in cui vota Beppe Grillo.
Prima Piero Pelù, poi Matteo Salvini e con loro mezza Italia: i brogli presunti sulle matite che si cancellano alle urne diventeranno il simbolo di questo referendum costituzionale al voto oggi, 4 dicembre 2016. Ecco come simbolo una semi-bufala non è male, ottimo risultato: la denuncia reale di Piero Pelù sui segni cancellati con la matita copiativa fatti su un fogli di carta normale, hanno fatto scattare la polemica dei brogli fino al leader della Lega – «Pazzesco! Cominciano ad arrivare segnalazioni (le prime da Roma e Mantova) di matite elettorali che si possono cancellare con una semplice gomma!» – ma nessuno al momento, neanche dopo la precisazione del Viminale, si è degnato a verificare il fato. IN effetti con quelle matite copiative usate ad ogni tornata elettorale, la componente di grafite, la classica mina di matita, si cancella con una gomma, mentre la parte di coloranti e pigmenti è indelebile e può essere cancellata solo per abrasione. Insomma, «La matita copiativa può essere cancellata da un foglio bianco, ma non dalla scheda elettorale», proprio per la particolare conformazione della carta sulla quale è stampata la scheda elettorale, fatta apposta per evitare dei brogli. Bufala no, ma grande psicosi generale per un fatto non verificato, questo forse più probabile…
Anche a Latina bizzarri momenti di contestazione, nella paura che il voto fatto sulla scheda elettorale fosse cancellabile. Un uomo di 60 anni, in località Cisterna, dopo aver votato ha chiesto che venisse verificato che il voto non fosse cancellabile. Quando il presidente ha annullato il suo voto, perché aveva mostrato la scheda, l’uomo si è infuriato e ha strappato la sua tessera elettorale. In un altro seggio, questo nella città di Latina, un altro elettore si era portata una gomma da cancellare da casa per verificare che il suo voto fosse indelebile e ha avvertito il presidente del seggio che avrebbe provveduto a fare la prova. Il presidente lo ha lasciato votare ma lo ha avvertito che se avesse usato la gomma, avrebbe reso nullo il voto perché “sporcato” e quindi fuori della norma di legge.
Brogli elettorali e matite cancellabili: il referendum costituzionale è anche questo leit motif che da ore soffia dai seggi elettorali un po’ in tutta Italia, specie dopo la “denuncia” di Piero Pelù diventata subito virale. Non è bastata la replica del Viminale, i casi sembrano spuntare dovunque: anche a Milano, città che sta dimostrando un’affluenza altissima rispetto ad altri capoluoghi italiani, la polemica della matita per votare si impone dopo la denuncia di Forza Italia. Il coordinatore cittadino del partito e consigliere regionale Fabio Altitonante, ha spiegato di aver inviato una segnalazione formale alla prefettura dopo aver ricevuto “segnalazioni che le matite distribuite per votare lasciano un segno facilmente cancellabile”. “Oggi inizia il risparmio di soldi pubblici con matite low cost?”, si è poi chiesto su Facebook; risponde subito la Prefettura che conferma di aver ricevuto segnalazioni ma allo stesso tempo risponde come il Viminale, «non ci sono al momento irregolarità nelle operazioni di voto». Aumentano i “difensori” del voto che tra tutti i partiti vigilano nei vari seggi per evitare possibili brogli durante lo spoglio.
Mentre i seggi sono ancora aperti e la percentuale di votanti al referendum costituzionale 2016 sembra essere superiore alle aspettative della vigilia, lo spettro dei brogli elettorali torna a farsi vivo dopo che diverse denunce sono state presentate ai carabinieri per presunte irregolarità nel processo di voto. Il fenomeno più preoccupante è quello che ha come oggetto le matite cancellabili rinvenute in diverse sezioni, che a detta di molti si presterebbero ad un eventuale tentativo di condizionamento del voto popolare. E non è un caso, dunque, che su Twitter stia spopolando l’hashtag #matitecancellabili. Come spesso accade sulla piattaforma social regna l’ironia e spulciando tra i commenti più popolari c’è materiale per prendere più alla leggere un argomento che merita in ogni caso di essere approfondito per evitare spiacevoli sorprese. Ad esempio c’è chi scrive:”Lo scandalo delle #matitecancellabili è solo fumo negli occhi per non farci parlare delle schede strappabili”. Un altro utente invece commenta:”Denuncio anche io dei brogli avvenuti nel mio seggio nel modenese: mi hanno dato la matita, ma io volevo l’ombretto! #matitecancellabili”. Insomma, per sdrammatizzare basta fare un salto sui social!
Il caso delle matite non indelebili per votare al referendum costituzionale in programma oggi 4 dicembre 2016 fa registrare un’altra situazione particolare, che ha portato persino alla blocco delle operazioni di voto. A Gela, infatti, un’elettrice recatasi nel seggio ha chiesto al presidente di poter effettuare una dimostrazione davanti alle forze dell’ordine del fatto che la matita da lei usata non era conforme, in quanto da lei provata in cabina e risultata cancellabile. Le operazioni di voto sono state quindi fermate e dopo una lunga discussione la donna ha solamente ottenuto di far mettere a verbale le sue dichiarazioni, mentre la richiesta di una dimostrazione ufficiale è stata respinta. A quanto pare le rassicurazioni del Viminale non sono state sufficienti per alcuni votanti.
Sul caso di presunti brogli al referendum costituzionale per via di ‘matite cancellabili’ segnalato oggi da molti elettori, interviene anche il Codacons. L’associazione a difesa dei consumatori annuncia sul suo sito che presenterà domani un esposto al Ministero dell’Interno e a 140 Procure della Repubblica di tutta Italia. “Da tutta Italia stanno arrivando segnalazioni circa la presenza nei seggi di matite non indelebili che verrebbero utilizzate per il voto al referendum costituzionale – spiega il presidente Carlo Rienzi – Denunce circostanziate che meritano la dovuta attenzione, per capire se la possibilità di cancellazione riguardi solo i tratti lasciati su normali fogli, o se sia possibile cancellare e/o modificare anche i voti sulle schede elettorali. Per questo chiederemo domani a 140 Procure di aprire indagini relative ai seggi sul territorio, per raccogliere le denunce degli elettori e verificare il rispetto delle disposizioni vigenti e la piena regolarità del voto”. Come si evince, la questione “brogli” & matita per votare resterà anche dopo il voto del referendum costituzionale con una sica di critiche e ricorsi che molto probabilmente non aiuteranno una serena accettazione del voto finale, qualunque esso sia.
La psicosi matite cancellabili ha colpito tutta Italia, come detto precedentemente. A Campobasso però si è verificato un caso che ha dell’assurdo. Una donna quarantenne, secondo quanto riporta il sito primonumero.com, ha voluto anche lei denunciare il caso di matita non ondelebile, e quando è uscita dalla cabina ha chiesto al presidente del seggio di mettere a verbale la cosa. Per dare ulteriore forza alla sua denuncia ha detto di aver filmato tutto con il suo cellulare. Anche il più sprovveduto degli elettori sa ormai che è vietato dalla legge fotografare o filmare la propria operazione di voto, perché fino a chiusura dei seggi nessuna scheda con il voto può essere mostrata in pubblico. E’ scoppiata una baruffa, con il presidente del seggio che faceva notare alla donna che era stata lei a infrangere la legge e non viceversa. Visto che gli animi non si placavano il presidente ha dovuto chiamare la Digos che è intervenuta dando ragione al presidente. Caso chiuso.
Non ci sono solo le matite che si cancellano a fare muovere accuse di brogli in questa giornata in cui si vota per il referendum costituzionale. Davide Barillari, Consigliere regionale del Lazio del Movimento 5 Stelle, ha infatti detto, secondo quanto riporta l’Ansa, che è stato impedito a lui e ad altri rappresentanti dei comitati per il No di poter accedere alle operazioni di voto sulle schede degli italiani all’estero in corso a Castelnuovo di Porto. “Hanno sbagliato in Corte d’appello, i nostri nomi sono stati messi nella lista sbagliata, in quella dei ‘Senatori per il Sì”, ha detto Barillari. Già nei giorni scorsi c’erano state diverse accuse per possibili brogli nel voto degli italiani all’estero. Il consigliere pentastellato e gli altri rappresentanti del No sono poi riusciti a entrare, ma Barillari ha comunque protestato, perché “hanno fatto per due ore quello che volevano, è una violazione della democrazia”.
La psicosi dei brogli elettorali, annunciati da settimane da esponenti del fronte del No tramite annunci allarmanti di Berlusconi e Salvini, sta dominando la giornata referendaria di oggi. Dopo la denuncia di alcuni elettori secondo i quali la matita per votare sarebbe stata “cancellabile”, bufala immediatamente smentita dal Viminale in quanto impossibile, Forza Italia ha deciso a Milano di schierare ben 500 “difensori del voto” di guardia nei seggi per sorvegliare che non ci siano brogli. “Ci stanno arrivando segnalazioni che, anche nella nostra città, le matite lasciano un segno facilmente cancellabile. Abbiamo subito allertato tutti i nostri rappresentanti di lista, perché oggi è in gioco la nostra democrazia. Abbiamo anche inviato alla Prefettura una segnalazione formale. Speriamo che il risparmio di soldi pubblici non inizi oggi dalle matite” ha commentato il coordinatore Fabio Altisonante. Nessuna notizia di irregolarità è al momento giunta in comune o prefettura. E’ chiaro che con un clima creato in modo così allarmistico, i risultati del referendum saranno oggetto di polemiche e denunce.
Sui brogli presunti al referendum costituzionale – al voto ancora adesso fino alle ore 23 – la polemica scoppiata nel pomeriggio dopo la denuncia esposta da Piero Pelù continua a far parlare con tutti i movimenti politici che si sono espressi sui fatti accaduti. La matita per votare è cancellabile o indelebile? Alla denuncia netta del cantante e del Movimento 5 Stelle, arriva la secca e ufficiale smentita del Ministero dell’Interno: «Le matite cosiddette ‘copiative’ sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale». Per il Viminale infatti le matite non hanno nulla di difettoso e le possibile accuse di brogli sono pretestuose: «Il ministero dell’Interno – prosegue il comunicato – in media ogni anno ne acquista un certo numero basandosi sul fabbisogno storico per rifornire i depositi ed essere in grado di rifornire le Prefetture man mano che manifestano il loro fabbisogno. Nella fattispecie – dice ancora il Viminale – quest’anno sono state acquistate 130mila matite dalla ditta LUCA srl – aggiudicataria del relativo appalto sul mercato elettronico – che, a sua volta, si rifornisce dalla Faber-Castell, direttamente in Germania». Il comunicato conclude con la spiegazione nel dettaglio della provenienza di queste matite specifiche, «Il Viminale conclude poi precisando che “le Prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti” e che “si utilizzano matite prodotte dal Faber-Castell almeno da cinque anni».
Sul risultato del referendum costituzionale di oggi 4 dicembre 2016 pare che peseranno non poco le accuse di brogli e le polemiche sulle matite cancellabili. Il sito de Il Fatto Quotidiano riporta un altro caso, denunciato da Giorgio Gobbi, attore noto per uno spot in cui recita con Bruce Willis. Stamane ha verificato in cabina elettorale che un tratto di matita sulla scheda si cancellava con una gomma. A quel punto è uscito dalla cabina e ha segnalato la cosa al presidente di seggio, chiedendo l’intervento delle forze dell’ordine. Tuttavia il presidente, secondo quanto riferito da Gobbi, ha solamente preso la sua scheda mettendola da parte, priva di voto. Risulta però che egli abbia votato. L’uomo ha quindi presentato denuncia ai Carabinieri. Per lui, più che un broglio, l’impossibilità di esprimere il proprio voto.
Non bastavano le accuse e i sospetti sul voto degli italiani all’estero. Sul referendum costituzionale di oggi, 4 dicembre 2016, pendono altre accuse di brogli. Il caso più eclatante è certamente quello denunciato da Piero Pelù. Il noto cantante dei Litfiba ha infatti scritto sulla sua pagina Facebook: “La matita che ho usato per votare era cancellabile. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio. Fatelo pure voi è un vostro diritto!”. Pelù ha postato le foto delle prove fatte al seggio, con il segno della matita che scompariva usando una gomma. E ha quindi fatto apporre sul verbale del seggio una nota sotto la voce “Eventuali proteste o reclami presentati relativamente alle operazioni di votazione”. Quello denunciato da Pelù non è però un caso isolato. Perché Il Secolo XIX riferisce di matite cancellabili in un seggio di Genova. Per questo sta anche circolando una “catena” su Whatsapp: “La matita che vi forniscono per votare non è cancellabile. Portatevi una gomma da cancellare nel seggio, Votate è provate se realmente il voto non si cancella. In caso contrario chiamate le autorità competenti e denunciate l ‘irregolarità di svolgimento elezioni. Condividete il messaggio. Lo Stato si beffa degli ignoranti (sic)… informiamoci …forza!” . Repubblica riferisce invece che a Catania sono stati sostituiti ben tre lotti di matite nei seggi allestiti nella scuola Dante Alighieri.