La tragedia di Brandy Vela, la ragazza che come Tiziana Cantone si è suicidata perché vittima di azioni di attacchi online, è avvenuta nella sua camera da letto. Brandy Vela aveva 18 anni e si è sparata nella casa dei genitori in Texas. Dopo la sua morte la sua camera da letto, come riporta il Corriere della Sera, sta diventando un ‘memoriale’ in suo ricordo con tanti post-it di affetto attaccati alle pareti. “Ho sentito qualcuno piangere e così mi sono precipitata nella sua stanza — ha raccontato la sorella di Brandy Vela, Jacqueline —. Lei era contro il muro e aveva l’arma puntata contro il petto, e allora ho cominciato a dirle: no, ti prego, no. Sono arrivati i miei genitori e anche loro hanno provato a farle abbassare la pistola. Ma non ci sono riusciti: poi ho sentito il colpo e mio padre che urlava: aiutatemi, aiutatemi. aiutatemi”. Come Tiziana Cantone anche questo suicidio arriva dopo attacchi pubblicati online: per la morte di Brandy Vela il Dipartimento di polizia del Texas sta infatti seguendo la pista del cyberbullismo.



Dall’Italia agli Stati Uniti. Come accaduto all’italiana Tiziana Cantone, anche l’americana Brandy Vela si è tolta la vita perché non riusciva più a sopportare le vessazioni online. Tiziana Cantone, la ragazza napoletana 31enne si è suicidata dopo la diffusione sul web di alcuni suoi video hard. Brandy Vela è invece stata presa di mira per il suo peso. Ha ricevuto però anche lei offese via internet tanto da non riuscire più a continuare a vivere, decidendo di suicidarsi a 18 anni. La sorella Jackie ha raccontato alla Cnn l’odissea di Brandy Vela, presa in giro per i suoi chili di troppo attraverso falsi account Facebook: “Le dicevano delle cose veramente cattive, come ‘perché sei ancora qui?’ e poi le dicevano che era grassa e brutta invece era bella, assolutamente bella, l’unica cosa che potevano trovare per attaccarla era il suo peso”. Brandy Vela aveva denunciato tutto alla polizia ma la risposta era stata che “non potevano intervenire fino a quando non succedeva qualcosa come una lite”.

Ancora un altro episodio di bullismo, che ricorda molto da vicino la tragedia di Tiziana Cantone, la ragazza del napoletano morta suicida a causa della diffusione dei sei video hard. In questo caso si tratta di una ragazza del Texas, appena diciottenne, che non ha retto alle continue molestie dei suoi coetanei. Più volte la famiglia e la ragazza avevano denunciato gli episodi di bullismo, che si sono concretizzati anche nella creazione di un profilo in un sito per incontri. Tramite questo diffondevano la notizia che Brandy Vela offrisse il proprio corpo, allegando anche il suo numero di telefono. L’ultima denuncia della ragazza risale a pochi giorni prima del delitto, quando Brandy aveva cercato di interessare la dirigenza della sua scuola. All’ennesimo “non c’è niente da fare”, la ragazza non ha retto e si è puntata la pistola contro. Di fronte a lei la famigla, che ha cercato invano di toglierle l’arma dalle mani. Come sottolinea Dagospia, una situazione simile a quanto vissuto da Tiziana Cantone, il dolore di vedere il proprio nome infangato in modo indelebile grazie alla diffusione immediata su internet. A lanciare per prima l’allarme la sorella della diciottenne, che avrebbe ricevuto un messaggio da Brandy in cui le comunicava che le voleva bene, ma che le dispiaceva “per tutto”. Vano il tentativo della sorella di raggiungere la casa dei genitori: la ragazza aveva già preso l’arma ed infine si è sparata. La corsa in ospedale si è rivelata inutile: Brandy Vela è morta in ambulanza. “Abbiamo tante segnalazioni e dicono sempre la stessa cosa”, riferisce Jacqueline, la sorella della vittima, “non possono farci niente”. 

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