La verità sull’omicidio di Isabella Noventa appare ancora molto lontana. In vista della chiusura delle indagini, tuttavia, gli elementi a carico di Manuela Cacco, Freddy e Debora Sorgato sarebbero molteplici. Il settimanale Giallo, oltre a rivelare gli elementi che avrebbero portato gli inquirenti a far parlare di un delitto premeditato, ha evidenziato anche un particolare inquietante. Nei tanti dialoghi intercettati, né Freddy né la sorella Debora avrebbero mai riservato parole di pietà nei confronti della segretaria uccisa. Dalle loro conversazioni, anzi, traspare tutto l’odio ed il disprezzo nei riguardi della vittima, ripetutamente denigrata e appellata con epiteti ingiuriosi. Parole durissime, Debora Sorgato le ha rivolte anche a Manuela Cacco, un tempo sua amica, apostrofandola spesso con parole offensive e minacciose. A quanto pare, la sorella di Freddy non perdona alla ex amante dell’autotrasportatore di averla in qualche modo tradita, decidendo di collaborare con gli inquirenti avanzando il suo nome come presunta esecutrice materiale del delitto di Isabella Noventa. Proprio questo fatto avrebbe mandato su tutte le furie Debora.



Il giallo sull’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego uccisa la notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso, sembra ancora lontano dalla sua soluzione. Le indagini sono ormai prossime alla chiusura ma, come riporta Padovaoggi.it, non ci sarebbe alcun nuovo elemento utile in grado di portare gli inquirenti sulla giusta strada. L’ultima novità riguarda i 124 mila euro in contanti e le due pistole trovate in casa dell’ex compagno di Debora Sorgato, il maresciallo Giuseppe Verde e fatte ritrovare da quest’ultimo dopo aver allertato gli inquirenti della presenza di alcuni scatoli sospetti nel suo appartamento. Dagli accertamenti condotti dai Ris, tuttavia, non sarebbero emerse tracce di Dna riconducibili ai due fratelli Sorgato – Freddy e Debora – né allo stesso maresciallo Verde. Questo aspetto avrebbe reso ancora più inquietante la presenza delle armi e del denaro che a quanto pare non sarebbe stato maneggiato dalle due persone in carcere per l’omicidio di Isabella Noventa, rendendo così difficile la ricostruzione su chi possa essere coinvolto nel loro utilizzo.



L’inchiesta sull’omicidio di Isabella Noventa sarebbe ormai giunta alle sue battute finali. Dopo quasi un intero anno di indagini, come riporta il settimanale Giallo, gli inquirenti avrebbero ormai raccolto tutte le informazioni utili a definire colpevoli i tre soggetti arrestati ad un mese dalla scomparsa della segretaria di Albignasego, ovvero Manuela Cacco, Freddy e Debora Sorgato. Contro la tabaccaia veneziana ed i due fratelli di Noventa Padovana, ci sarebbero indizi pesantissimi che andrebbero a inchiodarli alle loro responsabilità. Quanto in mano agli investigatori, dunque, basterebbe per processare il trio diabolico. Tra i tanti indizi emersi soprattutto negli ultimi giorni, ci sarebbe l’ennesima confessione che Freddy Sorgato, ex fidanzato di Isabella Noventa, avrebbe rivelato in carcere. Una dichiarazione relativa all’omicidio della segretaria, a sua detta compiuto insieme alla sorella Debora e che avrebbe rivelato in cella, ignaro di essere stato intercettato grazie alla presenza di microspie appositamente installate dagli inquirenti. Centinaia di intercettazioni ambientali e che avrebbero interessato anche Manuela Cacco e Debora Sorgato, rendendo possibile la ricostruzione di quanto avvenuto la notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso e mettendo in luce le tante contraddizioni rispetto alle dichiarazioni ufficiali rese agli inquirenti. Tutte le confidenze intercettate, sono chiaramente finite nel fascicolo che racchiude l’intera indagine sull’omicidio di Isabella Noventa. Da ciò sarebbero emerse le differenti versioni tra Debora e Freddy Sorgato rispetto a quanto dai due riferito in passato ai giudici. Le gravi contraddizioni avrebbero contribuito a complicare la loro posizione ma anche a portare chi indaga ad una ulteriore certezza: l’omicidio di Isabella Noventa sarebbe stato ampiamente pianificato nei minimi dettagli. A confermare la premeditazione ci sarebbero diversi elementi, a partire dal fatto che il pomeriggio precedente al delitto Freddy si fece dare dalla sua ex amante, Manuela Cacco, una sim intestata al padre di lei. Ed ancora, Freddy la sera stessa del delitto si recò per circa mezzora dalla sorella Debora: secondo gli inquirenti quell’incontro fu utile a pianificare ulteriormente l’omicidio di Isabella Noventa. Ma un’altra frase intercettata confermerebbe ancora una volta la premeditazione. L’autotrasportatore in cella si sarebbe lasciato scappare la seguente affermazione riferita alla sorella Debora Sorgato: “Glielo avevo detto a quella lì di non farlo…”. Una dichiarazione che contribuirebbe allo stesso tempo ad incolpare del delitto proprio la donna, ritenuta anche da Manuela Cacco la reale esecutrice materiale dell’omicidio di Isabella Noventa.

Leggi anche

Isabella Noventa, Manuela Cacco esce dal carcere per fare volontariato/ Primo permesso 8 anni dopo l'omicidio