Non si è ancora riusciti a fare luce sulla vicenda che ha visto tragica protagonista Maria Ungureanu, la bambina di 10 anni di origini romene da qualche tempo in Italia trovata morta all’interno di una piscina di un resort di San Salvatore Telesino. Le due tesi dell’accusa e della difesa sono contrastanti: da una parte c’è chi crede che la bambina sia stata uccisa e che a commettere l’omicidio siano stati i fratelli Daniel e Cristina Ciocan, dall’altra c’è chi ritiene più verosimile la tesi di un incidente. Di quest’ultima tesi è convinta la criminologa Ursula Franco, che Fanpage alcuni giorni fa aveva spiegato la sua versione:”Da consulente della difesa di Daniel e Cristina Ciocan mi sento di affermare che Daniel riportò Maria a casa la sera del 19 giugno, dopodiché non la incontrò più; non è un caso che le risultanze delle indagini escludano un coinvolgimento di Daniel e Cristina Ciocan nella morte di Maria Ungureanu né che sia stato trovato alcunché che accrediti un omicidio perché un omicidio non c’è stato (…). Maria Ungureanu è morta in seguito un incidente, come lo sono la maggior parte delle morti per annegamento. Ritengo che la bambina fosse in compagnia di almeno un’altra ragazzina più grande di lei ed è lei che la procura deve sentire per risolvere il caso.”



Dallo scorso 19 giugno, si cerca una risposta alla tragica morte di Maria Ungureanu, bambina di appena 10 anni, originaria della Romania ma da qualche tempo in Italia, trovata senza vita nella piscina di un resort a San Salvatore Telesino. Due le differenti quanto contrapposte piste attualmente al vaglio: quella del tragico incidente e quella dell’omicidio. La prima è seguita essenzialmente dalla criminologa Ursula Franco, consulente della difesa di Daniel e Cristina Ciocan, i due fratelli indagati per l’omicidio della bambina. La seconda, quella di fatto più verosimile, è invece sostenuta da Roberta Bruzzone, consulente della difesa della famiglia di Maria Ungureanu. Sul caso, dopo le prime concitate fasi, sembra essere calato il massimo riserbo da parte degli inquirenti, le cui indagini proseguono sebbene i riflettori si siano al momento spenti. Qualche giorno fa, come rivelato dal settimanale Giallo, sono stati consegnati in procura gli esiti della relazione medico-legale eseguiti sul corpicino della piccola vittima, ma al momento non sarebbero emersi ancora i dati degli accertamenti. Proprio questi attesissimi risultati, infatti, contribuiranno a chiarire ulteriormente il giallo attorno alla morte di Maria Ungureanu in quanto, come spiegato dalla stessa Roberta Bruzzone che chiaramente segue da vicino l’intero caso, tali informazioni andranno non solo a stabilire la vera causa della morte della bambina, ma anche a collocare temporalmente gli abusi sessuali a suo carico, emersi proprio nel corso dell’autopsia. “E’ probabile, a mio avviso, che Maria sia stata assassinata dopo che aveva tentato di sottrarsi all’ennesima violenza”, ha commentato la nota criminologa sulle pagine del settimanale diretto da Andrea Biavardi. A sua detta, tutti gli elementi finora raccolti degli inquirenti andrebbero a smentire la tesi del tragico incidente sostenuta invece dalla collega, in quanto vanno a dimostrare come Maria Ungureanu, nel resort dove poi fu trovata morta, non vi arrivò da sola. “Qualcuno era con lei”, è convinta la Bruzzone. “Qualcuno che l’ha gettata in acqua con l’intento di ucciderla per nascondere l’orrore che era costretta a subire da tempo”, ha aggiunto la criminologa. Questo qualcuno potrebbe celarsi dietro i nomi delle uniche due persone attualmente indagate a piede libero? Nei prossimi giorni potrebbero giungere risposte certe sui risultati dell’autopsia e che potrebbero contemplare l’attesa svolta nel giallo.

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