Dopo la notizia della morte di John Glenn è intervenuto Barack Obama, il presidente uscente degli Stati Uniti d’America, che ha definito l’ex astronauta un’ispirazione per le “generazioni di scienziati, ingegneri e astronauti che ci porteranno su Marte non per una breve visita ma per restarci”. Obama nel commentare il decesso dell’ex senatore ha poi usato una celebre espressione usata dal collega Scott Carpenter al momento del lancio di John Glenn nel 1962 per ringraziarlo e salutarlo: “A nome di una nazione riconoscente, (Godspeed) buona fortuna”. Barack Obama ha avuto modo di conoscere l’ex astronauta che per 25 anni ha lavorato nel Congresso americano: “John aveva sempre la risposta giusta”, ha raccontato il presidente Usa. Al fianco di John Glenn nell’ospedale universitario Ohio State University Wexner Medical Center la sua famiglia. Per John Glenn, dunque, è cominciato un nuovo viaggio.
John Glenn è morto: l’ex astronauta, il primo statunitense a volare in orbita attorno alla Terra, si è spento all’età di 95 anni in un ospedale di Columbus, nell’Ohio, dove era ricoverato da più di una settimana. Prima di diventare astronauta, Glenn ha cominciato la sua carriera come ufficiale nei Marine: nel 1941 si arruola come pilota e partecipa alla campagna delle isole Marshall in seguito al bombardamento giapponese di Pearl Harbor, poi prende parte alla guerra di Corea, dopo la quale diventa pilota collaudatore, stabilendo alcuni record di velocità. Negli anni Cinquanta partecipa a numerose trasmissioni televisive, ma nel 1960 entra a far parte dei Mercury Seven, i primi sette astronauti della Nasa che partecipano al programma spaziale Mercury. Il 20 febbraio 1962 diventa con la missione Mercury-Atlas 6 il primo statunitense a entrare in orbita attorno alla Terra, restando 4 ore e 55 minuti nello spazio. “Zero-G and I feel fine”, dichiara durante la missione (“Assenza di gravità e sto bene”), poi aggiunge: “Oh, and that view is tremendous” (“Oh, e da quassù la vista è meravigliosa”). Dopo la carriera come pilota di guerra e astronauta entra in politica: diventa amico di JFK e Bob Kennedy, che lo incoraggiarono a candidarsi come senatore dell’Ohio. Fu eletto e restò in Congresso per 24 anni, nel 1997 annuncia il ritiro. L’anno successivo stabilisce un altro primato, quello di uomo più anziano nello spazio: partecipa a 77 anni ad una missione di nove giorni a bordo dello Shuttle.