I dubbi attorno alla vicenda misteriosa che vede protagonista Sissy Trovato, l’agente di polizia penitenziaria in coma, si accavallano con il passare dei giorni, mettendo in luce aspetti poco chiari. Oltre al sospetto che la giovane 28enne possa aver scoperto qualcosa di quanto accadeva nel carcere della Giudecca dove lavora, emerge un nuovo episodio che apre ad ulteriori interrogativi. Qualche mese fa, come riporta il settimanale Giallo, Sissy Trovato presentò una relazione scritta nella quale denunciava alcune “stranezze” all’interno del carcere. Evidentemente aveva scoperto qualcosa che non le era andato a genio, forse proprio quel bacio tra la detenuta e la sua collega. Non solo: quel maledetto primo novembre scorso, l’agente lasciò in penitenziario il tesserino ed il cellulare e fu accompagnata da due colleghe in barca all’ospedale civile di Venezia, dove vi era una detenuta che aveva appena partorito. Le due colleghe però, non salirono in reparto con lei. Come mai? Ma soprattutto, queste poliziotte sono state sentite dagli inquirenti? Sul caso sembra esserci un alone di mistero ed omertà che si spera di spazzare via con il passare dei giorni.
Il caso di Sissy Trovato, l’agente di polizia penitenziaria che lotta tra la vita e la morte, di recente è approdato nel corso della trasmissione Chi l’ha visto. Nell’ultima puntata sarebbe emersa una novità clamorosa che vedrebbe protagonista uno dei nomi della cronaca nera degli ultimi mesi: Manuela Cacco. Indagata per l’omicidio di Isabella Noventa, la tabaccaia veneziana in carcere alla Giudecca, dove era in servizio anche Sissy Trovato, sarebbe la testimone di qualcosa che riguarderebbe proprio l’agente in coma. A quanto pare, due detenute avrebbero riferito a Sissy di aver visto un bacio tra una agente e un’altra detenuta. Sissy trovato avrebbe proceduto a fare regolare rapporto. Sentite le due detenute, una di loro pur confermando il racconto avrebbe però rivelato che la firma non era la sua e che anzi le sarebbe stata estorta. Motivo per il quale Sissy avrebbe un procedimento disciplinare sulle spalle. Tra i testimoni sarebbe stata sentita anche Manuela Cacco che pur non avendo visto il bacio in questione, avrebbe assistito ad altri momenti che confermerebbero come tra la detenuta e l’agente ci fossero strani rapporti. Dalle indagini sarebbe emerso che la detenuta al centro del caso avrebbe cercato di dar fastidio a Sissy Trovato tanto che quest’ultima aveva chiesto di non lavorare più con lei. Cosa è successo dopo questo momento?
Il caso di Sissy Trovato, l’agente di polizia penitenziaria in servizio a Venezia resta ancora avvolto dal mistero. Cosa è successo realmente quel primo novembre scorso, dopo che la giovane fece visita ad una detenuta presso l’ospedale civile della medesima città? Al termine dell’incontro con la donna, infatti, mentre stava per andare via, Sissy Trovato fu trovata agonizzante davanti all’ascensore. Un colpo di pistola alle tempie le ha provocato una ferita tale da causarle il coma, ed oggi lotta tra la vita e la morte presso l’ospedale di Mestre dove è ricoverata. Per gli inquirenti, l’agente penitenziario avrebbe tentato il suicidio, ma la famiglia e gli amici che la conoscono sanno che Sissy non avrebbe avuto alcun motivo per compiere un gesto così terribile. Sotto questa tragica storia, dunque, potrebbe nascondersi qualcosa di molto più grande. È quello che emerge dalle parole di un’amica di Sissy Trovato, Luana Bongiovanni, la quale al settimanale Giallo ha rilasciato alcune dichiarazioni importantissime. A detta della ragazza, la quale ha rivelato di conoscere molto bene Sissy, l’agente di polizia penitenziaria originaria di Taurianova (Reggio Calabria) avrebbe scoperto qualcosa di molto pericoloso all’interno del carcere nel quale lavorava e per questo motivo qualcuno avrebbe potuto provare ad eliminarla o quantomeno zittirla. “Sicuramente non ha tentato il suicidio”, ha affermato, certa, l’amica. Subito dopo il tragico “incidente” che ha portato la ragazza in coma, si diffuse la notizia che Sissy fosse molto depressa. Oggi, sono gli stessi genitori dell’agente 28enne a smentire con forza questa diceria infondata: “Vorremmo sapere chi ha messo in giro una notizia del genere”, hanno commentato. Ad essere certa che la 28enne non possa aver tentato il suicidio è anche l’amica Luana, la stessa che ipotizza qualcosa di molto più grave dietro il colpo di pistola alla testa dell’agente. “Lei è sempre stata una ragazza forte”, ha asserito Luana, prima di ribadire, “Aveva scoperto qualcosa dentro al carcere, per questo hanno cercato di farla fuori”. Ad un’altra amica, Sissy Trovato aveva confidato che sarebbe finita presto su tutti i giornali. Ma cosa si cela dietro questa frase? La ragazza aveva forse scoperto qualcosa riguardante il modo in cui venivano trattate le detenute? Sul caso continua a restare un alone di mistero, mentre non si spegne la speranza della famiglia e degli amici della 28enne di poterla finalmente riabbracciare.