Nasce il 30 ottobre 1877 a Perugia, da Pasquale Sargentini, pescivendolo, e madre casalinga. Non passa molto tempo prima che Luisa Spagnoli sposi Annibale Spagnoli con cui rileva una drogheria che trasformano successivamente in una confetteria. Nel 1907, al fianco di Francesco Buitoni, apre una piccola azienda nel centro di Perugia che chiamano La Perugina, assumendo quindici dipendenti. Durante lo scoppio della prima guerra mondiale, Luisa Spagnoli rimane da sola a condurre l’azienda con i figli Aldo e Mario, riuscendo a farla crescere così tanto da arrivare ad assumere oltre cento dipendenti. E’ sua infatti l’invenzione del Bacio Perugina, il classico cioccolatino che riscuote un grande successo anche oggi. Caratterizzata da una forte determinazione e da un grande intuito per gli affari, Luisa Spagnoli inizia in questi anni anche ad allevare polli e conigli d’angora con cui ricava la lana per i filati, senza tuttavia uccidere o tosare gli animali. Nasce quindi l’attività parallela ‘Angora Spagnoli’ nel sobborgo di Santa Lucia ed avvia la creazione di scialli ed indumenti alla moda. La bellezza dei suoi capi è tale che vengono segnalati con enorme gradimento alla Fiera di Milano, attirando l’attenzione di 8 mila allevatori. Da sempre attenta al rispetto, Luisa Spagnoli ed il marito iniziano a regalare ai propri dipendenti, durante i Natali degli anni ’40, indumenti e lana per il valore di 4.000 lire in modo che non patissero il freddo. Inoltre, iniziano a costruire delle casette a schiera per gli operai e delle nursery per i figli delle dipendenti. In questo periodo il rapporto con il marito Annibale non va bene, a causa di numerosi attriti ed è per questo che l’uomo decide di lasciare sia lei che l’azienda. E’ su questo scenario che si affaccia l’amore con Giovanni Buitoni, il figlio di Francesco, più giovane di Luisa di quattordici anni. Sono poche le testimonianze sulla coppia da parte delle persone che la frequentavano all’epoca, anche per via dell’aura di riservatezza in cui i due avevano confinato il loro rapporto. La loro unione viene tuttavia minata da un tragico evento e che vieta a Luisa Spagnoli di vedere l’ascesa della sua azienda che avviene solo 4 anni dopo grazie al figlio Mario. La diagnosi di un tumore alla gola, porta Giovanni a volerla trasferire a Parigi per assicurarsi che Luisa riceva le migliori cure, rimanendo al suo fianco fino alla sua morte, sopraggiunta il 21 settembre del 1935.
Luisa Spagnoli vive in un contesto difficile, sia dal punto di vista economico che sociale. La donna è ancora considerata solo nel ruolo di madre, moglie e casalinga. Le poche che lavorano, sono comunque asservite ai padroni e destinate ai lavori più umili. Non è una Perugia facile quella che si distaglia dinnanzi ai suoi occhi, ma Luisa non si perde d’animo e guarda al futuro con la speranza nel cuore. Nel 1903 diventa infatti la prima donna manager italiana, anche grazie all’incontro con Francesco Buitoni, Cavaliere del Lavoro. Perugia è in questo periodo una città rurale ed una donna come Luisa si evidenzia troppo per non essere notata, al di là del proprio intuito per gli affari. Le sue qualità non si limitano alla realizzazioni dei soli capi ma vengono trasmesse anche al figlio Mario che eredita da subito il suo grande ingegno. E’ infatti sua l’idea di dotare le contadine della città di un pettine semi meccanico e di assumerle per il lavoro a domicilio dei conigli d’Angora. Questa donna, diventata celebre in pochissimi anni, viene ricordata per lo sguardo austero, il lungo cappotto scuro ed i capelli sempre raccolti, come si portavano a quei tempi. Le sue due attività delineano perfettamente l’ambivalenza del carattere di Luisa Spagnoli. Dolce e dai modi morbidi come un cioccolatino avvolto in un messaggio d’amore, ma anche piena di charme, fascino e stile come i capi che riuscita a creare. E’ considerata oggi l’emblema della femminilità, anche con quelle punte di audacia con cui aveva intrapreso carriera e vita privata, dedicandosi ad un amore, quello con Giovanni, che per quei tempi era considerato scandalo. Un coraggio ed un cuore che costituiscono la passione con cui portò avanti tutta la sua vita.