Il ruolo dell’indagato Giosuè Ruotolo, nel giallo sul duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, assume un’importanza sempre più evidente. Gli inquirenti non avrebbero più dubbi: sarebbe il militare 26enne di Somma Vesuviana l’autore dei messaggi molesti inviati tramite un profilo Facebook anonimo a Teresa, fidanzata dell’ex commilitone, amico ed ex inquilino Trifone. Questo getterebbe nuove ombre sulla sua posizione, mentre si attende di conoscere l’esito della sua giornata odierna trascorsa in Procura a Pordenone, dopo essersi avvalso – nell’ultima occasione – della facoltà di non rispondere. In merito al contenuto dei messaggi inviati tramite il celebre social a Teresa, l’anonimo fingeva di essere l’amante di Trifone e con le sue parole ha cercato in ogni modo di minare un rapporto definito dai più come idilliaco. Quello tra i due fidanzati freddati nel parcheggio di Pordenone e che a quanto pare, con la loro relazione amorosa erano oggetto di invidie e gelosie. Sempre nei messaggi molesti, l’anonimo consigliava alla vittima di controllare il cellulare del fidanzato che sarebbe stato ucciso insieme a lei la sera dello scorso 17 marzo. Chi inviava i messaggi anonimi, conosceva perfettamente Trifone ma soprattutto lo smartphone da lui utilizzato in quanto specificò a Teresa marca e colore del dispositivo con estrema precisione. In base alle ultime novità rese note da “Il Gazzettino”, le indagini sarebbero attualmente concentrate sulle perizie che interessano gli hard disk della caserma, dalla quale si sospetta che qualcuno abbia usato Facebook per inviare i messaggi molesti a Teresa. Si tratta della medesima caserma a Pordenone, nella quale hanno prestato servizio Trifone e Giosuè, ora indagato per l’uccisione dei due fidanzati.



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