Da quando il giallo sull’omicidio di Marco Vannini si è andato avvicinando sempre di più verso la data della sperata verità, ovvero quella del processo per la morte del giovane bagnino di Cerveteri, anche il conduttore di Quarto Grado, Gianluigi Nuzzi, ha riservato grande partecipazione al caso. Dopo aver riservato ampio spazio nel corso della trasmissione di Rete 4, in occasione dell’udienza preliminare dello scorso 9 febbraio era intervenuto sulla sua pagina Facebook ufficiale inviando, seppur virtualmente, un grande abbraccio alla famiglia della giovane vittima . Questa mattina, sempre tramite la pagina Facebook, Gianluigi Nuzzi ha fatto sapere qualcosa in più sulla giornata del 9 febbraio, durante la quale ha rivelato di essere stato anche lui in Tribunale e di aver abbracciato realmente i genitori di Marco Vannini: “L’altra mattina sono voluto andare in tribunale a Civitavecchia per abbracciare Marina e Valerio, i genitori di MARCO VANNINI. Questa storia è entrata nel cuore vostro e mio. Adesso la famiglia CIONTOLI sostiene che Marco non si poteva salvare. E per mamma Marina è un’altra ferita”, ha scritto, allegato due fotografie. .
Emergono sconvolgenti novità in merito al caso di Marco Vannini, il giovane 20enne ucciso nella villetta dei Ciontoli a Ladispoli lo scorso 17 maggio. A svelare alcuni retroscena sul caso Marco Vannini che emergono dalle indagini sulla famiglia indagata per omicidio volontario è stato il settimanale “Giallo” che nel nuovo numero ha messo in luce una presunta “soluzione” messa in atto da Maria Pezzillo, moglie di Antonio Ciontoli. Mentre si attende la data del 4 marzo, quando con ogni probabilità il giudice deciderà sul rinvio a giudizio dei cinque indagati nel processo per la morte di Marco Vannini, in un suo nuovo servizio “Giallo” ha rivelato una frase intercettata alla signora Ciontoli nella quale telefonicamente dice: “Abbiamo trovato la soluzione per evitare il sequestro cautelativo dei beni”. Dopo aver appreso dell’iscrizione di Antonio Ciontoli nel registro degli indagati, la moglie avrebbe cercato di spostare da un conto corrente di entrambi ad un conto corrente intestato solo a lei i soldi, in vista di un possibile blocco dei beni del militare. In seguito, tuttavia, anche la moglie ed i figli sono stati indagati con la medesima gravissima accusa. Secondo il settimanale, probabilmente su consiglio di un legale la signora Ciontoli studiò una “soluzione” con l’intento di evitare di risarcire i genitori di Marco Vannini? Dopo dieci giorni dall’uccisione del bagnino ventenne, la donna si recò presso la banca per prelevare tutti i soldi presenti sul conto in comune con il marito e spostarli su un suo conto. Il tentativo, se realmente messo in atto in base alle ipotesi sollevate da “Giallo”, sarebbe fallito poco dopo in quanto anche il suo nome fu affiancato a quello di Antonio Ciontoli tra gli indagati per la morte di Marco Vannini.