Una strage in una prigione nel nord del Messico: 52 persone sono morte per un incendio scoppiato in seguito a una rivolta dei detenuti. La prigione si trova nei pressi di Monterey, gli incidenti sono scoppiati poco dopo la mezzanotte dopo di che per qualche motivo è scoppiato anche un incidente. Le autorità dicono adesso che sia l’incendio che la rivolta sono stati domati e che nessun prigioniero è riuscito a evadere, ma rimane l’altissimo conto delle vittime. Proprio nei prossimi giorni il papa in visita nel Messico visiterà un carcere nella città di Ciudad Juarez.
Fra poco, alle ore 16 e 30, sarà possibile seguire in diretta sul sito dell’Ansa l’annuncio della scoperta che qualcuno ha già definito la scoperta del secolo. Si tratta delle cosiddette onde gravitazionali, grazie alle quali per la prima volta sarebbe possibile dare una prova diretta e concreta dell’esistenza dei buchi neri e di spazi temporali, il modo con cui l’universo si espande. Secondo gli esperti cambierebbe il modo di studiare l’universo, non più solo osservandolo ma ascoltandolo e così osservare tutto ciò che ci appare invisibile. Buchi neri e cunicoli spazio temporali, come profetizzato da tanta fantascienza. La rivista Nature ha fatto un riassumo di tutto quello a cui si potrà accedere: oltre all’esistenza dei buchi neri, quella delle cosiddette stringhe cosmiche, se le onde gravitazionali sono veloci come la luce, quando velocemente si espande l’universo, come si comporta la materia quando è molto densa e compressa, come nelle stelle di neutroni, che cosa fa esplodere le stelle.
Strage in una scuola dell’Arabia Saudita, nella provincia di Jazan. Un insegnante ha ucciso sei suoi colleghi e ne ha feriti altri due, al momento non si conoscono le motivazioni del tragico gesto anche se le autorità lo stanno trattando come un caso criminale. Non si sa se l’uomo avesse problemi mentali o se dietro ci possa essere l’ipotesi terroristiche. Stragi di massa come questa sono un evento assai raro nel paese islamico.
Referendum delle trivelle fissato per il prossimo 17 aprile. Lo ha fatto sapere oggi il consiglio dei ministri approvando il decreto per l’indizione del referendum popolare sullo stop alle trivelle. Nel dettaglio si voterà sì o no all’abrogazione della previsione che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine abbiano durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale.
Sono undici le persone arrestate in provincia di Brescia accusate di pedofilia. Tra di loro anche un sacerdote, un vigile urbano e un allenatore sportivo mentre altre dieci persone risultano indagate a piede libero. La Curia di Bergamo ha rilasciato una nota in cui esprime “sgomento e dolore”. Del sacerdote si conosce anche l’identità, si tratta di don Diego Rota che ora è ai domiciliari e svolgeva la sua attività a Solza. “Siamo consapevoli che situazioni di questo genere creano turbamento in molti e vogliamo con tutto il cuore che la verità e la giustizia si affermino, confidando nell’opera di coloro che sono chiamati a garantirle. Sono molti i motivi che inducono la comunità credente a una preghiera più intensa, alla quale ci disponiamo in questo momento” si legge ancora nella nota. Gli accusati avrebbero avuto contattato ragazzi minorenni su internet per poi avere rapporti a pagamento.
Secondo incidente mortale in due giorni che coinvolge uno scuolabus in Francia. Ieri erano morti due bambini, oggi il bilancio provvisorio è ancora più tragico, i ragazzi uccisi sarebbero almeno sei. Questa volta il pullman coinvolto si trovava dalle partii di Rochefort nella Francia meridionale, quando si è scontrato con un camion. Non sono ancora chiare le dinamiche dell’incidente.
Verso l’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili, che al Senato ha superato indenne la richiesta di non passaggio bocciato da 195 senatori, mentre 101 si sono espressi in favore del blocco del provvedimento. Il presidente Grasso ha detto sulla questione: “Il tema rientra non tanto nella sfera di applicazione degli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione quanto nell’ambito di applicazione dell’articolo 2 della Costituzione, in base al quale la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità.”.
Stanno lavorando senza sosta gli inquirenti italiani inviati al Cairo per appoggiare le autorità egiziane nelle indagini sulla morte del giovane ricercatore italiano. Così come già nei giorni scorsi aveva annunciato il Ministro Alfano, l’orale vuole la verità sulla morte del giovane Giulio, lo deve a lui, alla sua famiglia ed a tutti gli italiani. Per questa ragione, quindi, i nostri inquirenti non si accontenteranno di semplici verità di comodo. Oggi, intanto, giunge la notizia che il giovane ricercatore italiano sarebbe potuto essere sequestrato proprio sotto casa. Infatti, la compagnia telefonica egiziana ha fatto sapere che l’ultimo segnale restato dal telefonino di Giulio è stato localizzato nel suo quartiere, quello di al-Dokki. Fatto, questo, che confermerebbe la tesi italiana che, in Egitto, Giulio Reggeni era stato individuato come persona da sorvegliare e controllare nei suoi spostamenti. Probabilmente, a causa dei suoi rapporti con esponenti con l’opposizione, Giulio era stato scambiato per una spia. Per questa ragione sarebbe da scongiurare l’ipotesi di una retata, quanto più che altro sembra più probabile l’ipotesi di un sequestro sotto casa.
Alla richiesta di candidatura a sindaco di Roma, Rita Dalla Chiesa, la nota conduttrice televisiva, ha detto cortesemente no. Con queste parole ha motivato la sua scelta: “La politica mi è sempre interessata come cittadina, ma non ci si butta a casaccio in un impegno più grande di noi con una città come Roma. Non voglio palare di rifiuto, piuttosto mi sfilo. Ringrazio della proposta ma il mio mestiere è un altro, la politica mi è sempre interessata come cittadina, ma non ci si butta a casaccio in un impegno più grande di noi con una città come Roma. E’ un dovere verso i cittadini. Le mie priorità continuano a essere la mia famiglia e la mia professione”.
È finito in manette Monsignore Patrizio Benvenuto, di 64 anni e di origine argentine. Membro del tribunale ecclesiastico, Monsignore Patrizio Benvenuto è accusato dalla Guardia di finanza di Bolzano di truffa di un valore di quasi 30 milioni di euro, ai danni di oltre 300 persone, spesso residenti all’estero e di età avanzata. Le vittime, secondo le indagini, credevano di versare i soldi al sacerdote a sostegno della sua unione umanitaria Kepha. In realtà, invece, i soldi erano oggetto di un complesso meccanismo di riciclaggio che riguardavano società estere e numerosi soggetti italiani. La guardia di finanza ha sequestrato, in via preventiva, numerosi beni tra cui la Villa Vittoria per un valore di 8 milioni di euro ed un importante sito archeologico a Selinunte, per un valore di oltre 850 mila euro. Altri beni sono stati sequestrati anche a Rieti, Arezzo e Poppi. Ricercato è anche l’uomo d’affari Christian Ventisette, di 54 anni, accusato di essere uno stretto collaboratore del Monsignore.
A finire nel mirino dei controlli anti doping il figlio di Giuseppe Abbagnale, mito del canottaggio azzurro, che così riferisce della vicenda: “mio figlio avrà squalifica per doping e non andrà alle Olimpiadi di Rio. Ha saltato tre controlli antidoping e la normativa e’ chiara. E’ un’ingenuità ma da regolamento costa da uno a due anni di squalifica: per trasparenza vogliamo essere noi a dare l’annuncio”. A creare l’impiccio è stato anche un disguido, per cui Vincenzo Abbagnale, lo scorso primo febbraio ha saltato un controllo a sorpresa dell’antidoping, non riuscendo a presentarsi in tempo. L’atleta aveva già accumulato due mancati controlli: il primo per una dimenticanza, il secondo perché il nuovo sistema gestionale, la cosiddetta piattaforma Adams, non gli ha confermato la segnalazione del luogo dove si trovava, e a questi si è aggiunto infine il terzo, quello del primo febbraio.