Papa Francesco è partito questa mattina da Roma per il viaggio che lo porterà prima a Cuba dove incontrerà il Patriarca di Mosca Kirill e poi verso il Messico per il viaggio apostolico deciso da mesi nello splendido stato sudamericano. Nell’attesa di vedere cosa si diranno i due grandi protagonista della Chiesa Cattolica e Ortodossa in un meeting davvero storico, ecco le parole che il Pontefice ha rivolto ai giornalisti sul volo che da Roma lo sta portando verso Cuba, avute dal comunicato stampa diffuso dalla segreteria vaticana. «Vi ringrazino della vostra presenza, del lavoro che farete. È un viaggio impegnativo, troppo serrato, ma tanto voluto: tanto voluto dal mio fratello Cirillo, da me anche dai messicani. L’altro giorno, incominciando l’udienza del mercoledì, la vostra decana messicana mi aspettava come per farmi entrare nel tunnel del tempo con tutti i film di Cantinflas: e così sono entrato in Messico per la porta di Cantilnflas, che fa ridere bene». Per Bergoglio poi il motivo giù improntate del viaggio e che sarà significativo per tutto il popolo messicano, avverrà quando si federerà davanti alla Madonna di Guadalupe, «quel mistero che si studia, si studia, e non ci sono spiegazioni umane. Anche lo studio più scientifico dice “questa è una cosa di Dio”. E questo è quello che fa dire ai messicani, “io sono ateo, ma sono guadalupano”, alcuni messicani, non sono tutti atei!».



Alle 14 locali e alle nostre 20 avverrà l’incontro storico tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca Kirill, nella suggestiva cornice di Cuba, in aeroporto a L’Avana prima del viaggio apostolico in Messico. Un incontro che segna l’abbraccio dopo anni tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, in un luogo però simbolo di tutt’altro tra l’Europa. Questa particolare vicenda riflette quantomeno un punto chiave, come giustamente sollevato dal collega vaticanista Ingrao su Panorama: per discutere del futuro dell’Europa cristiana si sceglie come sede dell’incontro l’isola di Cuba, di certo la centralità del Vecchio Continente è sempre più in discussione. Suggestivo e particolare, con i temi in agenda molto spinosi: nelle due ore di incontro riservato, i due Patriarchi delle chiese d’Occidente e d’Oriente discuteranno per prima cosa della difesa dei cristiani perseguitati in Medio Oriente e in tutto il mondo. Entro questi limiti il tema forte sarà anche il ruolo della Russia, che continuando ad appoggiare il regime di Assad non trova grande riscontro positivo nelle aree vaticane; il patriarcato è molto vicino alle stanze del Cremlino e forse l’incontro con Francesco potrebbe sbloccare qualcosa. Da ultimo, si discuterà di certo del primato del Papa sulla cristianità, con il Concilio panortodosso che si terrà a Creta dal 16 al 27 giugno e che rimetterà al centro il problema dell’autorità nelle varie chiese di Cristo. Tanti punti, due uomini e un’attenzione mondiale: ne vedremo delle belle.



Un incontro storico quello che si tiene a L’Avana tra Papa Francesco e il Patriarca di Mosca, in una cornice davvero particolare che riflette l’eccezionalità di un abbraccio tra il mondo cattolico e la Chiesa Ortodossa di Russia: all’aeroporto della capitale di Cuba si vedranno davanti a giornalisti di tutto il mondo in un incontro che segna la storia non solo della religione cristiana. Due mondi, due visioni si affacciano nell’isola cattolica comunista, un controsenso che dà tutta la linea di un evento invece molto sensato come quello tra Bergoglio e Kirill. Il Pontefice fa scalo a L’Avana prima del suo viaggio apostolico in Messico, con l’aeroporto Josè Marti che per un giorno avrà addosso tutti i riflettori del mondo. «Questo incontro dei Primati della chiesa cattolica e di quella ortodossa russa, preparato da lungo tempo, sarà il primo nella storia e segnerà una tappa importante nelle relazioni tra le due Chiese. La Santa Sede e il Patriarcato di Mosca auspicano che sia anche un segno di speranza per tutti gli uomini di buona volontà», afferma padre Federico Lombardi alla RadioVaticana. Oggi il Papa parte da Roma e arriverà a L’Avana per le 14 locali (circa le 20 qui in Italia) e verrà ricevuto subito dal presidente cubano Raul Castro; alle 14.15 incontrerà il Patriarca Kirill e il colloquio privato dovrebbe durare circa due ore, al termine verrà data dichiarazione congiunta dei due Primati d’Oriente e Occidente. «L’incontro tra il Papa e Kirill è un grande segno di speranza, teso a contribuire insieme sia al cammino ecumenico sia al livello più generale del mondo e della situazione della società attuale», ha detto il Cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin nell’intervista al Centro televisivo Vaticano.

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