Tutti gli innamorati conoscono San Valentino, la cui memoria si celebra, secondo il martirologio cristiano, il giorno 14 febbraio. Infatti questo santo, che fu vescovo di Terni, è ricordato quale patrono degli innamorati, dei fidanzati e degli sposi. Però non molti conoscono i veri contorni della sua figura storica, che fu quella di un fervente servitore di Cristo, che visse una lunga vita nella quale testimoniò con umiltà, fede e carità quale fosse il modo migliore per camminare sempre sui passi di Dio. Valentino visse nei primi secoli della Chiesa, e per questo le notizie che abbiamo sulla sua agiografia spesso confondono la veridicità storica con la leggenda. Ciononostante ciò che emerge è un quadro coerente e completo, che ci restituisce la figura di un santo vescovo che spese la sua intera esistenza al servizio dei più poveri e dei bisognosi. Valentino nacque nel 176 circa a Terni, che a quel tempo si chiamava Interamnia. Era un giovane di buona famiglia che venne subito istruito ai rudimenti del cristianesimo, verso il quale si sentiva naturalmente inclinato. Tanta era la purezza del suo credo che nel 197, quando non aveva che 21 anni, venne consacrato Vescovo di Terni. Iniziò così il suo lungo percorso di pastore di anime. La gente amava moltissimo il suo Vescovo, che era mite e di buon cuore. Soprattutto egli aveva la fama di essere un eccellentissimo taumaturgo: non a caso oggi è ricordato anche come patrono e protettore dei malati di epilessia. Compì molte guarigioni miracolose e per questo era malvisto dagli imperatori romani, i quali lo sospettavano di compiere stregonerie. In ogni caso, quelli erano gli anni delle persecuzioni nei confronti di chi professava il cristianesimo. San Valentino venne imprigionato per la prima volta dall’imperatore Claudio II il Gotico; invece di essere messo a morte però fu rilasciato e lasciato in custodia presso una famiglia nobile. La fama e la popolarità di San Valentino intanto cresceva tra la gente comune, tanto che infine, nel 273, il nuovo imperatore Aureliano decise che il vescovo doveva essere eliminato. Diede ordine ai suoi soldati di portarlo via di notte, fuori dalla città, temendo che altrimenti la gente sarebbe insorta per difenderlo. Il 14 febbraio, secondo la tradizione, SanValentino venne ucciso per decapitazione. Aveva 97 anni, tutti spesi al servizio di Dio. La venerazione nei suoi confronti fu da subito grandissima: le sue spoglie mortali vennero sepolte da tre dei più fedeli seguaci e discepoli del santo vescovo, Proculo, Efebo e Apollonio. Sul luogo in cui San Valentino venne sepolto sorse una basilica, che fu interamente ricostruita nel XVII secolo e che si trova lungo la via Flaminia. Nnel 1799 il corpo fu composto in un’urna di vetro oggi visibile a tutti coloro che si recano in pellegrinaggio a Terni per invocarne la protezione.



Ma da dove nasce il titolo di San Valentino patrono degli innamorati? Ci sono tantissimi aneddoti che spiegano questo insolito ma importante titolo. Quello più noto, e che sembra abbia maggiori fondamenta storiche, è la vicenda di Sabino e Serapia. Sabino era un centurione romano e Serapia una cristiana. I due giovani si innamorarono l’uno dell’altra, ma le rispettive famiglie impedivano la loro unione. Serapia era molto malata. disperato, Sabino andò dal vescovo Valentino chiedendogli di unirlo in matrimonio con la sua amata prima che morisse. Così fu, e quando Serapia morì poco dopo, Sabino la seguì in Cielo. Inoltre, si narra che San Valentino fosse solito donare rose alle coppie che stavano litigando. Egli amava molto quel fiore, e subito gli amanti litigiosi si riappacificavano. Il giorno 14 febbraio il calendario dei santi cristiani ricorda anche la memoria dei Santi Cirillo e Metodio, di San Vitale da Spoleto, di Sant’Alessandra d’Egitto la Reclusa e San Zenone di Roma.

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