Nella religione cattolica esistono casi di fratelli canonizzati entrambi e festeggiati lo stesso giorno: una di queste circostanze riguardano i fratelli San Cirillo (nato come Costantino) e San Metodio, entrambi evangelizzatori del IX secolo dei popoli slavi della Pannonia e della Moravia. Nati entrambi nella città di Tessalonica, oggi Salonicco e all’epoca facente parte dell’Impero Bizantino, sono venerati come santi anche dalla Chiesa ortodossa e sono ricordati come gli inventori dell’alfabeto glagolitico, detto appunto cirillico o russo. San Metodio nacque nell’815 o nell’825, mentre il fratello nell’826 o nell’827: si sa con certezza che Costantino era l’ultimo di sette fratelli. Si hanno poche notizie sulla loro vita a causa della scarsità di fonti, perciò sono molte le leggende che li riguardano. Il padre era il governatore della città dove era presente una forte componente slava: per questo i due fratelli conoscevano la lingua. Costantino era un giovane assetato di sapienza e si trasferì a Costantinopoli per studiare filosofia e teologia: ordinato sacerdote della Basilica di Santa Sofia, ebbe Fozio come precettore. Parlava numerose lingue, studiò astronomia, retorica e geometria e accompagnò il suo maestro in incarichi diplomatici in tutto l’Oriente. Fozio divenne patriarca di Costantinopoli nell’858 e in quell’epoca la Chiesa bizantina iniziò le missioni evangeliche presso gli Slavi per contrastare l’azione della Chiesa latina nel territorio. Di conseguenza, Costantino e San Metodio, che aveva seguito il fratello a Costantinopoli, furono inviati in Pannonia per evangelizzare quella popolazione. Successivamente furono mandati a evangelizzare la Grande Moravia e qui Costantino inventò un nuovo alfabeto per tradurre passi del Vangelo di Giovanni. In quegli anni lo scontro tra la Chiesa bizantina e quella latina per il controllo dei nuovi territori evangelizzati crebbe, così Costantino e San Metodio arrivarono a Roma per discutere della nuova lingua slava con Papa Niccolò I, portando con loro le reliquie del Santo e Papa Clemente I. Fu lo stesso Niccolò I a consacrare prete San Metodio e fu deciso di approvare la Bibbia tradotta in slavo se la sua lettura fosse stata preceduta da quella degli stessi brani in latino. Qui Costantino, ormai malato, prese l’abito monacale e il nome di San Cirillo: fu sepolto nella Basilica di San Clemente. Ordinato vescovo di Sirmio (oggi Sremska Mitrovica), San Metodio tornò in Moravia ma qui i suoi discepoli cominciarono a essere perseguitati come eretici. Incarcerato in Baviera per due anni, morì nell’885 a Velehrad.
I Santi Cirillo e Metodio sono festeggiati il 14 febbraio: la maggior parte dei loro fedeli si trovano in Slovenia, Repubblica Ceca, Russia, Macedonia, Slovacchia e Croazia, tuttavia il loro culto è molto sentito anche nella Parrocchia dei Santi Cirillo e Metodio a Roma. La chiesa si trova in Via dell’Osteria del Dragoncello e vede la solenne celebrazione della festa patronale il 14 febbraio. Nel 2016 la data coincide con la prima domenica di Quaresima. Vi sono tre Sante Messe, alle 9, alle 11 e alle 18, inframezzate dal laboratorio teatrale e dalla festa con spettacolo del pomeriggio.
I Santi Cirillo e Metodiosono i copatroni d’Europa come San Benedetto da Norcia Abate: la loro proclamazione avvenne attraverso la lettera apostolica Egregiae virtutis di Giovanni Paolo II nel 1980. I due fratelli sono anche i patroni di tutti i popoli slavi e, in particolare, di Macedonia, Moravia, Russia, Bulgaria, Macedonia e Repubblica Ceca.
Il 14 febbraio, oltre ai Santi Cirillo e Metodio, si festeggiano anche numerosi altri santi e beati: il più noto è il vescovo e martire San Valentino, il famosissimo protettore degli innamorati. Altri santi della Chiesa romana sono la martire Santa Fortunata di Roma, il vescovo San Nostriano di Napoli e la reclusa e penitente Sant’Alessandra d’Egitto. Infine sono ricordate come vittime della carità i Beati venti Mercedari di Palermo.