Il prossimo 19 febbraio si svolgerà la nuova udienza del processo che vede coinvolto Padre Graziano, il religioso ai domiciliari con l’accusa di omicidio di Guerrina Piscaglia. In attesa di scoprire quale sarà la nuova strategia difensiva messa a punto negli ultimi giorni dai legali difensori dell’ex parroco di Ca’ Raffaello, Il Corriere di Arezzo ha svelato un nuovo retroscena in riferimento al processo in corso. La Procura di Arezzo avrebbe sottolineato la difficoltà nel rintracciare due importanti testimoni nell’ambito del processo a carico di Padre Graziano. Si tratterebbe di Padre Silvano e della ginecologa camerunense coinvolta nel giallo sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia. In merito al primo teste ancora non rintracciato, sarebbe il religioso anche lui di origine congolese ed appartenente allo stesso ordine di Padre Graziano e che abitava nella canonica di Ca’ Raffaello quando si persero le tracce di Guerrina Piscaglia. La dottoressa ginecologa, invece, era stata coinvolta poiché proprio Padre Graziano, presunto assassino della casalinga 50enne, l’aveva contattata nel 2014 domandandole informazioni dettagliate sulle pratiche di aborto nel nostro Paese. I due teste sarebbero stati cercati ripetutamente dalla Procura senza alcun esito. Come scrive Il Corriere di Arezzo, anche nel corso delle lunghe indagini sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia gli inquirenti avevano tentato invano di sentire i due testimoni con incidente probatorio. Dopo l’ultima clamorosa rivelazione del borsello ritrovato in canonica ed appartenente alla donna scomparsa dal primo maggio 2014, quale altra sorpresa dobbiamo attenderci dalla prossima udienza fissata al 19 febbraio? Padre Graziano sarà presente in aula o preferirà ancora una volta restare nel convento romano dove sta scontando i domiciliari?