Come i più informati sapranno la norma canguro non è la prima volta che si affaccia sulla politica italiana, con precedenti celebri in cui l’emendamento taglia-emendamenti risulta una pratica abituale della prassi parlamentare, invisa alle opposizioni che accusano l’eliminazione del confronto democratico con l’abbattimento della discussione in aula, ma appoggiata dalla maggioranza di turno per combattere l’eccessivo ostruzionismo. Dove sta il vero? Giusto un anno fa, il presidente del Senato Pietro Grasso acconsentì l’utilizzo del super canguro in aula per la riforma costituzionale stabilendone la legittimità, spiegandola in questi termini: «dalla volt min cui il presidente Mancino, nel 1996, ha utilizzato il canguro in Senato per analogia con il Regolamento della Camera, la prassi adottata dal Senato ha creato una prassi regolamentare interna al Senato, per cui oggi il Riferimento alle norme interne a Montecitorio non ha più consistenza». Il dilemma rimane, ma è certo che la pratica non è anticostituzionale come alcuni dicono in queste ore sull’emendamento Marcucci sulle unioni civili: il problema, come per tutti le prassi politiche, è l’abuso continuato di una norma così rischiosa come questa. Il Governo Renzi, va ammesso, è già la terza volta che la pone in neanche tre anni, inizia ad essere un filino troppe dal punto di visto dell’opportunità e delle conseguenze interne che provoca, ma resta comunque una pratica legale e possibile.



Mentre si attende uno sviluppo sul tema unioni civili, rimane caldissimo il nodo canguro, il super emendamento Marcucci che ha tenuto in scacco l’intero parlamento per finire poi neanche votato per via della rinuncia del Movimento 5 Stelle. E dunque cosa si prospetta per il voto della prossima settimana in Senato, in programma il 24 febbraio? Scendono sempre di più le quotazioni di un ennesimo e uguale canguro con dentro la stepchild adoption per un nuovo accordo col M5s: dunque che fare? È scesa in campo il ministro Maria Elena Boschi, “zarina” della diplomazia in Parlamento, e l’ipotesi per avvicinarsi ad un accordo con i cattodem e Area Popolare potrebbe essere questa: si potrebbe far votare in parti separate il canguro-Marcucci, prima quella solo sull’articolo 5, quella della stepchild, che potrebbe essere bocciata (con voto segreto) così da tenere in vita gli emendamenti altrui sulle adozioni, come quello sull’affido forzato che chiede da tempo Area popolare e poi invece, la restante parte in un altro momento, che se approvata falcidierebbe gli emendamenti di Lega e Forza Italia. Cattodem potrebbero convincersi così e con questo complicato gioco politico si potrebbe arrivare ad una soluzione; ecco, si potrebbe, ma va assolutamente verificato tutto e nei prossimi giorni lo verremo a sapere.

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