Dopo le ultime dichiarazioni shock di Veronica Panarello, che ha accusato il suocero Andrea Stival di essere il vero assassino del figlio Lorys, questa mattina la donna si è preparata ad essere nuovamente interrogata in carcere. Il suo legale, Francesco Villardita, prima dell’interrogatorio ha riferito – come riporta Il Corriere Adriatico – l’intento della sua assistita di riferire la versione già fornita alla psicologa lo scorso 25 gennaio “con dovizia di particolari” ed aggiungendone di nuovi. Secondo il legale, se le sue accuse verranno riconfermata anche al cospetto del pm “avranno una valenza più pregnante nel processo”. E’ lo stesso Villardita a proseguire, sottolineando come la versione di Veronica Panarello contenga dichiarazioni piuttosto forti poiché vanno ad indicare sia il movente (a detta della donna Lorys sarebbe venuto a sapere della relazione tra lei ed il suocero), ma anche la dinamica ed infine l’arma del delitto (il suocero, a sua detta, avrebbe ucciso il piccolo con un cavo elettrico). Per la prima volta si fa avanti l’ipotesi dell’omicidio e non più dell’incidente, come dichiarato precedentemente dalla Panarello. “Io ho visto la signora Panarello due giorni fa e l’ho trovata decisa a riconfermare la sua versione dei fatti e ci auguriamo che stamattina faccia luce e chiarezza su questa misteriosissima vicenda”, ha infine aggiunto il legale.
Il caso di Lorys Stival e Veronica Panarello vive ancora momenti di assoluta confusione: la mamma del piccolo bimbo ucciso un anno fa e unica accusata del delitto, qualche giorno fa ha cambiato versione sui fatti accusando il suocero, Andrea Stival di avere una relazione con lei e di aver lui ucciso il bambino perché temeva che potesse raccontare della storia al padre, Davide Stival. Da quel momento il caso è ritornato nella bufera, con le parole di Veronica che sono state prese come insinuazioni, false dichiarazioni e bugie deliranti da parte della famiglia Stival. La procura di Ragusa però, come atto dovuto, ha iscritto al registro degli indagati anche il suocero, che intervistato sul giornale La Sicilia, scarica la sua rabbia: «non è vero, è fango e sono bugie. Io sono pronto a confrontarmi con Veronica, davanti ai magistrati e a chiunque: le ripeta guardandomi negli occhi queste tremende bugie. O si assuma la responsabilità di quello che ha fatto». L’uomo ha poi raccontato come sono andate le cose quella mattina, fornendo anche alla stampa la sua versione dei fatti: «la mattina del delitto io ero a casa con la mia compagna, lei prende una pillola per dormire: arrivò una telefonata di sua madre per darle notizie sulla salute del padre. Poi ci siamo riaddormentati e svegliati molto più tardi, siamo usciti alle 10.15 per sbrigare delle commissioni e alle 12,35 riceviamo la telefonata di Veronica che ci avverte della scomparsa di Lorys. Da quel momento la nostra vita non è più la stessa».