Sequestrati il cellulare della testimone Giuseppina Mazzoni e quello del marito, nell’udienza ieri del processo a carico di Padre Graziano, il religioso di origine congolese accusato dell’omicidio di Guerrina Piscaglia. L’uomo si è presentato in Corte d’Assise ad Arezzo dove ha testimoniato l’ex catechista di Ca’ Raffaello, Giuseppina Mazzoni, che ha riferito che “Guerrina amava Padre Gratien”. Il giudice Silverio Tafuro, secondo quanto riportato da Il Tirreno, ha poi disposto il sequestro del cellulare della teste e di quello del marito:  “La richiesta era stata avanzata dai legali del frate, Francesco Zacheo e Rizieri Angeletti, a margine della testimonianza resa dalla donna in aula. La stessa aveva raccontato, sollecitata dal pm Marco Dioni che ha condotto le indagini sulla scomparsa di Guerrina da Ca Raffaello, nell’aretino, il primo maggio 2014, come il marito avesse ricevuto qualche giorno dopo quella data un sms sul proprio telefono. Nel messaggio Guerrina o chi per lei diceva di “essere andata via con il suo amoroso”. La Mazzoni nella circostanza inoltrò l’sms dal cellulare del marito al suo informando poi un alto prelato di quanto accaduto”. 



Si è svolta ieri la nuova udienza del processo a carico di Padre Graziano, il religioso di origine congolese accusato dell’omicidio di Guerrina Piscaglia. L’uomo si è presentato in Corte d’Assise ad Arezzo dove avrebbero sfilato alcuni testimoni importanti portati in aula dal pm Marco Dioni. A parlare per prima è stata la ex catechista di Ca’ Raffaello, Giuseppina Mazzoni, la quale ha dichiarato: “Guerrina Piscaglia venne da me e piangeva. Mi confessò di essere innamorata di Padre Gratien ma che lui non corrispondeva il suo sentimento. Io raccontai tutto al parroco Padre Faustin che fece una gran risata dicendo che si sarebbe poi recato a parlare con Gratien e con la famiglia di Guerrina“. Di fronte alle parole della donna, considerata teste chiave nell’ambito dell’intero processo, Padre Graziano sarebbe rimasto in silenzio per l’intero periodo della deposizione, circa due ore. Precedentemente era stato ampiamente rimproverato dal presidente della Corte Silverio Tafuro, come riportato dal Corriere di Arezzo online, a causa dell’ampio ritardo di circa un’ora con il quale sarebbe arrivato, accompagnato dal suo legale. Ricordiamo infatti che l’udienza che si è svolta è stata per Padre Graziano la prima dopo il suo trasferimento a Roma, dove sta scontando i domiciliari in Convento. La volta precedente aveva preferito non essere in aula. L’ex sacerdote di Ca’ Raffaello,  Padre Graziano, è sembrato più che disteso, tranquillo, tanto da aver dichiarato ai microfoni della trasmissione La Vita in Diretta: “Sono molto sereno”. Il religioso avrebbe risposto ad altre brevi domande, senza mai perdere il sorriso: “Nel convento va come il solito” e poi ancora “Sono qua, non me ne vado”.

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