La tragedia di Rosario Sanarico, sommozzatore di 52 anni originario di La Spezia rimasto impigliato sott’acqua nella chiusa del fiume Brenta nel tentativo di ritrovare il corpo di Isabella Noventa, ha sconvolto tutto il Paese, e in particolare i suoi colleghi. A parlare ai micorofini del Tg Regionale di Rai Liguria è stato Andrea Poli, appartenente come Sanarico al centro nautico sommozzatori di La Spezia, che di Rosario ha detto:”Un amico profondo con un grande cuore che metteva a disposizione degli altri proprio. Un altruista, pensava a tutti per tutto”. Poli ha spiegato che questo intervento in particolare “faceva parte della routine” e non presentava ostacoli di sorta. Infine, interrogato sull’opportunità di continuare le ricerche nel fiume, il sommozzatore ha confermato che “anche per rendere onore al collega scomparso” il nucleo di La Spezia non si tirerà indietro. Clicca qui per il video dell’intervista!
Ha lasciato sgomenta tutta l’Italia la storia di Rosario Sanarico, il sommozzatore di 52 anni originario di La Spezia rimasto impigliato sott’acqua nella chiusa del fiume Brenta durante le ricerche del corpo di Isabella Noventa, morto in ospedale nella serata di ieri. Anche il questore di Padova Gianfranco Bernabei, come riportato da “Adnkronos” ha tenuto ad esprimere il suo cordoglio per la scomparsa di un vero e proprio “eroe”; queste le sue parole:”La Polizia di Stato piange un suo grande eroe. Un gigante buono con esperienza trentennale si era offerto volontario con il suo consueto entusiasmo e con la forte motivazione che lo contraddistingueva, per partecipare alle ricerche del cadavere di Isabella Noventa, alla guida dei suoi uomini del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia. Un grande esempio di senso dello Stato e di dedizione al dovere che lo ha spinto a sacrificare la sua stessa vita. Siamo tutti stretti intorno alla moglie Antonella e ai figli Alessio e Annavera in questo momento di grande dolore“
E’ morto il sommozzatore impigliato sott’acqua nella chiusa del fiume Brenta, mentre cercava il corpo di Isabella Noventa. Una tragedia nella tragedia. E’ solo così che si può definire la morte del poliziotto sub, mentre cercava il corpo della segretaria scomparsa a gennaio nel padovano per riportarla alla pietà dei propri cari. Rosario Sanarico, 52enne originario di La Spezia, stava infatti svolgendo il proprio lavoro per il Centro Nautico Sommozzatori spezzino, organo preposto alla ricerca del corpo della Noventa. Rosario Sanarico era fra i sub che stavano scandagliando il fiume Brenta, conosciuto per le sue acque limacciose e difficili da gestire. Per questo le ricerche, svolte anche all’inizio della scomparsa della donna, sono sempre state rallentate da quelle acque così dense da rendere difficili i movimenti. Rosario Sanarico si trovava al secondo giorno di ricerche, iniziate una settimana fa, quando Freddy Sorgato ha confessato agli inquirenti di aver ucciso Isabella Noventa. Dopo alcune ore di immersione, Rosario Sanarico rimane incaastrato sul fondale del Brenta, nelle prossimità del versante veneziano di Stra. I soccorsi impiegano 45 minuti solo per riportarlo in superficie. Si procede immediatamente con la rianimazione sia sul posto che in ospedale, dove viene ricoverato. A distanza di molte ore, verso le 21 di ieri sera, il sommozzatore muore in ospedale a causa dell’asfissia prolungata. Durante le ricerche, come riporta Il Mattino online, si è sentito male anche l’ex marito di Isabella Noventa. L’uomo è stato soccorso immediatamente e trasportato nell’ospedale più vicino a bordo di un’ambulanza. Daniele Tissone, segretario di Silp Cgil, ha voluto esprimere la propria solidarietà verso la famiglia di Sanarico. “Ancora una volta un operatore che svolge un’attività delicata quanto complessa rischia la propria vita durante l’espletamento del proprio lavoro”. Si esprime così Daniele Tissone in un’intervista riportata dal Corriere del Veneto online. E prosegue “Siamo pertanto vicini ai suoi familiari nonché a tutti i colleghi sommozzatori e ai collegi del suo reparto che, quotidianamente, affrontano pericoli di ogni tipo”.