Cominciano ad emergere nuovi dettagli sull’interrogatorio che ha visto protagonista Veronica Panarello, la mamma accusata dell’omicidio del piccolo Loris, che ha a sua volta chiamato in causa il suocero Andrea Stival, a suo dire artefice del delitto poiché il bambino aveva scoperto la relazione che li legava. Secondo la ricostruzione del quotidiano “La Sicilia”, Veronica agli inquirenti avrebbe spiegato in questi termini l’inizio della sua relazione con il suocero:”Lui era solo da quando aveva litigato con sua figlia Jessica e io pure. Davide non c’era mai. Lui veniva sempre più spesso a a casa nostra, io cucinavo e mangiavamo insieme. Gli lavavo e stiravo. Mi riempiva di attenzioni e a me faceva piacere. E così siamo diventati amanti“. Il passaggio in cui la Panarello accusa il suocero dell’omicidio di Lorys, indicando anche l’arma del delitto, è stato riportato da “La Repubblica”:”E’ stato lui ad uccidere Loris perchè minacciava di dire tutto a suo padre, lo ha strangolato con un cavetto usb, io gli ho solo messo le fascette ai polsi, non pensavo che finisse così“.
Le parole di Veronica Panarello, che ha accusato il suocero Andrea Stival di essere l’autore dell’omicidio del piccolo Loris, potrebbero costituire uno snodo fondamentale nelle indagini che ancora cercano di fare completamente chiarezza su un delitto atroce. A parlare delle novità emerse dall’ultimo interrogatorio in carcere è stato il legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita che, come riportato da “IlGiornale.it“, ha dichiarato:”Per la prima volta si parla di omicidio e non di incidente e c’è una chiamata in correità. Io ho visto la signora Panarello due giorni fa e l’ho trovata decisa a riconfermare la sua versione dei fatti, aggiungendo una dovizia di particolari“. D’altra parte c’è anche chi mette in dubbio la credibilità della Panarello come il docente di psicologia forense, Guglielmo Gulotta, che nel corso di “Porta a Porta” su Rai Uno lancia quella che può essere come qualcosa di più di una provocazione:”Nel caso di Veronica Panarello non è più sufficiente una normale perizia psichiatrica, ma sarebbe opportuno andare più a fondo attraverso una risonanza magnetica cerebrale che verifichi la predisposizione, forse patologica, di questa donna a mentire“
Le ultime accuse pesantissime di Veronica Panarello al suocero Andrea Stival hanno avuto delle conseguenze in merito al giallo sull’omicidio di Lorys Stival. La donna, in carcere con l’accusa di essere stata lei l’artefice del delitto, avrebbe ancora una volta respinto le accuse e fatto addirittura di più, trasferendole al suocero nonché padre del marito Davide. L’ultima “verità” di Veronica Panarello, tuttavia, non poteva passare in secondo piano e nella giornata di ieri, presso il carcere di Catania si è svolto un nuovo lunghissimo interrogatorio. Secondo l’avvocato difensore di Veronica Panarello, Francesco Villardita, la donna avrebbe manifestato l’intenzione di riconfermare la versione resa nota lo scorso 25 gennaio al cospetto della psicologa, con l’aggiunta di nuovi ed importanti particolari. L’interrogatorio avrebbe assunto maggiore valenza alla luce di un altro aspetto importante, sottolineato ai giornalisti dal medesimo avvocato: Veronica Panarello nella sua ultima versione, oltre alle accuse al suocero avrebbe infatti rivelato anche il movente e l’arma del delitto. Nel frattempo, in questa giostra di accuse reciproche e di repliche tra Veronica Panarello ed il suocero, a vivere un momento particolarmente delicato oltre che doloroso è stato chiaramente il padre del piccolo Lorys, Davide Stival. L’uomo ha detto la sua al quotidiano Giornale di Sicilia, asserendo: “Veronica è poco credibile ma se emergono nuovi elementi non sono disposto a fare sconti a nessuno. Non guarderò in faccia nessuno, nemmeno mio padre”. L’unico intento di Davide sarà quello di ottenere giustizia per il piccolo Lorys, ucciso in circostanze ancora poco chiare la mattina del 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina.