Sono stati convalidati i tre fermi per l’omicidio di Gloria Rosboch, la professoressa scomparsa da Castellamonte lo scorso 13 gennaio e ritrovata senza vita solo negli ultimi giorni. A finire in manette sono stati l’ex studente 22enne Gabriele Defilippi, il suo amico ed amante Roberto Obert di anni 53 e la madre del giovane, Caterina Abbattista, quest’ultima accusata di concorso in omicidio. Una convalida che il legale di Gabriele e della madre si attendeva con certezza soprattutto in merito al 22enne. Le speranze che coltivava nei confronti della donna relative ai domiciliari sarebbero state invece disattese: “Lei è innocente”, ha ribadito il suo avvocato a La Stampa. Gabriele, intanto, molto provato avrebbe richiesto spontaneamente di essere messo in isolamento alle Vallette così come la signora Caterina, mentre Roberto Obert è nel carcere di Ivrea.
Il giallo sull’omicidio di Gloria Rosboch non si può dire ancora del tutto chiuso. Mentre Gabriele Defilippi, suo ex studente e Roberto Obert, amico, amante e presunto complice del 22enne continuano a incolparsi a vicenda, l’avvocato del più giovane starebbe già pensando ad una strategia difensiva per il suo assistito. E’ quanto riporta Il Fatto Quotidiano online questa mattina, in base al quale il legale di Defilippi, Pierfranco Bertolino, poco prima di entrare nel carcere di Ivrea in vista dell’interrogatorio di garanzia, avrebbe avanzato l’ipotesi della perizia psichiatrica per Gabriele. “Sarà inoltre da valutare l’aspetto psichiatrico, visti i numerosi profili che il mio assistito aveva su Facebook”, ha dichiarato l’avvocato. “È consigliabile che il mio assistito non risponda alle domande che gli verranno poste”, ha poi aggiunto il legale di fiducia del 22enne, auspicando per il giovane la strada del silenzio al cospetto del gip.
Un bruttissimo caso di cronaca che ancora non trova fine: Gloria Rosboch è stata uccisa, ma in tre sono gli indagati, con Gabriele Defilippi che accusa l’amante Roberto Obert e con la posizione della madre dell’ex allievo di Gloria, Caterina Abbattista, che si trova implicata per concorso in omicidio. Come stanno le cose dunque? Mentre proseguono gli interrogatori sui due accusati di omicidio, si prova a capire cosa effettivamente poteva sapere Caterina e il suo coinvolgimento nella tragica uccisione di Gloria Rosboch. I colleghi del Corriere riferiscono di alcuni elementi che gli inquirenti stanno tenendo in considerazione su alcuni atteggiamenti e sul rapporto tra Gabriele e la madre: al momento non è certo al 100% che Caterina abbia aiutato il figlio e l’amante di Gabriele a comprare l’omicidio, e nell’interrogatorio la stessa ha definito e raccontato alcuni “atteggiamenti violenti” del ragazzo 21enne. Chi indaga vuole insomma capire se sapesse qualcosa in più di quanto dichiara e se fosse stata stata presente alla cisterna il giorno dell’assassino di Gloria. Per l’avvocato della Abbattista, la donna è completamente estraneo al delitto, ma le prossime ore e interrogatori potrebbero fornire una valutazione più precisa.
“Non l’ho uccisa io”. Così dice Gabriele De Filippi al magistrato mentre descrive in modo dettagliato come è morta la professoressa Gloria Rosboch. La donna era scomparsa qualche settimana fa e la truffa che aveva subito proprio da Gabriele, che le aveva sottratto 187 mila euro, aveva destato subito dei sospetti. Il ragazzo però presenta subito un alibi e su di lui, apparentemente, non si indaga più. Se non fosse stato infatti per Roberto Obert, l’uomo di 54 anni che non solo sarebbe suo complice ma è anche il suo amante, non si sarebbe scoperto nulla. Tutto sarebbe passato in silenzio, il delitto sarebbe rimasto impunito. Ascoltare le parole di Gabriele De Filippi durante l’interrogatorio, riportate da un servizio di Studio Aperto, è agghiacciante. Il ragazzo ammette di aver truffato Gloria Rosboch, ma smentire di averla uccisa. Incolpa invece di tutto il suo amante, Roberto Obert, addossando a lui sia la premeditazione che l’omicidio stesso. “Io ho truffato la povera professoressa Gloria Rosboch“, così dice al magistrato durante l’interrogatorio, “Non l’ho uccisa io. Stavo attraversando gravi problemi economici. Quando ho preso i soldi di Gloria Rosboch li ho affidati a Obert”. Ammette tuttavia di averla fatta salire in auto, in quella twingo bianca che verrà ripresa le telecamere e su cui, poco dopo, viene uccisa Gloria Rosboch. “Non volevo ucciderla”, continua Garbiele De Filippi, “ma lei stava diventando un problema insostenibile per me”. Sarebbe questo il motivo che avrebbe dato il via all’omicidio. Gloria Rosboch rivoleva i suoi soldi e la sua richiesta non era più gestibile per i due. Qui scatta il piano diabolico di ucciderla e forse anche di gettarla nella cisterna in cui verrà ritrovata in seguito dai Carabinieri. Questo punto in particolare non è ancora chiaro. Il ragazzo ammette di aver assistito all’omicidio, a quel momento in cui Obert ha strangolato Gloria Rosboch. Lui, dice, non ha fatto in tempo a fare nulla perché “la povera è morta subito”. Sono parole inquietanti, dette con una freddezza tale da turbare anche il magistrato che lo sta interrogando, come ammette egli stesso subito dopo. Soprattutto quando Gabriele ammette che “per soldi farei di tutto”. Riguardo al motivo per cui sia lui che Obert erano presenti sul luogo in cui è stato poi ritrovato il cadavere di Gloria Rosboch, Gabriele riferisce che cercavano un posto per imboscarsi. Ammette anche che Obert aveva fatto uso di droghe “proprio prima del’omicidio”. Gli inquirenti stanno ancora cercando di definire con precisione chi dei due abbia materialmente compiuto il delitto. Entrambi si incolpano a vicenda ed è impossibile capire dai loro racconti come siano andate realmente le cose. Indagata anche Caterina Abbatista, la madre di Gabriele. La donna infatti, secondo Obert, sarebbe stata complice del delitto. Domani verrà convalidato lo stato di fermo. Intanto, a Castellamonte, quel paese di poche anime in cui si conoscono tutti, vige il silenzio assoluto. Fra la paura e lo sconcerto, la morte di Gloria Rosboch ha colpito tutti quanti. Clicca qui per vedere il servizio di Studio Aperto.