E’ un momento di lacrime e commozione quello dei funerali laici di Umberto Eco al Castello Sforzesco di Milano. Un addio che tutta l’Italia stretta da a quello che è stato uno dei simboli della storia recente e passata del nostro paese per le enormi innovazioni portate alla letteratura e più in generale alla lingua italiana. Il Senato della Repubblica ha deciso di ricordare con grande affetto questa triste dipartita. Sul profilo ufficiale di Twitter infatti è stato ricordato che oggi è stato celebrato per ricordare lo scrittore un minuto di silenzio nell’Aula del Senato. Davvero un momento commovente per commemorare a dovere un grandissimo personaggio dei nostri tempi. Clicca qui per il tweet del Senato.
Giunto al Castello Sforzesco di Milano per partecipare ai funerali laici di Umberto Eco, Roberto Benigni ha parlato ai microfoni di “Repubblica Tv” del rapporto che lo legava al semiologo italiano scomparso all’età di 84 anni:”Qual era il nostro rapporto? Persone che si vogliono bene: è l’unica maniera per avere un rapporto. Il nostro era un rapporto iniziato tanto tempo fa. Umberto non aveva nulla di speciale se non il fatto che quando arrivava lui diventava tutto speciale. C’era un luccichio: ‘Ecco Umberto, ecco Umberto!’, arrivava come un vento che faceva bene al mondo! Era una cosa bella, peccato che non ci sia più perché di persone come lui ce n’è più bisogno sulla Terra che nel Cielo. Nel Cielo ce n’è tante di belle persone, qua ne rimangono sempre poche“.
Il funerale laico del semiologo Umberto Eco ha radunato al Castello Sforzesco di Milano diverse personalità di primo piano della società civile: tra queste ha parlato, senza celare la propria commozione, anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini. Il Ministro, come riportato dall’Ansa, ha detto:”Eco è il simbolo di quel classicismo innovatore di cui c’è tanto bisogno e di cui il nostro Paese è portatore nel mondo. Abbiamo perso un maestro ma non abbiamo perso la sua lezione. Carissimo professore Eco, carissimo Umberto, oggi non un addio“. Anche il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è intervenuto per ricordare la figura dell’intellettuale italiano e in alcuni passaggi del suo discorso ha dato del “tu” al compianto Umberto Eco:”Grazie per il tuo coraggio culturale e civile. Grazie per essere stato l’interprete dell’anima di questa città. Umberto sei stato, sei e sarai l’orgoglio di questo Paese“.
Tra i tanti che hanno deciso di partecipare ai funerali laici di Umberto Eco al Castello Sforzesco a Milano anche il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, che nel suo intervento in ricordo dell’intellettuale italiano scomparso all’età di 84 anni ha voluto rappresentare soprattutto “i silenzi” del compianto scrittore:”Eco andava guardato nei suoi momenti di silenzio, quando agitava lentamente un bicchiere di whisky, quando fumava il sigaro, quando camminava silenzioso sotto il cappello. Guardandolo era possibile vedere che in quei silenzi stava consultando la sconfinata biblioteca che aveva dentro di sé. In quei silenzi stava cercando, stava lavorando. Eco si chiedeva:”Come faccio a spiegare a mia moglie che quando guardo fuori dalla finestra sto lavorando?”. Grazie maestro di aver guardato tutta la vita fuori dalla finestra per tutti noi“.
Astello Sforzesco con molta gente per salutare il compianto Umberto Eco: sono cominciate le esequie per i funerali laici del noto scrittore e studioso piemontese. Un’ora circa durerà questo funerale per volere della famiglia che intende salutarlo come avrebbe voluto, in maniera “sobria e contenuta”. Milano sta accogliendo l’addio ad un esponente importante della cultura italiana degli ultimi 50anni, un protagonista indiscusso di alto profilo anche se spesso contestato per le sue idee, come ogni buon pensatore che si rispetti. La Rai, con presente Monica Maggioni e Antonio Campo Dall’Orto, ha deciso di portare una diretta tv anche in streaming video per questo evento, curato dal Tg1 e in corso in questi minuti sulla prima rete. Vip, politici, ministri, professori e gente comune: in tanti salutano ora per l’ultima volta Umberto Eco.
Alle 14.45 cominceranno i funerali laici di Umberto Eco da Milano, nella suggestiva cornice del Castello Sforzesco in pieno centro storico: attesi moltissimi amici, colleghi dal mondo culturale italiano e non, ma anche molte persone che hanno amato i suoi romanzi e il suo particolare pensiero. L’Università di Bologna con i suoi vertici ha deciso di inviare ai funerali la toga dell’Alma Mater dove Eco ha esercitato come professore per oltre 41 anni, divenendone un’autentica istituzione nel ramo accademico e universitario. Il mondo della cultura perde un autorevole protagonista e sono moltissimi i colleghi e amici che in questi giorni hanno voluto ricordare Umberto Eco: tra questi, Alberto Asor Rosa che tra i primi ha voluto rendergli omaggio. «È stato uno dei pochi di noi ad avere successo internazionale, portando il nome dell’Italia nel mondo. Aveva uno straordinario senso dell’umorismo, che gli derivava dalla sua capacità di capire il mondo e le persone», ha affermato il giornalista a Repubblica Tv.
, lo scrittore italiano morto all’età di 84 anni, ha disquisito più o meno di tutto ciò che riguarda l’uomo e il suo contorno. Poteva dunque esimersi il grande intellettuale dal parlare della guerra di religione tra Mac e Microsoft? Certamente no, ecco cosa scriveva con la sua consueta ironia il 30 settembre 1994 in una “Bustina di Minerva“:”Non si è mai riflettuto abbastanza sulla nuova lotta di religione che sta sotterraneamente modificando il mondo contemporaneo. Il fatto è che ormai il mondo si divide tra utenti del computer Macintosh e utenti dei computer compatibili col sistema operativo Ms-Dos. È mia profonda persuasione che il Macintosh sia cattolico e il Dos protestante. Anzi, il Macintosh è cattolico controriformista, e risente della “ratio studiorum” dei gesuiti. È festoso, amichevole, conciliante, dice al fedele come deve procedere passo per passo per raggiungere – se non il regno dei cieli – il momento della stampa finale del documento“. Microsoft per Eco invece “è protestante, addirittura calvinista. Prevede una libera interpretazione delle scritture, chiede decisioni personali e sofferte, impone una ermeneutica sottile, dà per scontato che la salvezza non è alla portata di tutti. Per fare funzionare il sistema si richiedono atti personali di interpretazione dei programma: lontano dalla comunità barocca dei festanti, l’utente è chiuso nella solitudine dei proprio rovello interiore“. Alcuni anni dopo una rivisitazione del tema, in cui Eco, sempre al passo coi tempi, dovette aggiornare lo scenario informatico:”La fiaccola del protestantesimo è passata nelle mani di Linux. Ma l’opposizione rimane valida“.
Si terranno oggi a Milano i funerali laici di Umberto Eco, ma c’è già chi tenta di “sfruttare” la morte del celebre scirttore e intellettuale italiano per ricavarne un buon affare. Come riportato dal “Corriere.it” è stata infatti messa in vendita su Ebay la tesi di laurea di Eco: curiosi di conoscere il prezzo? 100mila euro tondi tondi. La tesi, risalente al 1956 e intitolata “Il problema estetico in San Tommaso“, è stata messa in vendita da Amarcord Libri, una società che si definisce “specializzata in libri rari, usati e fuori commercio”. A detta della Amarcord Libri, la tesi non era mai stata messa all’asta prima d’ora ed è presente attualmente in 2 sole biblioteche: la Biblioteca nazionale centrale di Firenze e la Biblioteca comunale centrale di Milano. Insomma, in tutti i sensi un affare per pochi.
Uno stuolo di protagonisti della cultura e non solo saranno oggi a Milano per i funerali laici di Umberto Eco, il grande scrittore morto sabato scorso: per chi non riuscirà ad essere al Castello Sforzesco ci sarà la diretta in streaming video e tv su Rai1 a cura del Tg1. Presenti per rendergli omaggio ci sarà Roberto Benigni, che già nel giugno 2011 lo festeggiò a San Leo per il conferimento ad Eco della cittadinanza onorario del borgo dell’Alta Valmarecchia; ma non solo, anche Giuliano Pisapia sindaco di Milano, i ministri Dario Franceschini, Stefania Giannini, il presidente della Rai Monica Maggioni e il direttore generale Rai Antonio Campo Dall’Orto. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella manderà un telegramma, mentre i sindaci di Alessandria (città natale), Monte Cerignone (dove risiedeva nel suo “buon ritiro”) e di San Leo hanno inviato i gonfaloni ufficiali. E poi tanta gente comune che vorrà dare un saluto e commiato al grande scrittore italiano morto a 84 anni.
Il filosofo Gianni Vattimo ha affermato qualche giorno fa che Umberto Eco, il grande intellettuale italiano morto all’età di 84 anni, avrebbe meritato il Nobel, e proprio un italiano che il premio svedese l’ha vinto nel 1997 nella sezione Letteratura, Dario Fo, ha fornito il suo ricordo del personaggio a “Tag24.it“:”Prima di tutto Umberto Eco è stato uno studioso del lessico, della lingua, veramente a grandissimo livello. Una cosa che ci legava era l’attenzione al dialetto, non soltanto per quanto riguarda la lingua, ma per la forma, per l’immagine, che attraverso il dialetto si riusciva ad ottenere“. Dario Fo ha proseguito:”Quando disse che internet ha dato diritto di parola agli imbecilli? Lui amava il contrasto, il paradosso. Io sono d’accordo, comunque. Internet ha dato il diritto di parola agli imbecilli, che crescono, sono sempre di più, che non sono tali solo perché sono ciechi di cervello e non vedono il mondo, ma anche perché non hanno alcun tipo di capacità di indignarsi. Non sono solo imbecilli, sono anche leccapiedi“.
Il Castello Sforzesco di Milano, quella città che lo aveva adottato, sarà il luogo dell’ultimo omaggio ad Umberto Eco, scomparso all’età di 84 anni. La cerimonia, prevista in rito breve, sarà un’occasione per l’intervento di amici intimi ed istituzioni che vogliono dare il loro ultimo saluto al grande scrittore. Il 27 febbraio verrà inoltre pubblicato l’ultimo libro di Umberto Eco che era previsto per maggio. Come riporta una notizia Ansa, Pape Satàn Aleppe era infatti già stato consegnato e corretto dal Maestro e Cerri ne aveva già disegnato la copertina, dai colori rossi e fucsia che richiamano quelli propri della cultura indiana. La casa editrice La nave di Teseo si stava occupando della stampa e date le ultime, tragiche, vicende, ha voluto anticipare l’uscita. Il libro è una raccolta di saggi e come riporta Il Fatto Quotidiano, e la sua pubblicazione tramite quella particolare casa editrice, era un particolare che Eco aveva molto a cuore. “Ci teneva moltissimo”, afferma l’editrice Elisabetta Sgarbi a LaPresse, “per lui era fondamentale difendere la concorrenza e la pluralità di offerta”. La nave di Teseo è nata infatti proprio dalla volontà di Eco e dalla Sgarbi, in compagnia di altri autori come Sergio Claudio Perroni, Edoardo Nesi e Furio Colombo. Il sottotitolo di Pape Satàn Aleppe, “cronache di una società liquida” ci rimanda al sociologo polacco Bauman ed a quella che era la sua celebre metafora della postmodernità. Come riporta sempre il giornale, gli scritti prevedono diversi temi che vanno dal rapporto generazionale fra giovani e vecchi ad argomenti di attualità. Sono 470 pagine in cui l’autore, come riporta una notizia Ansa, ci permette di affacciarci sulla storia avvenuta negli ultimi 15 anni, delineando con quello stile inconfondibile con cui lo abbiamo conosciuto, la politica, la società, il costume e la vita quotidiana.
La morte di Umberto Eco ha segnato il nostro tempo, dopo che questi aveva cambiato per sempre il volto della letteratura italiana e non solo. È così che da diverse persone è arrivato un omaggio importante per un artista indimenticabile. La Rai ha voluto omaggiare la scomparsa di Eco con la messa online di uno dei capolavori tratti dalle sue opere e cioè ”Il nome della rosa”. Questi è stato diretto da Jean Jacques Annaud e interpretato magistralmente dallo splendido Sean Connery. E’ possibile quindi guardare il film online direttamente sul sito della Rai, cliccando qui.
I funerali laici di Umberto Eco saranno una “cerimonia molto sobria e rapida”: si terranno domani a Milano alle 15 nel cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco e saranno trasmessi in diretta Rai. A raccontare come si svolgerà la cerimonia è Mario Andreose, storico editore dello scrittore, a Il Fatto Quotidiano. Alla cerimonia parteciperanno anche i sindaci di Alessandria, città natale di Eco, e di Monte Cerignone, il paese delle Marche dove lo scrittore andava in vacanza. Il Comune di Milano comunica in una nota che l’accesso del pubblico al Cortile sarà consentito a partire dalle 14.30 dall’ingresso di Piazza d’Armi, mentre per la stampa è riservato a partire dalle 13.30 l’ingresso dalla Corte Ducale, adiacente alla caffetteria.
Saranno trasmessi in diretta Rai i funerali laici di Umberto Eco in programma domani alle 15 al Castello Sforzesco a Milano. La diretta sarà trasmessa da Rai1 a partire dalle ore 14,45 e sarà a cura della redazione del Tg1. Lo scrittore è scomparso a 84 venerdì scorso. Il giorno dopo la scomparsa il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha affermato che la città ricorderà Eco “come merita uno straordinario intellettuale che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del nostro Paese e di tutta la cultura contemporanea”. E il primo cittadino del capoluogo lombardo ha aggiunto che Eco “scelse da ragazzo di vivere e lavorare a Milano, la nostra città è stata protagonista dei suoi saggi e dei suoi romanzi, è sempre stato interessato alla vita di Milano, alla sua vita culturale, alle sue istituzioni, a tutti i suoi quartieri”.
Sarà ricordato domani alle 15 al Castello Sforzesco a Milano lo scrittore Umberto Eco, scomparso a 84 venerdì scorso. Sarà una cerimonia laica, che si svolgerà nel cortile della Rocchetta e alla quale parteciperanno anche i sindaci di Alessandria, città natale di Eco, e di Monte Cerignone, il paese delle Marche dove lo scrittore andava in vacanza, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano: “Sarà una cerimonia molto sobria e rapida. La salma uscirà mezzora prima dalla casa (in piazza Castell, ndr). Ci saranno dei brevissimi interventi dei suoi amici intimi e poi, magari, del rettore dell’Università di Bologna, ha dichiarato Mario Andreose, storico editore dello scrittore. Il quotidiano riporta poi il ricordo degli amici di Umberto Eco. Il disegnatore Tullio Pericoli: “Oltre all’amicizia con lui, ho anche i ricordi della sua faccia: come si è trasformata negli anni, com’è cambiata”. L’editrice Inge Feltrinelli: “Ricordo la sua generosità intellettuale. Era veramente un grande amico sempre pronto a fare qualsiasi cosa per tutti. La disponibilità immensa che ha avuto”. Il drammaturgo Moni Ovadia: “Perdiamo un’epopea, non solo un uomo, ma per me era Umberto. Lascia più di un vuoto: una voragine”.