Il caso con protagonista Veronica Panarello ha preso una nuova piega dopo le sue clamorose dichiarazioni che hanno coinvolto, suo malgrado, anche il suocero Andrea Stival. Chi ha ucciso davvero il piccolo Lorys la mattina del 29 novembre 2014? A detta della giovane madre sarebbe stato proprio il nonno paterno, indicando addirittura arma e movente. Quest’ultimo sarebbe da rintracciare nella loro relazione segreta, scoperta anche dal bimbo di otto anni. La trasmissione La vita in diretta, nella puntata odierna si è domandata se realmente gli inquirenti siano alla ricerca delle immagini di Andrea Stival mentre camminava per le stradine di Santa Croce Camerina, prima di incontrare la nuora e dirigersi nel luogo del delitto in auto. L’uomo tuttavia, avrebbe un alibi di ferro rappresentato dalla compagna Andreina. La criminologa Roberta Bruzzone, ospite della trasmissione di Rai 1 avrebbe ribadito come non ci sarebbero riscontri medico-legali e processuali rispetto alle affermazioni di Veronica Panarello. La procura, tuttavia, starebbe indagando sulla presunta relazione tra la donna ed il suocero in quanto se confermata, almeno il movente rivelato da Veronica potrebbe coincidere.
Una nuova testimonianza shock entra nel giallo di Lorys Stival confermando in qualche modo le parole di Veronica Panarello nel corso dell’ultimo interrogatorio. Si tratta di una vicina di casa della giovane mamma di Santa Croce Camerina, Vanessa Di Naro, la quale avrebbe pronunciato alcune parole importantissime mentre si trovava in Questura il 27 gennaio 2015. Le sue dichiarazioni sarebbero state intercettate e oggi sono state svelate dal settimanale Giallo apportando un nuovo tassello nel caso dell’omicidio di Lorys, dopo l’ultima svolta. Come sappiamo, Veronica Panarello ha di recente accusato del delitto il suocero Andrea Stival, asserendo di aver ucciso lui il figlio di otto anni. Il movente sarebbe da ricercare nella loro relazione segreta di cui Lorys era venuto a conoscenza. La vicina di casa intercettata, in tempi non sospetti aveva asserito: “Credevo che il marito di Veronica non fosse Davide, ma suo padre Andrea. Mi sono confusa perché vedevo Andrea e Veronica molto in confidenza. Erano spesso insieme nella casa di lei”. Questa testimonianza potrebbe oggi avere un peso particolare, nonostante il suocero di Veronica abbia fermamente smentito le dichiarazioni di quest’ultima accusandola di essere una bugiarda.
Un caso che continua a svilupparsi attorno a dichiarazioni, presunte parole e versioni confuse: Veronica Panarello, la mamma del piccolo Lorys Stival ucciso un anno fa, rimane l’unica accusata ufficialmente ma dopo le recenti accuse rivolte dalla donna al suocero Andrea Stival, gli inquirenti valutano anche la sua versione. E tramite l’avvocato di Veronica, Francesco Villardita, in una recente intervista a Mattino 5, veniamo a conoscenza di un altro particolare che se confermato ribalterebbe l’intera indagine; ma il punto è proprio questo, che i dettagli e le accuse di Veronica continuano a cambiare e dunque per gli inquirenti è difficile credere alle accuse della donna. Secondo Villardita, la donna avrebbe ricevuto in carcere una busta contenente denaro in carcere, inviatole dal suocero Andrea. Veronica, sempre secondo il suo legale, avrebbe parlato di questa vicenda con il pare in cella, dicendogli di riferire al suocero “lei non è in vendita, questa lettere per lei era un invito a continuare a tacere e non rivelare del suo coinvolgimento nell’omicidio di Loris”. Una vicenda ancora in ombra: saranno vere queste ultime novità?
Anche nel corso dell’interrogatorio avvenuto in carcere e durato ben 10 ore, Veronica Panarello ha confermato quanto già confidato alla psicologa lo scorso 25 gennaio. A sua detta, ad uccidere il primogenito Lorys Stival la mattina del 29 novembre 2014 sarebbe stato proprio il suocero Andrea Stival, nonostante quest’ultimo abbia asserito di avere un alibi di ferro, sostenuto sia dai documenti processuali ma anche dalle telecamere del paesino di Santa Croce Camerina e dai risultati dell’autopsia compiuta sul corpicino della vittima. “Lo ha ucciso lui perché Lorys aveva scoperto tutto”, avrebbe ribadito con forza Veronica, accusata di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, come riporta il sito di Leggo. Tanti i dettagli emersi nel corso dell’interrogatorio a Veronica Panarello e che avrebbero sottolineato anche l’arma usata dal suocero Andrea Stival per mettere fine alla vita di Lorys. Sarebbe un cavo USB, versione che però contrasterebbe con le perizie medico-legali che su questo aspetto non avrebbero dubbi: il bambino sarebbe stato ucciso con le fascette in plastica da elettricista. Intanto, l’avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita, una volta terminato il lungo interrogatorio avrebbe dichiarato ai giornalisti il suo punto di vista. Per il legale non si può parlare di “una verità evangelica”, sebbene Veronica Panarello abbia confermato la versione fornita ai periti nel corso della perizia psichiatrica. “Questo è un momento delicato e particolare. Non starò di certo a guardare alla finestra, mi attiverò anche io per verificare la sua ultima versione”, ha poi assicurato l’avvocato Villardita. In merito alla perizia psichiatrica alla quale si è sottoposta la Panarello, si è espressa anche la criminologa Roberta Bruzzone che sulle pagine del settimanale Giallo ha commentato: “A mio avviso, quanto è emerso dall’inchiesta sembra far emergere una chiara volontà omicidiaria lucidamente premeditata ed eseguita: credo che nemmeno la perizia psichiatrica possa rappresentare una via di fuga per evitarle il carcere”.