Sant’Augusto Chapdelaine si festeggia, normalmente, il 28 febbraio mentre, negli anni bisestili, il 29 febbraio. Questo santo nacque a La Rochelle (Francia), il 6 gennaio del 1814 da una famiglia di contadini e nei suoi anni giovanili si dedicò all’azienda di famiglia, fino a quando, in seguito alla morte di alcuni cari parenti e alla riduzioni dei terreni subita dalla famiglia si decise ad entrare in seminario. Fu ordinato sacerdote nel 1843 e fu prima vicario e poi parroco del villaggio di Boucey. Nel 1852 fu inviato alla missione cinese del Kuang-Si ma, al confine cinese si fermò a Ta-Chan per imparare la lingua e conoscere usanze e tradizioni locali. Nel 1855 entrò nel Kuang-Si dove iniziò subito la sua missione facendo apostolato e convertendo, in breve, al cristianesimo circa 200 persone. Erano quelli anni difficili in una Cina chiusa e tradizionalista, che si sentiva circondata dal mondo moderno dove le distanze andavano rapidamente riducendosi, presa tra fazioni in perenne scontro tra loro come i “Boxer”, i bonzi, mandarini e imperatori sanguinari, tra rivalità e invidie mai sopite. In questa situazione, l’evangelizzazione del celeste impero avvenna tra momenti di grande difficoltà e contrasti, alternati ad altri si maggiore distensione. Il successo dell’opera di diSant’Augusto di Chapdelaine provocò l’invidia di un funzionario locale che denunciò il prelato al mandarino di Sy-Lin-Hien, notoriamente ostile ai cristiani, accusandolo di sobillare il popolo alla rivolta e di sobillare disordini. Nel febbraio del 1856, padre Chapdelaine fu arrestato e punito insieme a 20 altri cristiani bastonandoli a colpi di canna di bambù. Il giorno dopo il missionario fu interrogato, accusato e condannato a ricevere centinaia di colpi di bambù che lo riempirono di ferite e piaghe. Per altri tre giorni il missionario fu tenuto esposto costretto in una scomoda posizione con catene di ferro e infine condannato a morte con il collo inserito dentro un foro e il corpo sospeso nel vuoto. In pratica fu una specie di impiccagione. Nel 1900 Sant’Augusto Chapdelaine fu beatificato da Leone XIII e fu proclamato santo nel 2000, da Giovanni Paolo II. 



Essendo morto nella lontana Cina e proclamato santo solo in anni relativamente recenti questo martire della chiesa cristiana è considerato il protettore delle opere missionarie ma non è ancora abbastanza popolare da avere un così largo seguito da essere patrono di qualche città o paese o di avere feste e sagre a lui intitolate. 



Il 29 febbraio vengono anche celebrati Sant’Ilario Papa, l’arcivescovo di York e Worcester Sant’Oswald e la Beata Antonia da Firenze. Come per sant’Augusto Chapdelaine, anche per questi santi la festività si sposta, negli anni non bisestili, al 28 febbraio.

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