Nuova udienza per il processo a Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato di aver ucciso e poi occultato il cadavere della tredicenne Yara Gambirasio. Anche il genetista Giorgio Portera, consulente della famiglia della piccola vittima di Brembate, è convinto del fatto che Ignoto 1 sia realmente Massimo Bossetti. A sua detta, ci sarebbe piena corrispondenza del Dna (prova regina), condividendo così il lavoro svolto dai Ris. Il consulente di parte civile, dunque, sembra condividere quanto già reso noto dall’accusa, secondo la quale il Dna trovato sul corpo di Yara appartenesse a Ignoto 1, ovvero “a quello dell’odierno imputato”, come riporta l’Ansa. La difesa di Massimo Bossetti è invece intervenuta tramite la propria consulente, la genetista Sarah Gino, la quale ha a sua volta argomentato il ritrovamento di sette peli sugli indumenti della giovane vittima, i quali non apparterebbero né a Yara Gambirasio né al suo presunto assassino, Massimo Bossetti nonché unico imputato per il suo omicidio. A tale importante risultato si è giunti tramite le analisi compiute sul Dna mitocondriale. In merito a quest’ultimo aspetto, come riporta Bliz Quotidiano, sarebbe intervenuto nuovamente Portera asserendo che “in nessun caso il Dna mitocondriale può avere valore identificativo”. E’ stata proprio la mancata corrispondenza tra il Dna nucleare e quello mitocondriale al centro del dibattito tra difesa e accusa e che vedrebbero rispettivamente un coinvolgimento di Massimo Bossetti ed una totale estraneità rispetto all’omicidio della piccola Yara Gambirasio.