Fa ancora discutere il caso dell’omicidio di Sarah Scazzi. All’amico della ragazza uccisa, Ivano Russo, è arrivata infatti una richiesta di risarcimento di 900mila euro per “affermazioni calunniose” da parte dell’avvocatessa Emilia Velletri. E’ quanto scrive il giornalista Nazareno Dinoi su Quotidiano di Taranto e riportato da lavocedimanduria.it: “Il trentaduenne avetranese durante le indagini preliminari per l’uccisione della quindicenne scomparsa il 26 agosto del 2010, dichiarò che durante un interrogatorio difensivo davanti all’avvocatessa Velletri che con il suo collega ed ex marito Vito Russo difendevano Sabrina Misseri (condannata con la madre Cosima Serrano all’ergastolo e ancora in carcere), i due legali furono artefici di comportamenti scorretti per costringere il testimone a rilasciare una versione favorevole alla loro assistita. L’avvocatessa, in particolare, fu indicata quale responsabile della distruzione di una parte del verbale di interrogatorio perché ritenuto sconveniente per l’allora indagata che era stata da poco arrestata perché accusata di essere l’assassina della cugina. Finita per questo sotto processo, la professionista, che rispondeva del reato di falso in sottrazione, è stata alla fine prosciolta ‘perché il fatto non sussiste2”. Ivano Russo, secondo la magistratura di Taranto sarebbe stato il “movente” che ha spinto Sabrina Misseri a uccidere la cugina Sarah: secondo quanto riportato dal giornale è indagato per falsa testimonianza perché avrebbe tenuto nascoste circostanze importanti su quanto avvenne in casa Misseri il giorno dell’uccisione di Sarah. Adesso l’avvocato di Russo si sta già muovendo per fare opposizione alla richiesta di risarcimento.