Da questa mattina è in corso l’espianto degli organi del giovane attore 27enne Raphael Schumacher, morto dopo alcuni giorni di coma. Il ragazzo lombardo, era stato vittima di un tragico incidente mentre recitava la scena di un suicidio nel corso di uno spettacolo presso il teatro Lux di Pisa. Inizialmente era stata avanzata anche l’ipotesi del suicidio, subito scartata dalla famiglia. Originario della provincia di Varese, Raphael Schumacher aveva grandi doti attoriali grazie anche allo studio presso l’Accademia civica di arte drammatica Nico Pepe di Udine, dove si era di recente diplomato. Oggi, l’attore e direttore dell’accademia, Claudio De Maglio nonché maestro di Raphael, ha voluto ricordare in un lungo messaggio pubblicato sui social – e ripreso da IlFriuli.it – il giovane e talentuoso attore scomparso, chiosando: “Grazie Raphael, ovunque tu sia, sei, sarai con noi”. I funerali del giovane si svolgeranno a Brunate, in provincia di Como, dopo abitava.
Dopo la morte del giovane attore Raphael Schumacher, strangolato in scena per cause accidentali, si pare oggi il registro degli indagati per quattro uomini, due registi dello spettacolo e due tecnici che ora dunque sono perseguiti per la morte dell’attore lombardo. 27 anni, Raphael ha sconvolto qualche giorno fa l’Italia per la notizia choc: è rimasto infatti strangolato in scena mentre raffigurava un suicidio sabato notte in un teatro pisano. Oggi il pm Giancarlo Dominijanni formalizzerà il conferimento di incarico al medico legale per eseguire l’autopsia e per poter poi consentire l’espianto degli organi. Le quattro persone indagati sono sotto accusa di omicidio colposo, e sarebbero secondo le notizie pubblicate da La Stampa Online i due registi e due tecnici dell’associazione The Thing, che ha in gestione il teatro Lux di Pisa. A questo punto gli indagati dovranno rispondere anche dell’eventuale mancato rispetto della normativa sulla sicurezza in luoghi di lavoro, che evidentemente potrebbero essere all’origine di questa morte orrenda. Secondo il Pm questa ipotesi vale di più, in termine di peso e di prove, del suicidio a cui si era pensato in un primo momento.