Oggi in tutta Italia si celebra la festa di Sant’Agata, il santo del giorno che presenta una giornata di sole in quasi tutta Italia: ma questo non durerà per il weekend al nord, perciò la grande festa attesa a Genova per la Fiera di Sant’Agata in programma domenica 7 febbraio, è stata rinviata per motivi di forte piogge previste. La si celebrerà domenica prossima, 14 febbraio (giorno di San Valentino), chiedendo al grande santo patrono dell’amore di “far posto” alla Fiera di Sant’Agata. Lo ha comunicato oggi il Comune di Genova, nonostante si veda oggi sole splendido tutta la regione: la località della grande festa tradizionale, sarà sempre nel medesimo luogo previsto per questa domenica, ovvero il quartiere di San Fruttuoso. È evidente che essendo tutta all’aperto, il comune di Palazzo Tursi ha preferito spostare l’evento per permette al meglio i festeggiamenti di una santa molto particolare e sempre ricordata in Liguria.



Il 5 febbraio la Chiesa festeggia Sant’Agata protettrice delle donne, in particolare invocata da tutte coloro che hanno problemi al seno o che non riescono ad avviare l’allattamento. Inoltre, è implorata contro gli incendi e le eruzioni vulcaniche. La sua è una storia di fede iniziata fin da giovane quando nacque a Catania intorno al III secolo. La ragazza apparteneva a una nobile e ricca famiglia catanese che seguiva da tempo la fede cristiana e lei, innamorata di Cristo, decise di consacrasi a soli 15 anni. A caratterizzare la sua introduzione agli ordini, il vescovo della città le pose sul capo un velo rosso, il ‘Flemmeum’, che ancora oggi si conserva nel Duomo di Catania e viene considerato come simbolo di protezione, soprattutto nei periodi di eruzione dell’Etna. Il martirio della giovane iniziò quando il proconsole Quinziano se ne innamorò, per lei aveva totalmente perso la ragione, ma quando Sant’Agata declinò le sue avance iniziarono torture e persecuzioni. Durante il periodo di prigionia, all’ennesimo rifiuto, l’uomo le fece strappare i seni con delle tenaglie, ma nella notte San Pietro le apparve in una visione curando le sue ferite. Neanche questo miracolo fermò il persecutore che la volle bruciare viva. Durante quest’esecuzione la leggenda narra che il velo rimase intatto e che un forte terremoto fermò la brutale condanna, ma la Santa morì poco dopo, per le grandi ustioni sul corpo, nella sua cella. 



È anche il punto di riferimento per i fonditori di campane ed è patrona di molti comuni come Gallipoli, Martinengo, Ornago, Sant’Agata Bolognese, Sant’Agata Feltria, Sant’Agata Irpina, Trescore Cremasco, ma anche di San Marino e Malta. In particolare è la protettrice di Catania, la sua città natale, dove nel Duomo si conservano le sue reliquie in un busto d’argento che viene portato in processione durante la festa in suo onore. Infatti, ogni anno dal 3 al 5 febbraio la città si riempie di luci e suoni, di turisti e fedeli, che accorrono in massa a salutare la loro patrona con riti che da secoli si ripetono nella cittadina siciliana. La Santaituzza, come la chiamano i catanesi, viene accompagnata per le vie del centro preceduta da 12 candelore, che rappresentano le corporazioni di arte e mestieri di Catania, queste sono delle sculture di legno su cui sono incisi gli eventi più importanti della vita della consacrata. Mentre il busto della Santa viene portato su un fercolo, ovvero una macchina trainata da due funi tirate dai cittadini vestiti con un ‘saccu’, un saio bianco con una papalina nera, mentre le persone accorse a vedere la festa la salutano sventolando fazzoletti bianchi.



Catania è una delle città più belle della Sicilia, si trova ai piedi dell’Etna e a pochi chilometri dal Mar Ionio. È un luogo ricco di storia, di cultura, e di personaggi caratteristici. Per le sue strade e vicoli caratteristici si possono vedere musei a cielo aperto e resti di una città antica. Infatti, è ben visibile il teatro romano nel cuore della cittadina, a pochi passi da Piazza Duomo dove si può ammirare la maestosa Cattedrale di Sant’Agata e sorseggiare un bevanda fresca sotto la statua dell’elefante che porta sulle sue spalle, al centro della piazza, l’obelisco con i simboli catanesi. Imperdibile è anche il giardino Bellini, il polmone verde di Catania e per chi ama la gastronomia siciliana, non mancano botteghe dove assaggiare arancini e cannoli. Per osservare e vivere il folklore del luogo, il posto ideale, invece, è il mercato del pesce, un esempio perfetto dell’anima di questa città. 

Tra gli altri Santi e Beati che si festeggiano il 5 febbraio ci sono anche: Sant’Avito, San Genuino, Beata Elisabetta Canori Mora, Sant’Adaleide, Beata Francesca Mézière e i Santi Martiri del Ponto.