Il Virus Zika lancia l’allarme nei confronti del Sud America con grande preoccupazione da parte di tutto il mondo per un possibile contagio. I vertici del comitato olimpico degli Stati Uniti hanno aperto alla possibilità agli atleti americani di partecipare o meno ai Giochi che si terranno tra poco a Rio. Il tutto sarebbe stato avviato da una conference call con i responsabili delle federazioni sportive. Patrick Sandusky, il portavoce del comitato, ha parlato al Time come riportato dal sito di Repubblica: “Stiamo monitorando la situazione molto attentamente insieme alle autorità sanitarie amiericane e in contatto costante con il Comitato olimpico internazionale. Insieme ci saranno gli organizzatori di Rio 2016 e con l’organizzazione mondiale della sanità”.
Il Virus Zika è il vero e primo spauracchio per l’influenza 2016, che mette in guardia sia noi italiani che i cittadini di tutto il mondo. E’ intervenuto in prima persona il Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che ha parlato di questo in un’intervista mandata in onda da Cbs: “Presenteremo una nuova proposta legislativa al Congresso per finanziare la ricerca sui vaccini e la diagnostica. Non bisogna entrare nel panico, non si tratta di qualcosa che porta alla morte ma dobbiamo prendere tutto molto seriamente. Sembra ci siano rischi importanti per donne in gravidanza o che stanno pensando di affrontarne una“. Sembra che Obama chiederà di stanziare 1,8 miliardi di dollari per l’emergenza legata al Virus Zika.
Preoccupa gli italiani il virus Zika più che l’arrivo del picco dell’influenza 2016. L’epidemia del virus sta contagiando soprattutto i paesi del Sudamerica, Brasile in primis, e le persone su cui c’è massima allerta sono le donne in gravidanza visto che non è ancora chiaro se il contagio provochi la nascita di bambini con microcefalia. Anche nel nostro paese l’allarme non è sottovalutato. Il ministro della salute Beatrice Lorenzin, intervistata da SkyTg24, ha dichiarato che contro il virus Zika “bisogna assolutamente proteggersi se si è in questi paesi, in particolare in Sud America, come si fa normalmente per le zanzare e le punture di insetti. Inoltre sconsigliamo viaggi in questi paesi, dove c’è una presenza di virus forte se si è in gravidanza o se si sta progettando una gravidanza. Abbiamo paura rispetto ai virus perché c’è stata finalmente una consapevolezza che il tema dellasalute è un tema mondiale, non localistico”.
Ancora allarme tra gli italiani per il virus Zika, piuttosto che per l’influenza 2016 il cui picco non è ancora arrivato nel nostro paese. Il virus Zika sta facendo registrare un’epidemia soprattutto in Sudamerica dove negli ultimi giorni si contano migliaia di contagi. A preoccupare sono in particolare le donne in gravidanza perché il contagio potrebbe provocare la nascita di bambini con microcefalia. E anche in Italia il pericolo non è da sottovalutare. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera infatti “aedes aegypti, la zanzara che trasmette il virus di Zika, fortemente sospettato di essere la causa di microcefalia nei neonati, in Europa occidentale non c’è. Ma potrebbe arrivare. Anzi tornare. La possibilità in vista dell’arrivo della stagione calda, non è poi così remota dal momento che fino a quaranta anni fa la famigerata zanzara sulla quale ci sono gli occhi puntati di tutto il mondo, proliferava nella nostra Penisola”. E proprio per questo gli infettivologi italiani sono già in allerta in vista dell’arrivo della stagione calda.
E’ ormai allarme sia in Italia che in tutto il resto del mondo per il Virus Zika che ha infettato, secondo quanto riporta il presidente colombiano Juan Manuel Santos, oltre 3.100 donne incinte su un totale di 25.645 persone contagiate. Santos ha precisanto che fino ad adesso non ci sono stati casi di bambini appena nati ed affetti da microcefalia collegabile al virus Zika. La Colombia è il Paese che ha registrato tre decessi dovuti al virus ed ha offerto la possibilità di interrompere la gravidanza alle donne incinte contagiate, un servizio sanitario a cui difficilmente si può avere accesso ma che è stato richiesto dall’Onu il 5 febbraio scorso. Il primo aborto volontario di cui si ha notizia in Colombia, e che riporta il Fatto Quotidiano, risale a due giorni fa. Occorre precisare, come ha fatto sapere l’Organizzazione mondiale della sanità, che è ancora da appurare il collegamento fra il virus Zika e la microcefalia per i bambini e fra lo Zika e la sindrome di Guillain-Barrè in generale. Sono sette i Paesi che hanno rilevato un aumento dell’incidenza di entrambe le malattie in occasione della diffusione dello Zika. La sindomr di Guillain-Barrè interessa inoltre l’apparato centrale, causando nel paziente una paralisi che porta infine al decesso. Dopo queste notizie, la preoccupazione anche in Italia aumenta e sono diverse le dichiarazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità in cui si ribadisce che non c’è nessuna certezza scientifica fra la microcefalia ed il virus visto che solo il 3% dei bambini che hanno riportato la malattia ha un collegamento con il virus Zika. Anche l’incidenza dei casi di microcefalia in Brasile in rapporto all’insorgenza dell’epidemia è da valutare con cautela perché l’aumento sembrerebbe dovuto a causa del tutto diverse.