Il Reddito di dignità è uno degli argomenti che verrà trattato questa sera a Presa Diretta, atteso da numerosi cittadini. Non solo dai cittadini della regione Puglia, ma anche da tutte le famiglie che versano in stato di povertà e che premono perché anche altre regioni pensino ad attuare lo stesso provvedimento. Come accade in questo caso, il mondo della politica è spesso stato in subbuglio sulla tematica, specialmente da parte del M5S che ha contestato alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio Regionale Mario Loizzo. Alcuni giorni fa, come riporta il quotidiano locale online News Puglia, Loizzo aveva espresso soddisfazione per l’esito del voto conseguito. Poco prima erano volate parole accese fra Loizzo ed il M5S per alcuni emendamenti proposti dal partito e che il Presidente aveva definito “inammissibili”. Secondo Loizzo le richieste del M5S non avevano alcun senso all’interno del provvedimento e quindi sono stati scartati. “La cosa più triste è che i 5 Stelle hanno preferito abbandonare l’Aula, invece di partecipare, sia pure con le loro diverse sensibilità, alla definizione di una legge importante e innovativa, con cui si tenta di dare una risposta al disagio sociale e alle povertà. Evidentemente c’è chi è abituato a organizzare pagliacciate e si preoccupa meno di offrire risposte concrete ai problemi della comunità”. 



Come potete vedere qui sotto, stasera a Presa Diretta si parlerà dell’interessante Reddito di dignità, il disegno di legge innovativo che nasce nel tentativo di combattere la povertà nelle famiglie e in generale per tutti gli abitanti della regione Puglia. Mentre tutti i dettagli del provvedimento li potete scorgere qualche riga più sotto, si è espresso il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano che dopo aver introdotto il ReD spiega un possibile coinvolgimento anche su scala nazionale. «Stiamo tentando con autorevolezza del professor Boeri, di sottoporre ad una verifica il nostro progetto che è stato redatto dai nostri uffici. Mi auguro che si riesca finalmente a dotare l’Italia di un sistema di reinserimento al lavoro delle persone, di contrasto alla povertà, analogo a quello di altri Paesi Europei, visto che siamo l’unico Paese, insieme alla Grecia, ad non avere un sistema di questo tipo», ha affermato Emiliano in un recente incontro a Bari proprio sul tema del Reddito di dignità. 



Ll consiglio della Regione Puglia ha approvato con 30 voti favorevoli e 9 contrari il cosiddetto reddito di dignità: se ne discute questa sera, domenica 13 marzo, a “Presa Diretta“, il programma condotto da Riccardo Iacona su Rai Tre. Ma di cosa si parla nello specifico quando ci si riferisce al reddito di dignità?

Nello specifico il reddito di dignità è un disegno di legge che si propone di di combattere il problema della povertà in Puglia. A votare la norma sono stati il Pd del presidente Michele Emiliano e Area Popolare; hanno votato contro e le opposizioni del centrodestra, mentre erano assenti gli esponenti del Movimento 5 Stelle.



Non sarà possibile usufruire del reddito di dignità prima del mese di giugno. In seguito all’approvazione della legge, nell’arco di sessanta giorni sarà necessario redigere un regolamento per decidere prima di tutto il metodo mediante il quale verrà erogato il reddito di dignità. Sin dal primo momento in cui avverrà l’applicazione di tale legge si conta di poter erogare denaro per sostenere ben 60 mila delle 320 mila persone considerate povere che abitano nella regione Puglia.

Per poter usufruire del reddito di dignità è necessario soddisfare alcuni requisiti: in primis, ovviamente, essere residenti in Puglia da almeno un anno; in secondo luogo non bisogna superare il reddito di 3mila euro all’anno. Tutto ciò vale anche per gli stranieri. Ogni famiglia può effettuare un’unica domanda per aver accesso a tale aiuto. La domanda deve essere depositata presso il comune di residenza del richiedente; potrà essere redatta direttamente on line, oppure recandosi presso un Caf. Ovviamente le forze dell’ordine controlleranno la veridicità di quanto dichiarato dai richiedenti.

La cifra mensile che sarà erogata per una famiglia composta da cinque persone è di 600 euro, mentre se si è single si potrà percepire una somma massima di 210 euro. Tali prestazioni non possono essere accumulate e nemmeno integrate con trattamenti riguardanti la previdenza sociale. La durata massima del reddito di dignità è di un anno. La somma totale di denaro che sarà investita tra i fondi nazionali e europei per questo progetto è di 350 mila suddiviso in 70 mila euro per ogni anno, per un totale di 5 anni. Al termine del primo anno, la giunta mostrerà al consiglio della regione un resoconto per rendere noto tutte le criticità del progetto e soprattutto per contrassegnare l’impiego delle risorse.