Arrivano nuove dichiarazioni da parte di Valter Foffo, papà di Manuel, colui che insieme a Marco Prato ha ucciso il giovane Luca Varani nella periferia di Roma dopo un festino a base di alcol e droga. Sentito da Lorenzo D’Albergo per “La Repubblica”, Valter Foffo nega quello che dai più viene riferito come presunto movente, la volontà di Manuel Foffo di uccidere il padre e la valvola di sfogo intravista nel povero Varani:”Ho sentito, ma non è vero. Andatevi a leggere gli atti. Questo non c’è scritto da nessuna parte. Non ci sono ancora i nuovi verbali. […] Non ne so nulla, mio figlio verrà riascoltato a breve. Vedremo“. Sulla presunta preferenza per il figlio Roberto, Valter Foffo è netto:”Non scherziamo. Abbiamo cresciuto i nostri figli allo stesso modo, non sono mai state fatte differenze tra i due“. Valter Foffo conclude su ciò che direbbe oggi al figlio:”Cosa gli direi? Lei non sa i calci che gli darei in questo momento. Ma ora penso ad altro. […] Alla famiglia di Luca Varani. Ci incontreremo sicuramente nei prossimi giorni. Chiederò loro scusa. Ci sono tre famiglie che hanno visto la loro esistenza andare in frantumi. Siamo tutti disperati.“
Mentre Manuel Foffo e Marco Prato vengono messi sotto torchio dagli inquirenti che cercano di fare piena luce sull’omicidio di Luca Varani, la trasmissione di La7 “Tagadà” ha raccolto le dichiarazioni di Valter Foffo, il papà di uno dei killer che a detta del figlio sarebbe stato il vero motivo che lo ha portato a compiere un atto tanto atroce. L’uomo si è detto “incredulo” e “frastornato” per quanto è avvenuto:”Io non credo a questa cosa, non riesco a capacitarmi, che cosa devo dire? Qui in 15 giorni sono successe tante di quelle cose che dico: è possibile o no? È inimmaginabile. Da film, da film dell’horror“. Valter Foffo parla anche dell’accanimento degli abitanti del quartiere nei confronti della sua famiglia:”Qui dai balconi ci gridano: “siete assassini!”. Ma assassini di chi? Io non ho mai fatto male ad una mosca“. Foffo ricorda come anche la sua famiglia sia distrutta dopo questa vicenda:”Qui ci stanno tre famiglie, tutte e 3 famiglie perbene distrutte dal dolore. La peggiore è quella di Luca Varani che sta proprio messa non male: sta male male male. Come posso incontrarli? Cosa gli vado a dire? Mi dispiace?“.
Gli inquirenti avrebbero intenzione di risentire nei prossimi giorni Marco Prato, il trentenne che insieme a Manuel Foffo si è macchiato dell’omicidio di Luca Varani, avvenuto lo scorso 4 marzo. E’ quanto trapelato dal quotidiano “La Stampa”, secondo il quale il pm sarebbe alla ricerca di un racconto ancora più dettagliato di quanto avvenuto nell’appartamento di Foffo, al Collatino, nella speranza di ottenere una piena confessione sul delitto di Luca Varani. Sarebbero tanti, dunque, ancora i punti da chiarire in merito alle reali responsabilità dei due reo confessi. Nella giornata di ieri, intanto, l’avvocato di Prato avrebbe presentato ricorso al Tribunale del Riesame al fine di poter conoscere gli atti, contrariamente a quanto fatto dalla difesa di Foffo, in accordo con la famiglia di Manuel. In merito alle responsabilità dei due, i pm vogliono fare chiarezza anche sul possibile movente che, stando ai racconti degli assassini di Luca Varani, sarebbe da rintracciare nei rapporti poco felici con i genitori, in modo particolare con il padre. In merito, proprio Foffo avrebbe confessato la sua volontà di ucciderlo, nella quale poter oggi ricercare il “motore” della sua follia omicida scatenatasi su Luca Varani. Nel frattempo, Manuel Foffo, definito dal suo legale molto provato, si è sottoposto al prelievo del sangue in vista dell’incidente probatorio che potrebbe prendere il via già il prossimo mercoledì. La richiesta ad opera del suo legale e relativa allo svolgimento di una perizia tossicologica, servirebbe a chiarire la quantità di droga assunta dal trentenne prima del delitto di Luca Varani. In programma anche interrogatori ad amici e parenti di Manuel Foffo e Marco Prato, dopo aver sentito finora circa una ventina di testimonianze. Si cerca infine anche il cellulare della vittima, Luca Varani, gettato dai suoi killer in un cassonetto dopo l’omicidio. Sarebbe interessante scoprire quante telefonate e quanti messaggi avrebbero inviato al 23enne prima che si convincesse a cadere nella loro trappola ed a tal fine si attendono i tabulati telefonici per poterne sapere di più.