È nata a Parigi il 12 agosto del 1591. Suo padre aveva origini nobili tanto che la sua famiglia, proveniente dall’Alvernia, era una tra le più prestigiose e conosciute dell’intero Paese. Della madre non si hanno informazioni in quanto sembra che santa Luisa fosse una figlia naturale (cosa che in quell’epoca poteva essere oggetto di scandalo). Nonostante la sua infanzia non fosse caratterizzata dalla serenità e dalla felicità tipiche dei bambini dimostrava di essere molto intelligenze e di avere molta saggezza già in tenera età. Per quanto riguarda la sua istruzione questa cominciò nel convento di Poissy. Purtroppo non terminò qui la sua carriera scolastica perché, a causa di motivi economici, venne lasciata nelle mani di una maestra che si occupò anche di istruirla in tutti quei lavori ritenuti, per lo più, legati al sesso femminile. A soli undici anni morì il padre e continuò ad occuparsi di lei la matrigna. Purtroppo questa e la sua famiglia non si interessavano molto di santa Luisa ma comunque la giovane cresceva con dentro di sè un grande senso di devozione. All’età di diciotto anni aveva il desiderio di entrare in convento ma, purtroppo, non le fu possibile a causa del suo stato di salute fragile. Dato il periodo storico in cui è ambientata la vicenda fu costretta, all’età di ventidue anni, alla sorte del matrimonio combinato. L’uomo con cui si dovette sposare era Antoine Le Gras con cui, nell’arco di poco tempo, ebbe un figlio che chiamò Michele che però, purtroppo, non era sano e robusto. Nonostante questi avvenimenti il suo equilibrio psicologico era in una condizione precaria perché il matrimonio contribuiva ad alimentare l’ansia; in aggiunta a questo fatto, dopo la nascita di Michele, sviluppò nei suoi confronti un senso d’attaccamento spropositato tanto da venir definito addirittura nevrotico. L’anno 1623 rappresenta una specie di svolta che viene documentata da una frase che santa Luisa stessa scrisse: ” Compresi che… sarebbe venuto un tempo in cui sarei stata nella condizione di fare i tre voti di povertà, castità ed obbedienza, e questo assieme ad altre persone… Compresi che doveva essere in un luogo per soccorrere il prossimo…” Da questo momento in poi fu come se fosse stata colpita da una specie di illuminazione che la aiutò ad affrontare con maggiore tranquillità il periodo rimanente del suo matrimonio anche se poco dopo il marito si ammalò ma, nonostante tutto, santa Luisa riuscì a trovare dentro di sè la forza per accudirlo con molta dolcezza per gli ultimi due anni della sua vita e gli restò accanto fino alla morte. In un periodo di tempo compreso tra gli anni 1925 e 1929 Vincenzo de Paoli aiutò santa Luisa ad occuparsi dei poveri e bisognosi prendendo questa attività anche come un’occasione per non pensare ai vari problemi che la vita le aveva posto. Fu presto invitata anche a ricoprire un ruolo fondamentale nella missione che avvenne presso le dame della Carità. In questo contesto le dame coinvolte appartenevano tutte alla classe nobiliare o borghese ed avevano il compito di donare beni materiali (medicine, abiti e denaro) e tempo alle persone più povere e che più ne avevano bisogno. Alcune di queste dame incaricavano la propria servitù di svolgere questo servizio al loro posto ed, in questi casi, Luisa (che per prima si impegnava a fondo anche nelle donazioni, soprattutto di indumenti e farmaci) interveniva spronando queste donne e dicendo loro di cercare di vedere la figura di Cristo nell’opera buona a cui si stavano dedicando.



Santa Luisa morì il 15 marzo dell’anno 1660 a Parigi. Il suo corpo, precedentemente, si trovava nella Chiesa di Saint Laurent nella città di Parigi ma attualmente riposa nella cappella della casa madre delle Figlie della Carità, sempre collocata nella capitale francese. E’ stata proclamata dapprima Beata, nel’anno 1920, e poi, ad opera di papa Pio XI, Santa. Nel Vaticano, all’interno della Basilica, si trova anche una statua che è stata fatta costruire in suo onore e che la rappresenta. 



Papa Giovanni XXIII la dichiara, infine, patrona di tutte le Opere che interessano il sociale e la carità. Dalle organizzazioni affini a queste attività, il 15 marzo, santa Luisa de Marillac, viene puntualmente ricordata con una celebrazione liturgica. 

Il giorno 15 marzo è dedicato anche ad altri santi e beati tra cui: Beato Artemide Zatti, i sacerdoti San Clemente Maria Hofbauer e Beato Guglielmo Hart, i martiri Santa Leocrizia di Cordova e San Menigno di Pario ed il papa San Zaccaria.

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