Da ieri è ripartito il giro degli interrogatori a carico dei tre arrestati per l’omicidio di Gloria Rosboch. Il primo a parlare è stato proprio Roberto Obert, complice ed amante di Gabriele Defilippi, il cui interrogatorio, tuttavia, è stato secretato per evitare che i suoi complici possano conoscere le sue nuove rivelazioni. Al fine di poter chiarire la posizione dell’uomo e degli altri indagati ma anche dello stato mentale dello stesso Obert, nei prossimi giorni sarà effettuata a suo carico una perizia psichiatrica, come reso noto da “TorinoToday.it”. Il prossimo lunedì, sarà l’atteso giorno di Gabriele Defilippi e la speranza del procuratore capo di Ivrea è quella di una massima collaborazione fra tutti i protagonisti della vicenda. Il 22enne, nello specifico, si sarebbe detto disposto a dire la sua verità e rivelare anche dove si troverebbe la pistola consegnata a Obert e non ancora trovata.



Gabriele Defilippi, il presunto assassino di Gloria Rosboch, avrebbe raggirato altre donne. E’ questo l’ultimo colpo di scena che trapela dall’inchiesta sull’omicidio della professoressa di Castellamonte e reso noto da Repubblica. Al pari dei presunti complici dei tre arrestati, sia in merito al delitto che alla truffa dei 187 mila euro, starebbero spuntando nuovi nomi di presunte vittime raggirate dal 22enne, il quale era solito iniziare molteplici relazioni sentimentali allo scopo primario di riuscire ad avere un riscontro economico. Gli inquirenti, tuttavia, starebbero cercando di analizzare in modo particolare i ruoli di due delle ex donne di Gabriele e nello specifico quello di Efisia, la “telefonista” implicata nella truffa e quello di Sofia, sua ultima ex fidanzata la quale ha di recente rilasciato diverse interviste nel corso delle trasmissioni di Barbara d’Urso. Per comprendere al meglio in quale quadro avrebbe agito Defilippi, sarà necessario terminare gli interrogatori iniziati proprio ieri con Roberto Obert.



Lungo, lunghissimo l’interrogatorio a Roberto Obert ieri che sul caso di Gloria Roboch potrebbe risultare decisivo: per uno degli accusati nell’omicidio della professoressa, le parole di ieri potrebbero aver inguaiato altri testimoni sul caso di Castellamonte. Al momento gli atti sono stati secretati per due mesi, al fine di non far sapere a Gabriele Defilippi, amante e complice anche lui, quali elementi ora possiede la Procura contro di lui, contro la madre Caterina Abbattista e contro presunti altri sospetti legati alla cerchia di donne attorno all’ex allievo di Gloria. Nel frattempo, lunedì sarà interrogato lo stesso Gabriele che ha già fatto sapere di voler dire dove si trova la pistola che lo stesso Obert ha tentato di mostrare agli inquirenti ma non è riuscito a farla trovare nei boschi del Canavese. Da ultimo, annuncia La Stampa, ci sarà uno psichiatra Vincenzo Villari che sottoporrà Gabriele ad una perizia psichiatrica che potrebbe anch’essa risultate importante al fine di risolvere questo brutto caso di cronaca nera.



La mamma di Gloria Rosboch ha deciso di scrivere una lettera al presunto assassino della figlia, Gabriele Defilippi, in carcere insieme al complice Roberto Obert ed alla madre Caterina Abbattista. Il caso di cronaca è stato affrontato ieri nel corso della trasmissione pomeridiana di Rai 1, La vita in diretta, la quale ha dato spazio alle parole dell’anziana madre della professoressa, la signora Marisa. Quest’ultima ha riservato parole durissime al giovane 22enne in carcere per l’omicidio della figlia: “Per me l’assassino è solo uno non altri, è solo Gabriele”, ha asserito, ammettendo che sin dal primo momento ha sempre creduto che il responsabile della sparizione di Gloria Rosboch fosse lui. La donna sta rielaborando il dolore per la perdita della figlia scrivendo e per tale ragione ha redatto una lettera rivolgendosi direttamente a Gabriele e definendo Roberto Obert e Caterina Abbattista solo dei suoi “collaboratori”. “Quando sono a terra col morale i miei pensieri vanno sempre verso chi mi ha fatto del male”, ha esordito la signora Rosboch prima di leggere la lettera durissima nella quale Gabriele viene chiamato con la sola iniziale. Rivolgendosi al giovane, ha voluto chiedere “Se è contento e se non si vergogna ad aver tolto la vita a una donna che gli voleva un bene dell’anima e che lo ha sempre aiutato fino agli ultimi giorni, togliendole soldi, vestiti e la vita”. “Gloria Rosboch non meritava tutto questo”, ha poi aggiunto. La lettera, come chiarito dalla madre di Gloria Rosboch, non sarà inviata a Gabriele, del quale ha detto: “Mi vergogno solo a sentirlo nominare. È un nome che odio”. Per la famiglia della professoressa, il carcere per Gabriele non sarà mai abbastanza. Intanto, il giovane presunto assassino di Gloria Rosboch avrebbe chiesto un colloquio con gli inquirenti. “Può chiedere il carcere a vita, non può chiedere altro”, è stato il commento dell’anziana madre, per la quale un matto – la difesa del giovane avrebbe chiesto la perizia psichiatrica – non potrebbe mai commettere ciò che invece ha fatto il 22enne. Anche il padre di Gloria, il signor Ettore Rosboch, a detta di Marisa avrebbe augurato al presunto assassino la medesima fine della figlia. La donna ha poi chiosato, commossa: “Di Gloria Rosboch mi manca tutto. Non c’è più niente che mi invoglia a fare qualcosa, tutto mi pesa, perché andavamo d’accordo, adesso non c’è più nessuno”.