«Per mezzo della fede. Dottrina della giustificazione ed esperienza di Dio nella predicazione della Chiesa» (San Paolo editore) è il nuovo libro da poco uscito nelle librerie scritto dal papa emerito Benedetto XVI. Si tratta di una raccolta di atti di un convegno teologico che si è tenuto lo scorso ottobre a Roma ed è curato dal gesuita Daniele Libanori. Nel libro non si può fare a meno di notare il forte apprezzamento che Ratzinger nutre a proposito delle linee guida del magistero del suo successore, papa Francesco. In particolare nell’intervista che Benedetto rilasciò al teologo gesuita Servais “Cosa è la fede e come si arriva a credere”. “Per me è un segno dei tempi il fatto che l’idea della misericordia di Dio diventi sempre più centrale e dominante” dice. Cita Karol Wojtila che nel 1980 pubblicò l’enciclica Dio ricco di misericordia e che nel suo magistero ne parlò spesso. Quindi cita Bergoglio con il quale “si trova del tutto in accordo con questa linea. La sua pratica pastorale si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio. È la misericordia quello che ci muove verso Dio, mentre la giustizia ci spaventa al suo cospetto. A mio parere ciò mette in risalto che sotto la patina della sicurezza di sé e della propria giustizia l’uomo di oggi nasconde una profonda conoscenza delle sue ferite e della sua indegnità di fronte a Dio. Egli è in attesa della misericordia”.



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