La notizia della cattura di Salah Abdeslam è sicuramente un sospiro di sollievo per molte persone, visto che l’uomo era tra i principali protagonisti degli attentati dello scorso novembre a Parigi. Su Twitter sono tantissimi i commenti da parte del pubblico che sicuramente è confortato da questa notizia anche se c’è chi non perde l’occasione per sdrammatizzare facendo ironia: “Se esiste Dio, ci risparmi lo specialone di Bruno Vespa sull’arresto di Salah Abdeslam”, “Nessuno potrà restituire la vita a tutte le persone morte a Parigi, ma almeno ora un minimo di giustizia è stata fatta”, “Abdeslam è stato protetto in questi quattro mesi da decine di persone. C’è un area grigia che continua ad appoggiare il terrorismo”, “Lo cercavano in tutto il mondo, ma bastava suonare il campanello di casa sua. Provate a suonare da Mattia Messina Denaro”. Clicca qui per gli altri tweet.
Salah Abdeslam è uno dei terroristi più temuti e, fino ad oggi, ricercati dalla polizia europea e probabilmente dagli stessi miliziani dell’Is. L’unico ad essere sfuggito alla morte in occasione degli attacchi a Parigi avvenuti quattro mesi fa, mancando così l’ultimo mortale obiettivo, Salah Abdeslam potrebbe essere stato considerato dai miliziani dell’Is un traditore. E’ di oggi la notizia della sua cattura, avvenuta ad ovest di Bruxelles nel corso di un blitz della polizia belga che sarebbe riuscita ad individuare ed a catturare vivo l’uomo più ricercato d’Europa. In questi mesi di ininterrotte ricerche, si sono diffusi maggiori particolari in merito all’identità di Salah Abdeslam, il foreign fighter convertito all’Islam più radicale e che hanno permesso di dare vita ad un vero e proprio identikit dell’ormai ex più ricercato d’Europa. Salah, 26 anni, è un giovane francese figlio di marocchini e residente in Belgio, a Molenbeek, medesimo quartiere dove, secondo “The Post Internazionale”, sarebbe stato catturato vivo a distanza di 4 mesi dai terribili attentati che hanno messo in ginocchio Parigi. Tra i suoi fratelli maggiori (quattro in tutto, tra cui una sorella), ricordiamo Brahim Abdeslam, cinque anni più grande di Salah e morto kamikaze nel corso degli stessi attentati parigini ai quali ha preso parte lo scorso novembre. Salah, prima di essere coinvolto nei fatti di Parigi e della lunga fuga per l’Europa, era alla direzione del bar del fratello. Precedentemente lavorava presso un’azienda di trasporti a Bruxelles, dove però fu licenziato a causa delle eccessive assenze. La sua vita, secondo le testimonianze di amici e conoscenze, era all’insegna degli eccessi. Il sito “Left.it” ha raccolto la testimonianza di alcune persone che lo hanno conosciuto e che di lui hanno raccontato: “Era sempre fatto e conduceva una vita dissoluta. Ossessionato dalle donne, ogni sera ne portava a letto una diversa”. Ma Salah Abdeslam sapeva anche apparire come un “ragazzo carino, timido e gentile”, secondo quanto riferito da Moustafa Zoufri, presidente di un centro giovanile di Molenbeek. Ciò che trapela dal suo identikit, è tuttavia un animo tormentato venuto alla luce sin dai suoi primi anni di vita, come testimonia uno dei suoi fratelli – del tutto estraneo ai fatti terroristici che hanno invece coinvolto Salah – che lo ha descritto come un ragazzo molto intelligente ma allo stesso tempo irrequieto. I problemi con la legge, per Salah sono iniziati già nei primi anni 2000, finendo per un periodo anche in carcere per furto con scasso e traffico di droga. Dal 2010 ha avuto inizio il suo percorso di conversione all’Islam più radicale, entrando nelle milizie dell’Is nel 2013. La sua fuga sarebbe terminata dopo 126 giorni.